ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10615

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 496 del 06/10/2015
Firmatari
Primo firmatario: GALLO RICCARDO
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 06/10/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 06/10/2015
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 19/10/2015
Stato iter:
13/12/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 13/12/2016
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 13/12/2016

CONCLUSO IL 13/12/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10615
presentato da
GALLO Riccardo
testo di
Martedì 6 ottobre 2015, seduta n. 496

   RICCARDO GALLO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   secondo quanto pubblicato dal quotidiano economico Il Sole 24 Ore il 3 ottobre 2015, le condizioni complessive della regione siciliana, nell'ambito della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti, rischiano a breve termine, di diventare estremamente gravi, a causa della mancanza di un piano ordinario di gestione (obbligatorio al fine di ottenere i finanziamenti a valere sui fondi comunitari);
   la medesima regione (unica peraltro a non essere dotata del suesposto piano) si regge su un equilibrio molto precario, secondo quanto denuncia lo stesso articolo di stampa, anche per le misure adottate dal dipartimento regionale per i rifiuti dell'amministrazione siciliana, valutate deboli e considerate un palliativo, se connesse alla situazione generale dell'isola, particolarmente complessa;
   l'articolo del Sole 24 Ore prosegue evidenziando le rivelazioni provenienti dall'università di Palermo, secondo le quali, tra la primavera e l'estate prossima, la regione siciliana, non sarà più in grado di smaltire i rifiuti, in quanto ancora oggi, l'impostazione attuale si fonda sulle discariche, anziché incentivare la raccolta differenziata (in Sicilia ferma a poco più del 10 per cento);
   le responsabilità del governo regionale siciliano al riguardo, risultano evidenti, secondo le opinioni riportate dal quotidiano economico, in considerazione del fatto che l'amministrazione, nel corso degli ultimi anni, ha contribuito a rafforzare il sistema delle discariche pubbliche con gare gestite in maniera emergenziale e pertanto con affidamenti in deroga, addirittura secondo il presidente della commissione regionale antimafia, al limite delle leggi e in alcuni casi fuori legge;
   l'assenza di strumenti di pianificazione e l'inarrestabile condizione emergenziale configurano nel complesso, all'interno della regione siciliana, una situazione di estrema inefficienza e precarietà, nell'ambito della corretta gestione dei rifiuti, dello smaltimento e delle discariche; il disordine legislativo e la mancanza di adeguate misure di sorveglianza, sono state oggetto d'attenzione e d'intervento del Governo nazionale, che al riguardo nel mese di agosto 2015, ha diffidato la regione isolana;
   l'intervento del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio De Vincenti nei riguardi dell'amministrazione siciliana guidata dal presidente Crocetta, evidenzia il Sole 24 Ore, affinché adotti misure urgenti al fine riordinare la legislazione regionale, adeguandola a quanto si rende necessario per il superamento delle condizioni di estrema gravità, rappresenta un ammonimento, pena la procedura di esercizio del potere sostitutivo;
   a giudizio dell'interrogante, quanto in precedenza richiamato risulta di estrema preoccupazione e di particolare gravità, in considerazione della situazione giudicata «esplosiva» dal suesposto quotidiano, che da un giorno all'altro, rischia di diventare realmente insostenibile;
   la logica del prendere tempo, in attesa che la situazione potesse migliorare, senza che nel frattempo si prendano misure serie ed efficaci, a giudizio dell'interrogante, conferma anche in questa occasione l'inefficienza della regione siciliana, nella gestione di un settore così delicato ed importante quale quello dei rifiuti;
   risulta pertanto inevitabile, a parere dell'interrogante, un intervento rapido del Governo, affinché possa introdurre misure rigorose ed urgenti, anche attraverso la procedura di esercizio del potere sostitutivo nei riguardi dell'amministrazione regionale siciliana, che, anche in questa occasione, ha dimostrato di non essere in grado di gestire una moltitudine di emergenze socioeconomiche nell'isola, causate dalla crisi economica, la quale ha prodotto effetti altamente negativi, anche per l'assenza d'interventi concreti del Governo Renzi in favore del Mezzogiorno, a partire dal suo insediamento –:
   quali orientamenti intendano esprimere, nell'ambito delle rispettive competenze, con riferimento a quanto esposto in premessa;
   quale sia l'effettiva situazione nella regione siciliana, in merito alla gestione dei rifiuti, i cui ritardi nell'attuazione del piano ordinario rischiano, oltre che di determinare il mancato ottenimento dei finanziamenti a valere sui fondi comunitari, anche di configurare una situazione emergenziale nel breve termine;
   se siano a conoscenza dei motivi per i quali la regione siciliana ritarda nell'introduzione di misure organiche e di riordino della normativa in materia di disciplina di rifiuti e della gestione delle discariche, nonché nella corretta applicazione della raccolta differenziata;
   quali iniziative urgenti e necessarie il Governo intenda assumere, per quanto di competenza, al fine di contribuire alla risoluzione delle numerose criticità che gravano sulla regione siciliana, alla luce della diffida inviata, che ha attivato la procedura di esercizio del potere sostitutivo. (4-10615)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 13 dicembre 2016
nell'allegato B della seduta n. 713
4-10615
presentata da
GALLO Riccardo

