ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10481

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 489 del 24/09/2015
Firmatari
Primo firmatario: BRESCIA GIUSEPPE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 24/09/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 24/09/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10481
presentato da
BRESCIA Giuseppe
testo di
Giovedì 24 settembre 2015, seduta n. 489

   BRESCIA. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   la Società Bridgestone Italia s.p.a., con stabilimento sito nella zona industriale di Bari (Modugno), in data 13 giugno 2013 siglava un protocollo di intesa tra Ministero dello sviluppo economico (MISE), Ministero del lavoro e delle politiche sociali, istituzioni, azienda, organizzazioni sindacali e rappresentanze sindacali unitarie, avente ad oggetto le «Linee guida per l'implementazione della cosiddetta soluzione interna finalizzata al mantenimento dello stabilimento dell'impianto di Modugno», evitando in tal modo la chiusura dello stabilimento comunicata il 4 marzo 2014;
   il 31 luglio 2013 veniva redatto un documento di sintesi a seguito di sei incontri attuativi di tavolo tecnico seguiti alla redazione del protocollo d'intesa avvenuta in data 13 giugno 2013;
   in data 30 settembre 2013, presso il Ministero dello sviluppo economico, veniva sottoscritto l'accordo ufficiale tra Ministero dello sviluppo economico, Ministero del lavoro e delle politiche sociali, INVITALIA, regione Puglia, provincia di Bari, comune di Bari, Bridgestone Italia s.p.a., FEMCA, CISL, FILCTEM CGIL, UILTEC UIL, UGL Chimici, FAILC CONFAIL, rappresentanza sindacale unitaria di stabilimento, che prevedeva il mantenimento dello stabilimento a fronte di un piano di industrializzazione, il quale interveniva pesantemente sul costo del lavoro e su alcuni istituti di contrattazione aziendale (esempio il premio di produzione), istituti individuali (esempio superminimi, scatti di anzianità) e anche istituti di CCNL (esempio indennità di turno);
   il 14 e il 25 maggio 2015 si sono tenuti due incontri, rispettivamente presso Confindustria e Ministero dello sviluppo economico, durante i quali l'azienda ha ribadito la necessità del completamento delle uscite volontarie incentivate entro il 2015 e la definizione delle azioni sul costo del lavoro per raggiungere l'obiettivo previsto dall'accordo del 2013 da finalizzare tramite un accordo definitivo entro e non oltre il 30 settembre 2015;
   a causa della criticità della situazione la rappresentanza sindacale unitaria, di fabbrica insieme alle segreterie territoriali e nazionali, nel corso dell'incontro al Ministero dello sviluppo economico del 25 maggio 2015 si decideva di istituire un coordinamento nazionale Bridgestone per proseguire nel difficile percorso di trattativa con la Compagnia;
   in data 14 luglio 2015 si teneva un incontro presso il Ministero dello sviluppo economico preceduto da un confronto tra Coordinamento nazionale e rappresentanti di Bridgestone Europe, con l'obiettivo di chiedere alla compagnia la «Attualizzazione» del piano industriale di Bridgestone per lo stabilimento di Bari considerando tutte le possibili variazioni migliorative rispetto alle condizioni con cui è stato firmato l'accordo del 30 settembre 2013 (variazioni di tipo politico, economico ma anche legato all'importanza del progetto in corso a Bari e dei suoi possibili sviluppi futuri, in termini di volumi ed innovazione tecnologica e di prodotto);
   il 23 luglio 2015, in occasione dell'incontro al Ministero dello sviluppo economico l'azienda si presentava con un documento denominato «Ipotesi di accordo», pronto per essere firmato e rispetto al quale la rappresentanza sindacale unitaria provava a riformulare alcune richieste per migliorare le condizioni salariali proposte (nello specifico: contributo dirigenti, contributo superminimi più alti, ricerca possibili altre voci di costo non lavoro) e per agevolare le uscite volontarie;
   la risposta dell'azienda produceva solo risultati minimi e non risolutivi, con l'apertura a piccoli incrementi agli incentivi per la mobilità volontaria e un leggero incremento dell'indennità di turno residua solo per la notte (nella fattispecie si è passati dall'iniziale 5 per cento al 10 per cento rispetto al 28 per cento previsto dal CCNL);
   i lavoratori si esprimevano mediante consultazione referendaria in merito alle «chiamate per rinuncia agli elementi individuali» avviate dall'azienda con il seguente risultato: «343 lavoratori su 748 si sono espressi contrari alla rinuncia degli elementi individuali; dei restanti, 235 sono risultati favorevoli e 170 astenuti o non votanti»;
