ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10486

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 489 del 24/09/2015
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 3/01540
Firmatari
Primo firmatario: BOLOGNESI PAOLO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 24/09/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 24/09/2015
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LE RIFORME COSTITUZIONALI E I RAPPORTI CON IL PARLAMENTO delegato in data 16/12/2015
Stato iter:
16/12/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 16/12/2015
BOSCHI MARIA ELENA MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (RIFORME COSTITUZIONALI E RAPPORTI CON IL PARLAMENTO)
Fasi iter:

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 16/12/2015

RISPOSTA PUBBLICATA IL 16/12/2015

CONCLUSO IL 16/12/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10486
presentato da
BOLOGNESI Paolo
testo di
Giovedì 24 settembre 2015, seduta n. 489

   BOLOGNESI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che:
   il 22 aprile 2014 il Presidente del Consiglio ha firmato la direttiva per il versamento straordinario all'archivio centrale dello Stato di atti relativi alle stragi che vanno dal 1969 al 1984 contenuti negli archivi correnti e di deposito delle amministrazioni dello Stato procedendo «preliminarmente alla declassifica degli atti»;
   dopo un anno dalla direttiva, i versamenti dei documenti hanno esiti alterni da parte delle amministrazioni interessate; alcune hanno depositato – come i Ministeri dell'interno e degli affari esteri e della cooperazione internazionale – a giudizio dell'interrogante poco e male, altre procedono a rilento;
   sono emerse numerose criticità procedurali nell'applicazione della direttiva;
   le amministrazioni non forniscono un elenco dei documenti sulle stragi detenuti nei loro archivi correnti e di deposito – come previsto anche dalla direttiva del Presidente del Consiglio pro tempore Mario Monti – utile ad effettuare una comparazione con quelli realmente versati, impedendo una verifica della correttezza e completezza del versamento e l'esclusione di eventuali omissioni di deposito di atti;
   le amministrazioni (Ministeri e servizi di informazione per la sicurezza) devono versare tutta la documentazione sulle stragi in loro possesso – come la stessa direttiva dispone – senza operare alcuna pre-selezione degli atti che preluderebbe ad una possibile arbitraria esclusione dal versamento di uno o più documenti;
   a quanto risulta all'interrogante le amministrazioni effettuano le operazioni di versamento senza la vigilanza di una commissione di sorveglianza prevista dalle disposizioni che regolano la tutela dei beni archivistici a cui fa riferimento la stessa direttiva;
   per quanto risulta all'interrogante il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha risposto ai familiari delle vittime delle stragi di non avere «nulla con la dicitura “Piazza della Loggia”, “Piazza Fontana” o altre stragi e pertanto non versiamo nulla», offendendo così ad avviso dell'interrogante l'intelligenza dei cittadini italiani e la memoria delle vittime dato che sono giudiziariamente noti i rapporti di depistatori, come Licio Gelli, e terroristi neofascisti con i Paesi del Sudamerica e con i regimi di Grecia, Spagna e Portogallo e pertanto le ambasciate a giudizio dell'interrogante non possono non avere ricevuto segnalazioni e/o informazioni in merito a fatti criminali così rilevanti;