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, sulla base degli elementi acquisiti, si rappresenta quanto segue.
  Innanzitutto, occorre premettere che la produzione dei rifiuti in Sicilia ammonta per l'anno 2014 a 2.342.219 tonnellate. Tale quantità corrisponde ad una produzione
pro capite pari a circa 462 kg/abitante anno. La produzione dei rifiuti in Sicilia è diminuita dal 2010 al 2014 del 10,3 per cento. Tale andamento riflette quello della produzione a livello nazionale, correlato al trend degli indicatori socio-economici ed al consumo delle famiglie.
  La raccolta differenziata nella Regione Siciliana nel 2014 ammontava a 292.972 tonnellate. Tale quantità rappresenta solo il 12,5 per cento del totale dei rifiuti prodotti, valore molto al di sotto dell'obbligo di legge del 65 per cento.
  Nel 2014, in controtendenza rispetto al resto del territorio nazionale, la quantità di rifiuti raccolti in modo differenziato si è ridotta di oltre un punto percentuale, al 12,5 per cento dal 13,2 per cento dell'anno precedente.
  Le quantità raccolte in maniera differenziata nel 2014 sono pari complessivamente a 292.972 tonnellate di cui 125,829 sono costituite da frazione organica e 167.143 da frazione secca riciclabile.
  La frazione secca viene conferita alle piattaforme Conai e quindi riciclata o recuperata al netto degli scarti.
  In molti Comuni del territorio regionale la raccolta differenziata non viene ancora realizzata.
  Le quantità di rifiuto indifferenziato prodotte nel 2014 ammontano a 2.049.247 tonnellate. Questi rappresentano una quota pari all'89 per cento dei rifiuti urbani prodotti in Regione.
  Di tali quantità solo 349.774 tonnellate sono state inviate, secondo modalità ordinarie, agli impianti di trattamento meccanico-biologico (TMB) prima di essere inviate al successivo smaltimento.
  La restante quota, pari a 1.003.302 tonnellate, è stata quindi smaltita in deroga alle prescrizioni, ricorrendo a forme speciali di gestione dei rifiuti attraverso Ordinanze del presidente della regione ai sensi dell'articolo 191 del decreto legislativo n. 152 del 2006.
  La frazione umida raccolta in modo separato è conferita nei 15 impianti di compostaggio presenti sul territorio, molti dei quali risultano non operativi per mancanza di materiale da trattare.
  Tali impianti, sebbene presentino nominalmente una potenzialità complessiva autorizzata pari a 416.967 tonnellate annue, hanno trattato nel 2014 una quantità di rifiuti pari a circa 160.000 tonnellate.
  Appare evidente che gli stessi siano sottoutilizzati e che l'attuale capacità installata potrebbe far fronte ad un flusso maggiore di frazione organica derivante da un auspicato incremento della raccolta differenziata. La capacità autorizzata degli impianti di compostaggio garantisce l'autosufficienza regionale anche al raggiungimento del 30 per cento di raccolta differenziata.
  Inoltre, la regione prevede di realizzare ulteriori impianti di compostaggio per garantire il corretto trattamento della frazione organica anche al crescere della raccolta differenziata.
  La gestione del rifiuto indifferenziato, solo a seguito dell'emissione dell'Ordinanza n. 5 del 2016, emanata previo rilascio dell'Intesa ai sensi dell'articolo 191 (comma 4) del Codice dell'Ambiente, avviene secondo quanto prescritto dalla medesima Ordinanza garantendo un pre-trattamento al rifiuto conferito in discarica. Ciò grazie all'installazione di impianti mobili di biostabilizzazione che, nelle more della realizzazione dei TMB previsti dalla pianificazione regionale, operano il pretrattamento del rifiuto. Al riguardo, si precisa comunque che in alcune aree vi sono degli approfondimenti tecnici in corso da parte delle autorità territoriali competenti, per verificare se vi è stato il pieno adeguamento rispetto alle previsioni della citata ordinanza.
  Gli impianti mobili rappresentano una soluzione tampone e provvisoria per garantire la corretta gestione del rifiuto fino al completamento della realizzazione degli impianti, dell'attivazione dei provvedimenti necessari per l'invio fuori regione del rifiuto.
  La regione, nel contempo, sta provvedendo alla realizzazione e messa in esercizio degli impianti di TMB necessari al trattamento di tutti i rifiuti indifferenziati prodotti in regione, in particolare presso le piattaforme integrate pubbliche di Enna, Gela e Messina, nonché presso la piattaforma privata sita a Siculiana.
