ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10558

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 493 del 30/09/2015
Firmatari
Primo firmatario: LOMBARDI ROBERTA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 30/09/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 30/09/2015
Stato iter:
22/12/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/12/2015
BOCCI GIANPIERO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 22/12/2015

CONCLUSO IL 22/12/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10558
presentato da
LOMBARDI Roberta
testo di
Mercoledì 30 settembre 2015, seduta n. 493

   LOMBARDI. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   il giorno 11 settembre 2015, si è svolta presso il dipartimento della P.S. una riunione durante la quale l'amministrazione ha portato in esame una proposta di decreto del Presidente della Repubblica che prevede la riorganizzazione del Ministero dell'interno e dei suoi dipartimenti, a cominciare proprio da quello della pubblica sicurezza;
   la riunione era presieduta dal vice capo della polizia prefetto Matteo Piantedosi ed ha visto la partecipazione del direttore centrale per le risorse umane prefetto Mazza, del direttore centrale per gli affari generali prefetto Truzzi, del direttore dell'ufficio per l'amministrazione generale prefetto Valentini e del direttore dell'ufficio per le relazioni sindacali vice prefetto Ricciardi;
   il progetto del decreto del Presidente della Repubblica – così come evidenziato dal vice capo della polizia – nasce dall'attuazione della legge 144 del 2014 inerente a misure di semplificazione amministrativa e della legge 147 del 2014 riguardante disposizioni sulle città metropolitane e sulle province;
   il provvedimento – ha continuato il prefetto Piantedosi – riguarderà la chiusura di prefetture e questure ed in luogo di queste ultime nasceranno comunque dei presidi territoriali di cui il vice capo non è stato ancora in grado di indicare la tipologia, né l'inquadramento ordinamentale, né la consistenza organica;
   il COISP, nel suo intervento, ha criticato fortemente il provvedimento proposto, specificando che «la malsana idea di chiudere 23 questure su tutto il territorio Italiano, accorpando le loro competenza presso le questure limitrofe è un disegno scellerato e pericoloso per il Sistema Sicurezza del Paese, e che mai nella storia della Repubblica Italiana, nessuno aveva pensato di incidere in modo così negativo e pesante sulla sicurezza dei cittadini»;
   proprio per la portata del provvedimento, inoltre, ha chiesto che il confronto avvenga con il Ministro dell'interno in quanto «è quest'ultimo che, prima dinanzi ai Cittadini e poi ai Poliziotti, si deve assumere la responsabilità di smantellare importanti articolazioni della Polizia di Stato, incidendo in modo profondo e inopportuno sulla sicurezza dei cittadini che risiedono in ventitré province Italiane, alcune delle quali anche fortemente aggredite dalla criminalità mafiosa»;
   l'approvazione del decreto del Presidente della Repubblica proposto, magari con provvedimenti ovviamente conseguenti, comporterebbe – secondo il COISP – la inevitabile riduzione degli organici e conseguentemente dei posti di funzione, generando serie e concrete problematiche alla mobilità del personale, soprattutto presso le città che non saranno più sede di questura, dove diventerà praticamente impossibile essere senza sottovalutare anche un ulteriore blocco alla progressione di carriera per gli attuali appartenenti ai ruoli direttivo e dirigente;
   il COISP, durante la riunione, ha richiamato la necessita di procedere al più presto con quello che doveva essere l'oggetto della riunione, ovvero i decreti attuativi della cosìddetta legge Madia ed in modo particolare con una serrata discussione sul riordino delle carriere del personale della polizia di Stato, che purtroppo durante l'incontro è stato solo lambito dalla discussione –:
   se analoghe iniziative normative siano in corso per le altre forze di polizia, al fine di conoscere la reale portata di quello che l'interrogante reputa l'arretramento territoriale che si vuole far compiere al sistema sicurezza del paese oppure se si tratti di una strisciante militarizzazione dell'ordine e della sicurezza pubblica che comincerà con la Militarizzazione delle competenze e del personale del Corpo forestale dello Stato. (4-10558)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 22 dicembre 2015
nell'allegato B della seduta n. 542
4-10558
presentata da
LOMBARDI Roberta

