ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10553

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 493 del 30/09/2015
Firmatari
Primo firmatario: IANNUZZI CRISTIAN
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 30/09/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BERNINI MASSIMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE 30/09/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 30/09/2015
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 30/09/2015
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 08/10/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10553
presentato da
IANNUZZI Cristian
testo di
Mercoledì 30 settembre 2015, seduta n. 493

   CRISTIAN IANNUZZI e MASSIMILIANO BERNINI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   il 25 ottobre del 2007, dopo un violento temporale, una valanga di fango aveva invaso Messina e i centri della Sicilia nord-orientale, zona a elevato rischio idrogeologico; i danni materiali furono elevati ma non vi furono vittime. La circolazione ferroviaria sulla linea Messina-Catania rimase interrotta fino al 10 novembre con gravissimi disordini della circolazione dei treni costretti ad un lunghissimo percorso via Termini Imerese. In quell'occasione furono molti gli abitanti a denunciare il pericolo di nuovi crolli e smottamenti, allarme ripreso anche dalla trasmissione televisiva Striscia la Notizia;
   l'11 dicembre 2008, ancora un nuovo allarme maltempo interessò la zona;
   il 1o ottobre 2009, su Messina si è abbattuto un violento nubifragio che ha provocato lo straripamento dei corsi d'acqua e diversi eventi franosi, a cui è seguito lo scivolamento a valle di colate di fango e detriti. Già tre ore dopo l'inizio del nubifragio si segnalavano danni alle strade e alla ferrovia, fino a quando, vicino alla mezzanotte, avveniva il crollo di alcune palazzine tra Scaletta Zanclea e Giampilieri Superiore. In seguito all'evento franoso, che ha investito anche la strada statale 114 orientale sicula, l'autostrada A18 e la ferrovia Messina-Catania, numerosi paesi e frazioni sono rimasti totalmente isolati mentre si interrompevano anche le comunicazioni d'ogni tipo, con Messina e il resto del Paese, di tutta l'area orientale e ionica della Sicilia. Per qualche giorno si sono potuti utilizzare solo i collegamenti marittimi, il che ha ostacolato pesantemente il raggiungimento delle località colpite. I centri più danneggiati sono stati Scaletta Marina, nel comune di Scaletta Zanclea e diverse località del comune di Messina (Giampilieri Superiore, Giampilieri Marina, Altolia, Molino, Santo Stefano di Briga, Briga Superiore e Pezzolo). Si è trattato di una vera e propria calamità naturale abbattutasi in una zona già colpita in precedenza da eventi franosi e alluvionali. La portata dei danni, fin da subito, si è rivelata seria e preoccupante: 31 le vittime accertate sepolte sotto il fango, incerto il numero dei dispersi, molte le persone rifugiate sopra i tetti e alcune delle frazioni raggiungibili soltanto a piedi o per via aerea, 1054 il numero degli sfollati. Il Consiglio dei ministri, successivamente, dichiarava lo stato di emergenza nelle zone colpite. Il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso nella sua relazione alla Camera dei deputati il 7 ottobre affermava tra l'altro: «... L'impegno è stato massiccio, con l'impiego di 2.386 uomini anche dell'esercito e delle Forze dell'ordine, 567 mezzi, 100 ore di volo con 150 “sortite” degli elicotteri... Al momento... tutte le frazioni sono state raggiunte dai soccorritori e tutte le strade sono state riaperte e riattivate. Sono in corso accertamenti sull'agibilità degli edifici...»;
   tra le concause del disastro del 2009 si annoverano l'abbandono del territorio in termini di coltivazione agricola e gestione forestale, specie dopo i ripetuti incendi degli ultimi decenni che hanno depauperato le difese naturali del territorio, l'intensificarsi degli eventi di piogge torrenziali, l'estrema lentezza burocratica nella definizione e messa a punto dei piani di protezione ambientale e di messa in sicurezza del territorio, l'errata o carente valutazione delle aree a rischio, la riduzione delle dotazioni finanziarie;
   il 9 settembre 2015, a Capo Alì, per l'ennesima frana, causata dal maltempo, la strada statale 114 all'altezza di contrada D'Avì, è stata invasa da pietre e terriccio, creando enormi disagi al territorio;
   a causa dell'estremo pericolo creato dalle continue frane che puntualmente vanno a crearsi nel tratto stradale che unisce il paese di Scaletta Zanclea, Itala ed Alì Terme, la viabilità è stata interrotta in entrambi i sensi di marcia – di fatto separando la riviera jonica e spezzando l'unica via di collegamento tra Messina e i centri a sud – al fine di scongiurare pericoli e danni a quei cittadini che quotidianamente percorrono tale tratto stradale per raggiungere il posto di lavoro;
   a causa dei ritardi di interventi risolutori e definitivi, per i cittadini si sono ripresentati gravi disagi e reali difficoltà, causati dalla caduta di massi e dalla successiva chiusura dell'arteria, in considerazione dell'assenza di percorsi alternativi alla statale, visto che l'unica possibilità per aggirare Capo Alì è rappresentata dagli svincoli di Tremestieri e Roccalumera dell'autostrada A18, tra cui anche l'interruzione del servizio dei pullman di linea;
   sembra che l'Anas abbia provveduto alla riapertura del tratto compreso tra i chilometri 22,400 e 23,000, in corrispondenza di Capo Alì, nella giornata di mercoledì 23 settembre, per consentire il ripristino della circolazione a senso unico alternato sulla corsia lato mare: una soluzione adottata per venire incontro alle esigenze del territorio – tagliato in due dopo la chiusura dell'unica via di collegamento della riviera jonica;
   da fonti di stampa si apprende che sono al lavoro i rocciatori specializzati, intervenuti all'altezza del chilometro 22,600 per la perlustrazione del costone e per procedere alle operazioni di disgaggio e disgregazione dei massi rimasti in bilico sulla collina di Capo Alì. Successivamente si passerà alla posa delle nuove reti metalliche di contenimento: gli interventi, secondo le dichiarazioni dell'Anas dovrebbero essere concluse nel giro di una settimana, così da consentire la riapertura totale al transito della statale 114 –:
   se il Governo intenda intervenire, nell'ambito delle proprie competenze, affinché la messa in sicurezza di questo tratto di strada assuma priorità nell'ambito del programma di interventi sulla viabilità in Sicilia;
   quali iniziative il Governo abbia intenzione di adottare al fine di ripristinare la sicurezza stradale e di accertare l'esistenza obiettiva di pericolo o di insidie della strada;
   se il Governo abbia intenzione di adottare iniziative per approntare misure definitive e strutturali di protezione ambientale e di messa in sicurezza del territorio che prevedano, tra l'altro, una corretta valutazione delle aree a rischio e un aumento delle dotazioni finanziarie.
   (4-10553)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

rete stradale

politica forestale

silvicoltura