  Lo smaltimento dei rifiuti avviene esclusivamente tramite conferimento in discarica.
  La capacità residua di trattamento in discarica, agli attuali livelli di smaltimento, garantisce l'autonomia regionale solo per 6 mesi e l'assenza di impianti di termovalorizzazione rende ancora più critica la situazione. Lo schema di decreto di cui all'articolo 35 dello «sblocca Italia» ha individuato, per la Regione Siciliana, fabbisogni residui di incenerimento molto rilevanti (circa 700.000 t).
  L'attuale piano regionale per la gestione dei rifiuti è stato predisposto dal Presidente della Regione Siciliana, nominato
pro tempore Commissario delegato per l'emergenza rifiuti in Sicilia. Tale piano è stato approvato con decreto del Ministero dell'ambiente nel mese di luglio 2012, previo parere vincolante del dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio. Con specifica prescrizione si è disposto che «Il piano regionale per la gestione dei rifiuti in Sicilia dovrà essere sottoposto alle previste procedure di valutazione ambientale strategica (Vas)».
  Nel mese di gennaio 2014, il dipartimento regionale dell'acqua e dei rifiuti della Regione Siciliana ha avviato la fase preliminare della Vas, procedura che si è conclusa con l'emanazione del decreto da parte del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare nel mese di maggio 2015. La regione, a seguito anche della diffida del Presidente del Consiglio dei ministri del mese di agosto 2015, ha approvato, con propria delibera (n. 2 del 18 gennaio 2016) il piano regionale per la gestione dei rifiuti urbani in Sicilia.
  Il piano approvato fa solo riferimento alla gestione dei rifiuti, urbani, demandando ad altro documento quella dei rifiuti speciali.
  Con la già richiamata ordinanza n. 5 del 2016, il presidente della regione ha disposto l'aggiornamento del piano regionale, anche alla luce del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri adottato ai sensi dell'articolo 35, comma 1, del decreto-legge n. 133 del 2014 che contiene la ricognizione del fabbisogno di impianti di incenerimento di rifiuti a livello nazionale. In tale decreto del Presidente del Consiglio dei ministri è prevista la realizzazione in Sicilia di una capacità complessiva di 700.000 tonnellate di incenerimento. L'ordinanza stabilisce che l'approvazione del nuovo piano possa avvenire con tempi ridotti, rispetto a quelli previsti dal Codice dell'ambiente, in modo da arrivare alla realizzazione di tutta l'impiantistica necessaria.
  Si evidenzia inoltre che la Commissione europea ha aperto uno specifico progetto pilota (EU pilot 6582/14) sulla gestione dei rifiuti in Sicilia e sul mancato rispetto delle procedure di Via e Vas nella fase di adozione del piano di gestione dei rifiuti urbani nonché per la mancata realizzazione degli impianti di gestione dei rifiuti, previsti dal Piano stesso.
  Peraltro, occorre segnalare che il servizio competente della Commissione europea ha archiviato il caso indicato con le seguenti precisazioni: «La Commissione ha deciso di chiudere questa investigazione EU-Pilot, in quanto la procedura di VAS è stata espletata a posteriori per quanto riguarda il piano di gestione dei rifiuti. Tuttavia, poiché la Commissione ha delle perplessità in merito al sistema di gestione dei rifiuti nella Regione Siciliana, essa si riserva di esaminare in seguito il contenuto del Piano di gestione dei rifiuti».
  La regione è, inoltre, inserita nella procedura di infrazione «Discariche abusive» con 10 discariche (di cui 1 ricadente in un Sin e 1 sita nel comune di Racalmuto). L'amministrazione regionale ha inviato certificazione di conclusione del procedimento ambientale, che è stato peraltro inoltrato in data 31 maggio 2016 ai servizi tecnici della
Commissione europea per lo stralcio del pagamento della sanzione semestrale.
  I comuni e la regione sono stati destinatari, nello scorso dicembre, di un atto di diffida ad adempiere alle attività per la risoluzione della procedura di infrazione in parola. Tuttavia, i termini sono trascorsi infruttuosamente ed è stata avanzata la proposta di commissariamento.
  In ogni caso, per quanto di competenza, questo Ministero continuerà a monitorare costantemente le attività in corso anche al fine di un eventuale coinvolgimento di altri soggetti istituzionali.

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

gestione dei rifiuti

deposito dei rifiuti

governo