   i familiari delle vittime delle stragi attendono, a distanza di un anno dalla direttiva, che il Ministero dell'interno versi all'Archivio centrale dello Stato le carte dell'ex ufficio affari riservati (quelle rinvenute in via Appia nel 1996), dal 1965 in poi, in cui si trovano sicuramente – lo si sa dalle perizie effettuate per conto della magistratura – atti che riguardano la strage di piazza Fontana;
   ai familiari delle vittime delle stragi non interessa che gli apparati versino faldoni con l'etichetta «Piazza della Loggia» se all'interno poi si trovano solo vecchie e inutili informative, segnalando che un Ministero o un servizio segreto, allora, non raccolse informazioni su chi piazzò la bomba o chi coprì gli esecutori;
   risulta che alcune amministrazioni, quali DIS, AISE, AISI, Ministero affari esteri, hanno versato all'archivio centrale dello Stato solo documenti in formato digitale senza le relative copie cartacee che consentono di verificare la completa corrispondenza e veridicità degli atti stessi;
   a distanza di sette anni dalla direttiva firmata dal Presidente del Consiglio Romano Prodi nel 2008, le amministrazioni non hanno ancora completato il versamento della documentazione relativa al sequestro e all'uccisione dell'onorevole  Aldo Moro;
   la limitazione della declassificazione della documentazione relativa ai fascicoli intestati alle stragi sta portando a paradossali smembramenti di fondi e fascicoli escludendo dal versamento atti rilevanti, anche se non nominalmente legati agli eccidi compresi nella direttiva –:
   se il Presidente del Consiglio dei ministri intenda adottare provvedimenti risolutori delle criticità che impediscono la completa applicazione della direttiva, per contrastare comportamenti omissivi da parte delle amministrazioni citate, e per evitare un'arbitraria facoltà data a chi fino ad oggi abbia inteso coprire le carte sulle stragi di scegliere a suo piacimento quali versare, attraverso quello che secondo l'interrogante costituirebbe un depistaggio del «faldone vuoto»;
   se intenda assumere iniziative per fare in modo che le amministrazioni forniscano – come già previsto dalla direttiva del Presidente del Consiglio pro tempore Monti – un elenco completo dei documenti contenuti nell'archivio corrente e di depositi relativi alle stragi;
   se intenda assumere iniziative per disporre un ampliamento della direttiva prevedendo una declassificazione automatica annuale, dopo venticinque anni dalla loro emanazione, di tutti i documenti contenuti negli archivi delle amministrazioni seguendo criteri temporali, (ad esempio 1947 in poi) sul modello dell’Executive Order 12958, promulgato dal Presidente degli Stati Uniti Bill Clinton nell'aprile del 1995, affermando così il principio che in questo Paese la verità non è una concessione, ma un diritto da garantire ad ogni cittadino. (4-10486)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 16 dicembre 2015
nell'allegato B della seduta n. 537
4-10486
presentata da
BOLOGNESI Paolo

