ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10532

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 492 del 29/09/2015
Firmatari
Primo firmatario: VARGIU PIERPAOLO
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 29/09/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 29/09/2015
Stato iter:
29/04/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 29/04/2016
BORLETTI DELL'ACQUA ILARIA CARLA ANNA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 29/04/2016

CONCLUSO IL 29/04/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10532
presentato da
VARGIU Pierpaolo
testo di
Martedì 29 settembre 2015, seduta n. 492

   VARGIU. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
   l'Asilo della Marina, sito in via Bajlle a Cagliari, rappresenta una pietra miliare della storia recente della città, per aver ospitato dal 1864 l'attività sociale delle Figlie della Carità e, in particolare, per aver accolto il magistero educativo di suor Giuseppina Nicoli, beatificata nel 2008 e di suor Teresa Tambelli;
   le spoglie mortali della Beata Giuseppina Nicoli sono ancora oggi conservate all'interno della cappella annessa all'Asilo della Marina;
   il quartiere della Marina di Cagliari è sempre stato uno dei quartieri più problematici della vecchia città, raccogliendo, a cavallo tra l'ottocento e il novecento, una notevole quantità di sbandati e diseredati che traevano le scarse occasioni di produzione di reddito dalla attività portuale e da quella dei mercati cittadini ubicati nel vicino largo Carlo Felice;
   in particolare, le attività dei mercati cittadini nella fine dell'ottocento e nei primi anni del novecento avevano come protagonisti i «ragazzi con la cesta» (piccioccus de crobi) che, in cambio di piccole mance, scortavano «i signori» che facevano la spesa e, con le loro ceste, trasportavano la spesa delle famiglie borghesi sino al domicilio;
   la figura del «picioccu de crobi», che oggi rappresenta il simbolo della simpatia umana nell'immaginario collettivo dei cagliaritani, era a quei tempi la cartina di tornasole della sofferenza sociale e della emarginazione di una fascia di bambini e di adolescenti, destinati ad un futuro privo di cultura, educazione ed opportunità;
   in tale contesto sociale operavano le Figlie della Carità dell'Asilo della Marina, che si ponevano l'obiettivo di intercettare i ragazzini, spesso orfani e senza futuro, che gravitavano intorno alle modeste attività commerciali del quartiere, per dare loro assistenza morale ed economica, in grado di aprire qualche opportunità di futuro dignitoso;
   tale attività delle Figlie della Carità è stata universalmente riconosciuta e apprezzata dall'intera città che l'ha sempre generosamente sostenuta e, nel corso degli anni, si è adattata ai tempi moderni, senza mai stravolgere la propria, originaria missione di carità cristiana;
   anche oggi che il quartiere della Marina si presenta intensamente popolato e ricco di attività commerciali, la sua vocazione multietnica ne accentua le contraddizioni e ne sottolinea la eterogeneità di composizione sociale, mantenendo centrale il ruolo educativo delle suore vincenziane che, sino a pochi anni or sono, hanno mantenuto in funzione l'Asilo della Marina, tenendo alta la sua originaria funzione di insostituibile presidio sociale;