   nonostante l'esito referendario la società Bridgestone Italia s.p.a in data 30 luglio 2015 inviava a tutti i suoi dipendenti una lettera con allegata proposta di scrittura privata, con la quale si invitavano gli stessi a rinunciare agli elementi retributivi individuali. Condizione, quest'ultima, considerata come imprescindibile ai fini della prosecuzione delle trattative con i sindacati atte a scongiurare il pericolo di chiusura dell'azienda;
   il contenuto della lettera di cui sopra si configura come un vera e propria forma di «ricatto occupazionale» nei confronti dei lavoratori;
   in data 2 settembre 2015 presso il Ministero dello sviluppo economico si teneva un incontro per definire le questioni relative al proseguimento del percorso e venivano organizzate assemblee di fabbrica;
   successivamente alla firma dell'accordo del 30 settembre 2013 e del precedente protocollo del 13 giugno 2013, beneficiando del contratto di sviluppo Invitalia-Bridgestone per il rilancio, il potenziamento e la modernizzazione dello stabilimento di Modugno, l'azienda ha investito 41,3 milioni di euro, di cui 12,4 finanziati da Invitalia con un contributo a fondo perduto e ha avviato su Modugno (Ba) l'importante progetto general use;
   il succitato progetto general use, in soli 18 mesi, ha consentito a Bridgestone di industrializzare già 250 nuove «misure» di pneumatici (diverse tipologie di prodotto) ristrutturando, quindi, tecnologicamente in maniera significativa i processi produttivi e i prodotti;
   al momento i nuovi prodotti realizzati nello stabilimento di Modugno (Ba) stanno generando un evidente interesse da parte del mercato, tanto da consentire a Bridgestone di richiedere già per il 2015 un incremento di volume produttivo di quasi 500.000 pezzi (passando da 2,8 milioni di coperture a 3,3 milioni circa) consentendo una riduzione dei costi generali della fabbrica e una progressiva e piena ripresa dello stabilimento produttivo;
   per effetto delle risorse pervenute dal contratto di sviluppo che hanno determinato un incremento di volume produttivo, le condizioni aziendali e produttive dello stabilimento sono cambiate in positivo rispetto all'anno 2013;
   appare fortemente pretestuosa la richiesta dell'azienda di persistere con una pesante riduzione del costo del lavoro, a valere solo sui lavoratori, nonostante i risultati positivi ottenuti con il supporto delle istituzioni e degli stessi prestatori di lavoro che, condividendo il management aziendale e la proprietà la gestione della crisi del 2013, hanno già sopportato dei sacrifici in termini di interventi sul costo del lavoro che hanno inciso su diversi istituti di CCNL (tra questi indennità di turno, ferie, permessi, malattia);
   nel caso in cui l'azienda dovesse continuare a propendere per una politica di «tagli salariali» trasversali, sarebbe opportuno che gli stessi debbano estendersi alle figure dirigenziali, considerato che ad oggi non è possibile reperire alcun atto formale relativo all'anno 2015 che certifichi i suddetti tagli, sicché pare che tali posizioni non siano interessate da alcuna riduzione salariale o di benefit;
   tali elementi concorrono a delineare un quadro drammatico e poco chiaro nella gestione della crisi socio-occupazionale della vertenza Bridgestone, avallato da una gestione politico amministrativa che sembra non tener conto dei fondamentali principi comunitari e statali in materia di lavoro e sicurezza del lavoro, danneggiando le famiglie dei lavoratori coinvolte –:
   se il Governo intenda intervenire, per quanto di competenza, al fine di individuare se e quali strumenti agevolativi siano stati fruiti dallo stabilimento Bridgestone Italia s.p.a di Modugno (Ba) a livello nazionale;
   se il Governo abbia intenzione di verificare se e in quali termini il piano di produzione definito da Bridgestone Europe per gli anni 2014-2015-2016 (di cui all'articolo 1.1 del protocollo del 13 giugno 2013) abbia subito o meno variazioni rispetto alle previsioni iniziali in seguito all'investimento realizzato con il succitato contratto di sviluppo che ha iniettato risorse per 41,3 milioni di euro;
   se il Governo intenda assumere con urgenza ogni iniziativa necessaria a tutela dei lavoratori i quali, nonostante l'incremento del volume d'affari dell'azienda dovuto alle risorse fornite dal contratto di sviluppo, risultano essere ancora soggetti a una politica aziendale di riduzione del costo del lavoro. (4-10481)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

conservazione del posto di lavoro

cessazione d'attivita'

stabilimento