  Risposta. — In relazione all'interrogazione in esame, concernente le modalità di attuazione delle procedure da osservare per il versamento della documentazione degli archivi di Stato, si trasmette la risposta elaborata in conformità agli elementi informativi comunicati al dipartimento per i rapporti con il Parlamento dall'ufficio del sottosegretario di Stato – autorità delegata per la sicurezza della Repubblica.
  Al riguardo, il dipartimento delle informazioni per la sicurezza, per quanto di competenza e conformemente alle disposizioni sancite dalla direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri
pro tempore, Mario Monti, richiamate dall'interrogante nella parte in cui stabiliscono che: «le amministrazioni (Ministeri e servizi di informazione per la sicurezza) devono versare tutta la documentazione sulle stragi in loro possesso senza operare alcuna preselezione degli atti...», comunica che la commissione interorganismi, costituita ai sensi della direttiva presidenziale per coordinare il programma di attuazione delle operazioni di versamento della documentazione dell’intelligence all'archivio centrale dello Stato, ha definito i criteri di versamento, d'intesa con il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (MIBACT) e con il sovrintendente all'archivio centrale dello Stato. Il criterio di base prevede il versamento integrale per serie archivistiche senza alcuna «preselezione degli atti», con l'eccezione, nel rispetto comunque delle normative di settore, della documentazione originata da organismi informativi esteri o da altre entità internazionali quali, ad esempio, la NATO, il cui versamento è soggetto a nulla osta da parte dell'ente originatore. Nello specifico, sono state individuate presso ciascun organismo le serie archivistiche attinenti agli «attentati e sabotaggi».
  Con il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo è stato anche concordato che saranno versati i fascicoli riconducibili agli altri eventi indicati dalla direttiva, ancorché appartenenti a serie archivistiche afferenti ad altre materie ed è stato condiviso, altresì, un ulteriore criterio, consistente nell'offrire la versione integralmente digitalizzata della documentazione oggetto di versamento, ciò al fine di consentite fin da subito, le attività di consultazione e ricerca documentale presso l'archivi centrale dello Stato. I versamenti «digitali» sono, poi, seguiti dal versamento dei fascicoli originari cartacei.
  La documentazione relativa ai nove eventi indicati nella direttiva – piazza Fontana a Milano (1969), Gioia Tauro (1970), Peteano (1972), questura di Milano (1973), piazza della Loggia a Brescia (1974), l'Italicus (1974), Ustica (1980), Stazione di Bologna (1980), Rapido 904 (1984) – sarà disponibile in modo completo soltanto al termine di tutte le attività di trasferimento, previsto entro il 2015, in quanto le serie archivistiche provengono da strutture diverse ed i rispettivi fascicoli saranno versati gradualmente, secondo l'ordine cronologico di apertura degli stessi.
  Con riferimento all'osservazione contenuta nell'atto di sindacato ispettivo in esame dell'interrogante secondo cui: «...alcune amministrazioni, quali DIS, AISE, AISI, Ministero degli affari esteri, hanno versato all'archivio centrale dello Stato solo documenti in informato digitale, senza le relative copie cartacee...»; si precisa che i versamenti dei fascicoli originali cartacei degli organismi sono stati già avviati lo scorso mese di maggio e nei prossimi mesi saranno completati. In ogni caso, comunque, la consultabilità dei fascicoli originali cartacei è soggetta ai vincoli temporali stabiliti dal Codice dei beni culturali e del paesaggio (articolo 41, comma 1).
  In risposta all'affermazione dell'interrogante, secondo cui: «A distanza di sette anni dalla direttiva firmata dal Presidente del Consiglio Romano Prodi nel 2008, le amministrazioni non hanno ancora completato il versamento della documentazione relativa al sequestro e all'uccisione dell'Onorevole Aldo Moro»; si comunica che gli organismi hanno già completato l'intera operazione di versamento delle
«carte Moro» e ne hanno dato informazione al Copasir il 13 aprile 2015.
  Riguardo alla richiesta di adozione di iniziative «per fare in modo che le amministrazioni forniscano – come già previsto dalla direttiva del Presidente del Consiglio
pro tempore Monti – un elenco completo dei documenti contenesti nell'archivio corrente e di deposito relativi alle stragi», si evidenzia, in premessa, che il riferimento alla direttiva «Monti» appare non confacente alle istanze dell'interrogante, in quanto la stessa dispone la ricognizione da parte di ciascuna amministrazione solo dei segreti di Stato vigenti. In ogni caso, il DIS, l'AISE e l'AISI, nel versare la propria documentazione, hanno reso disponibili anche gli elenchi di dettaglio di tutti i fascicoli afferenti sia alle stragi che ad altre vicende, corredati degli indici completi dei documenti ivi contenuti.
  L'interrogante formula, infine, l'esplicita richiesta di attuare iniziative «per disporre un ampliamento della direttiva, prevedendo una declassifica automatica annuale, dopo venticinque anni dalla loro emanazione, di tutti i documenti contenesti negli archivi delle amministrazioni...». In altri termini, la richiesta dell'interrogante sembrerebbe diretta ad ottenere l'anticipazione dei versamenti ordinari della documentazione all'archivio centrale dello Stato. A tale proposito, nel luglio 2014, a seguito dell'adozione della «Direttiva Renzi», è stata già apportata una modifica di tal genere al codice dei beni culturali, concernente la riduzione del termine, decorso il quale le amministrazioni devono versare i loro fascicoli al predetto archivio. Pertanto, l'ulteriore riduzione del termine richiederebbe una modifica del citato codice.

La Ministra per le riforme costituzionali e i rapporti con il ParlamentoMaria Elena Boschi.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

applicazione del diritto comunitario

Capo di governo

vittima