   la disagiata logistica dei locali dell'Asilo, che è ospitato in uno stabile vecchio e ben difficilmente riadattabile ai moderni criteri delle attività formative e i nuovi obblighi normativi relativi al rispetto dei parametri standard rendono antieconomica la gestione della struttura;
   la diseconomicità d'impresa è resa ancora più insostenibile dalla vocazione istituzionale delle suore vincenziane che, sino a quando l'Asilo è rimasto aperto, hanno accolto gratuitamente presso la propria struttura i figli delle famiglie disagiate che abitano nel quartiere e non possono permettersi di pagare la retta dell'asilo;
   neppure la recente trasformazione della istituzione «Asilo Marina e Stampace» da ex IPAB a Fondazione (dicembre 2012) ha consentito di modificare i parametri economici gestionali dell'Asilo, che ha ultimamente chiuso la propria attività senza riuscire neppure a ripianare i propri debiti nei confronti del personale docente che ha prestato negli ultimi anni di esercizio la propria attività presso l'asilo;
   proprio i debiti nei confronti del personale (che pare peraltro ammontino ad appena 237.000 euro) hanno dato corso ad una lite giudiziaria che ha portato al pignoramento dello stabile che ospita l'Asilo della Marina, di proprietà della Fondazione;
   per effetto di tale pignoramento, il bene rischia di essere messo all'asta, con il rischio reale che venga sottratto non soltanto alle attività solidaristiche, educative e caritatevoli che in esso ancora si esercitano, ma più ancora alla fruizione dell'intera città di Cagliari, alla cui memoria storica esso appartiene;
   una parte della struttura potenzialmente oggetto di alienazione giudiziaria apparteneva in passato alla contigua chiesa di Sant'Agostino, risalente al 1576, per cui nei giorni scorsi, il rettore di tale edificio di culto ha simbolicamente iniziato a picconare la parete divisoria con l'Asilo a significare la necessità di salvaguardare almeno quella parte del bene che costituisce parte integrante di Sant'Agostino –:
   quali vincoli esistano sullo stabile dell'Asilo della Marina di Cagliari e, in particolare sulla porzione di edificio che ospita le spoglie mortali della Beata suor Giuseppina Nicoli e su quella parte di stabile che costituirebbe pertinenza dell'adiacente chiesa di Sant'Agostino;
   se le parti vincolate e, in particolar modo, quelle di maggior pregio e valore storico, possano essere oggetto di alienazione per vendita giudiziaria;
   se non ritenga che sussistano i presupposti per intervenire immediatamente, anche attraverso eventuale acquisizione diretta della proprietà dell'immobile, per bloccare ogni attività di alienazione del bene per via giudiziaria e garantire all'utilizzo di pubblica utilità l'intero stabile dell'Asilo della Marina, che rappresenta un simbolo peculiare e universalmente riconosciuto della storia recente della città di Cagliari, che ben volentieri lo vedrebbe restituito all'attività di carità e solidarietà incarnata dalle suore vincenziane.
(4-10532)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 29 aprile 2016
nell'allegato B della seduta n. 616
4-10532
presentata da
VARGIU Pierpaolo