  Risposta. — Con l'interrogazione indicata in esame l'interrogante richiama l'attenzione sull'annunciato schema di decreto del Presidente della Repubblica che, nel disporre la riorganizzazione degli uffici centrali e periferici del Ministero dell'interno, prevede la chiusura di 23 prefetture e delle corrispondenti questure.
  In proposito paventa, in particolare, che il provvedimento dia luogo a un arretramento della capacità di risposta dello stato sul territorio.
  Il tema evidenziato è particolarmente sentito nella società civile e anche in Parlamento, tant’è che nelle scorse settimane il Governo è stato chiamato a più riprese a discuterne in Assemblea e in Commissione Affari costituzionali della Camera, in sede di
question time, di interpellanze urgenti e di interrogazioni a risposta orale.
  Preliminarmente, si ribadisce quanto lo stesso Ministro dell'interno ha avuto modo di sottolineare in Aula Camera e cioè che l’
iter di approvazione del regolamento è solo agli inizi. Quindi nessuna decisione definitiva è stata assunta sugli accorpamenti da effettuare.
  Vi sarà, quindi, anche lo spazio per un confronto serio con le istituzioni locali, che tenga conto delle istanze provenienti dal territorio.
  Nel merito si osserva che il regolamento in questione, avente ancora la forma di schema, costituisce attuazione della più ampia manovra di ridefinizione degli assetti organizzativi, a livello centrale e periferico, di tutte le amministrazioni dello Stato voluta dal Governo Monti e suggellata nel decreto-legge n. 95 del 2012.
  E fa seguito al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 22 maggio 2015, con cui sono state rideterminate le dotazioni organiche del personale dirigenziale e non dirigenziale dell'Amministrazione civile dell'interno.
  Quanto alle ricadute negative paventate dall'interrogante sulla risposta dello Stato nell'area interessata all'accorpamento, si rappresenta che, nella visione dell'Amministrazione dell'interno, ogni possibile opzione sarà oggetto di attenta valutazione, e comunque non potrà comunque mai andare a scapito della sicurezza reale dei territori.
  Non un'unità di personale sarà sottratta ai compiti di istituto e a quelli operativi, con la conseguenza che le comunità manterranno intatti gli attuali standard dei servizi.
  In sostanza, il regolamento non prefigura alcun arretramento dello Stato sui temi della sicurezza. E non potrebbe essere altrimenti, trattandosi di una
mission fondante del Ministero dell'interno.
  Si ricorda, poi, che la procedura di approvazione del regolamento prevede l'acquisizione del parere delle commissioni parlamentari competenti in materia, che potranno, in tale sede, fornire il loro prezioso contributo di analisi e di proposta.
  Occorre, infine, tener presente che su questo disegno di riforma si è venuta ora a innestare la cosiddetta «legge Madia», che contiene, come è ben noto, disposizioni volte a riorganizzare l'intera presenza dello Stato sul territorio.
  Questo articolato, pur annoverando tra i criteri di delega la riduzione del numero delle prefetture, ne rafforza la funzione strategica, come è attestato dal fatto che esse andranno ad assorbire tutti gli uffici periferici dello Stato e si configureranno, quindi, quali «punti di contatto unico» tra lo Stato e i cittadini. Le prefetture, inoltre, continueranno ad essere il cardine del sistema territoriale della sicurezza.
  Quanto all'altro tema evidenziato nell'interrogazione, relativo alla paventata riorganizzazione delle forze di polizia, con particolare riferimento al Corpo forestale dello Stato, si rappresenta che sempre la cosiddetta «legge Madia», nel delegare al Governo l'emanazione di una serie di decreti legislativi in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche, individua alcuni importanti criteri direttivi in tema di riordino del sistema della sicurezza.
  La legge tratteggia un primo indirizzo di fondo che persegue lo scopo di evitare duplicazioni e sovrapposizioni dispersive nell'esercizio delle funzioni di polizia, nonché di favorire la gestione associata dei servizi strumentali.
  Un ulteriore criterio direttivo individuato dal provvedimento, più settoriale, è legato, invece, al riordino delle funzioni di polizia nei campi della sicurezza agroalimentare e della tutela dell'ambiente e del territorio, riordino per il quale è prevista la possibilità anche di un'eventuale confluenza del Corpo forestale dello Stato in altra forza di polizia.
  In tale quadro normativo, sono ancora in fase di elaborazione i decreti legislativi attuativi, che chiariranno tra l'altro gli intendimenti del Governo in ordine alla nuova collocazione del Corpo forestale dello Stato.

Il Sottosegretario di Stato per l'internoGianpiero Bocci.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sicurezza pubblica

soppressione di posti di lavoro

ministero