  Risposta. — Nell'interrogazione in esame, interrogante chiede notizie in merito alla situazione vincolistica dello stabile Asilo della Marina di Cagliari e se il Ministero non ritenga di intervenire per bloccare ogni attività di alienazione del bene per via giudiziaria e garantire all'utilizzo di pubblica utilità l'intero stabile, restituendolo all'antica missione di carità.
  A tale proposito si rappresenta quanto segue.
  L'edificio in questione, ubicato nel quartiere Marina della città di Cagliari, è un immobile sorto come convento degli Agostiniani alla fine del XVI secolo, in aderenza alla chiesa omonima, realizzata in forme rinascimentali nel luogo ove sorgeva una precedente chiesa dedicata a San Leonardo; l'intero complesso viene costruito quale compensazione per aver demolito la precedente chiesa di Sant'Agostino, ubicata poco distante, che costituiva un impedimento per il potenziamento della cinta muraria.
  Non compresi nella legge piemontese del 1855 sulla soppressione dei conventi e delle corporazioni religiose, gli Eremitani di S. Agostino di Cagliari lo sono invece nella legge di soppressione del 1866 e in quella successiva del 1971 relativa alla liquidazione di questo asse ecclesiastico. La chiesa e il convento vengono acquisiti dal demanio statale e da questo trasferiti, almeno in parte, alla proprietà del comune di Cagliari, che delibera la chiusura della chiesa al culto, nonostante le vivaci proteste della popolazione.
  La chiesa, oggi in capo al Fondo edifici culto del Ministero dell'interno, viene riaperta al culto solo nel 1925 ed è tuttora officiata pur tra grandi difficoltà economiche e di gestione da un Rettore, mentre l'attiguo convento diviene da subito la sede dell'Asilo Marina e Stampace che, molto presto, acquista un importante ruolo sociale per l'intero centro storico – come ben ricordato dall'interrogante – anche in considerazione dell'opera delle Figlie della carità in esso operanti e, in particolare, di quella di suor Giuseppina Nicoli, attiva tra il 1914 ed il 1924, dichiarata Beata nel 2008 e sepolta in una cappella interna al complesso.
  Dopo aver appreso dalla stampa locale della possibile alienazione all'incanto dell'immobile in argomento, la Soprintendenza paesaggistica competente per territorio con note del 4 settembre 2015 e del 29 ottobre 2015 ha preso contatti con l'amministrazione comunale di Cagliari, al fine di chiarire le modalità di trasferimento dell'immobile alla fondazione Asilo Marina e Stampace che attualmente ne detiene la proprietà, nonché con la fondazione al fine di meglio comprendere la condizione giuridica della fondazione medesima.
  È stato quindi chiarito che la ex IPAB Asilo Marina e Stampace che deteneva il bene e che derivava dall'ente morale istituito nel 1862 con il lascito di un benemerito (con il fine di «educare, istruire e custodire gratuitamente i fanciulli di ambo i sessi appartenenti alle classi meno agiate dei quartieri di Marina e Stampace») è stata trasformata in Fondazione di diritto privato in data 27 ottobre 2008, e che la fondazione, con determina della Presidenza della regione autonoma della Sardegna n. 1517/31844 del 19 dicembre 2012, è stata iscritta al n. 199 nel registro regionale delle persone giuridiche di diritto privato. Tale fondazione, come risulta dall'articolo 2 dello Statuto, «non ha fine di lucro e persegue esclusivamente finalità educative e di carattere sociale».
  Tuttavia, in virtù del fatto che l'Asilo sembrava fosse stato oggetto negli anni di numerose manomissioni e di non indifferenti interventi edilizi, alcuni dei quali legati soprattutto ai risanamenti post bellici, la Soprintendenza ha richiesto alla fondazione di poter appurare la reale consistenza del bene ed il permanere delle caratteristiche di interesse storico artistico nell'immobile, e di potere pertanto accedervi per valutare la possibilità di avviare d'Ufficio il procedimento per il formale riconoscimento di interesse culturale di tutto l'edificio o di parte di esso.
  Tale sopralluogo è stato effettuato il 2 marzo 2016.
  A seguito di tale sopralluogo, il 18 marzo 2016 è stata inviata dalla Soprintendenza paesaggistica competente, con raccomandata andata e ritorno alla fondazione Asilo Marina e Stampace e al comune di Cagliari, la comunicazione d'inizio del procedimento di verifica dell'interesse culturale ai sensi dell'articolo 12 comma 2, 10 comma 3, lettera d) del decreto legislativo n. 42 del 2004.
  Con particolare riferimento alla situazione vincolistica dell'immobile in questione, si evidenzia che esso è sottoposto alla tutela del decreto legislativo 42 del 2004 ex lege, ai sensi dell'articolo 10 (Persona giuridica privata senza fini di lucro), e non in ragione di uno specifico decreto.
  Per quanto attiene nella prospettata possibilità di acquisizione dell'immobile da parte di questo Ministero e per il tramite del demanio statale, il segretariato regionale del Ministero ha comunicato che non ritiene sussistano al momento particolari esigenze governative che possano essere soddisfatte con l'acquisizione dello stabile in questione. Resta ferma naturalmente la possibilità del maturare di valutazioni di ordine diverso, coinvolgenti anche altri soggetti e istituzioni.
La Sottosegretaria di Stato per i beni e le attività culturali e il turismoIlaria Carla Anna Borletti dell'Acqua.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

alleggerimento del debito

consumo delle famiglie

sequestro di beni