ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10467

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 488 del 23/09/2015
Firmatari
Primo firmatario: NESCI DALILA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 23/09/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 23/09/2015
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 19/10/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10467
presentato da
NESCI Dalila
testo di
Mercoledì 23 settembre 2015, seduta n. 488

   NESCI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   il 21 luglio 2015 il commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro dai disavanzi del servizio sanitario regionale calabrese, Massimo Scura, ha approvato il decreto n. 84 inerente, tra le altre cose, all’«approvazione progetto di riorganizzazione della rete dei Laboratori Pubblici e Privati» e la «riorganizzazione dei laboratori con previsione di forme di accorpamento»;
   per quanto esposto nell'allegato «Riorganizzazione della rete dei laboratori, pubblici e privati», che è parte integrante del succitato decreto, si prevede la chiusura e/o l'accorpamento dei laboratori privati che al 31 dicembre 2015 effettueranno meno di 100 mila analisi l'anno. Il tetto, poi, con gli anni salirà, passando nel 2017 a 150 mila analisi e nel 2018 a 200 mila;
   a parere dell'interrogante, tale  decreto potrebbe portare a un vero e proprio mercato oligopolitistico per cui a godere dei finanziamenti pubblici saranno solo pochi grande laboratori analisi, a danno delle strutture più piccole, che saranno costrette a chiudere;
   preme sottolineare al riguardo che analogo provvedimento dell'assessorato alla salute della regione siciliana è stato bocciato dalla terza sezione del Tar;
   secondo quanto infatti scrive «La Gazzetta del Sud» il 23 agosto 2015, «non scatterà in Sicilia l'obbligo di accorpamento per i laboratori di analisi cliniche. La Terza sezione del Tar ha accolto il ricorso presentato da alcuni centri [...] e ha annullato un decreto dell'assessore regionale alla Salute che subordinava il mantenimento della convenzione al raggiungimento di almeno 100 mila prestazioni all'anno entro il 31 dicembre 2015. Il limite era raddoppiato a 200 mila entro il 31 dicembre 2017»;
   la succitata sentenza ha sottolineato «la lacunosità delle previsioni» e la «creazione forzosa di posizioni dominanti», favorendo così un «mercato oligopolistico»;
   per le stesse ragioni anche il Tar Lazio con ordinanza n. 3967/2015 del 16 settembre 2015 ha disposto la sospensione dell'obbligo di aggregazione in rete per i laboratori privati e rimandato al primo dicembre 2015 per la trattazione nel merito;
   al riguardo si sottolinea che l'Assipa (Associazione strutture sanitaria istituti privati e accreditati) il 18 settembre ha inviato una lettera al commissario Massimo Scura, al sub commissario Andrea Urbani ed al direttore generale del dipartimento tutela della salute Riccardo Fatarella (e per conoscenza inviata anche al presidente della giunta regionale Mario Oliverio e all'Autorità garante della concorrenza e del mercato);
   nella missiva si chiede con urgenza di intervenire per la sospensione immediata del succitato decreto (e del decreto n. 85/2015 sulla «Determinazione tetti di spesa per l'acquisto da soggetti privati accreditati di prestazioni di assistenza specialistica per l'anno 2015», e del decreto n. 92/2015 riguardante la «Approvazione schema tipo di accordo contrattuale con gli erogatori privati accreditati») e di «fare marcia indietro ed affrontare proficuamente le criticità indicate, ritirando e modificando immediatamente i tre decreti ed operando la contestuale istituzione di un tavolo di lavoro con le associazioni di categoria regionali per le opportune modifiche a reale vantaggio dei cittadini, dei lavoratori, dei professionisti, delle imprese e delle casse regionali»;
   in relazione al decreto n. 92 del 2 settembre 2015, preme sottolineare che, a detta dell'Assipa, «la definizione delle somme assegnate ai soggetti accreditati non sembra risponda a criteri chiari né funzionali alla proporzionalità degli impegni economici che gli stessi sono tenuti ad assicurare ai fini del rispetto dei requisiti imposti per l'accreditamento»;
   al riguardo preme sottolineare che è pendente presso il Tar di Catanzaro il ricorso proposto dall'Autorità della Concorrenza e del mercato che ha impugnato il decreto n. 68/2014 con il quale sono stati fissati i budget per il 2014 mediante criteri che, così come farebbero anche i decreti n. 84 e 92, cristallizzerebbero posizioni di privilegio;
   sempre secondo l'Assipa, le assegnazioni del decreto n. 92 comportano «l'impossibilità di compensazione tra prestazioni all'interno della stessa branca, con la conseguenza di recare danno alle strutture ed all'utenza, con il risultato che una richiesta di esami di laboratorio dovrebbe così essere evasa parzialmente a causa del raggiungimento del budget assegnato alle singole prestazioni presenti insieme ad altre aventi ancora capienza di budget (le prestazioni x si possono erogare, le altre o vanno pagate dal paziente o deve essere fatta altra prescrizione per recarsi in altra struttura, sempre che nel frattempo non sia stato raggiunto il budget per le restanti prestazioni e che il paziente sia disposto a fare un secondo prelievo di sangue)»;
   il succitato decreto n. 84, inoltre, fa riferimento alle linee guida riassunte nella nota del Ministero della salute del 16 aprile 2015, prot. n. 11669-P-16, in cui – con espresso richiamo agli obblighi comunitari e alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica, il cui fondamento secondo l'interrogante è invero di dubbia costituzionalità, trattandosi di conseguenze della limitazione della sovranità in condizioni di disparità tra gli Stati del sistema dell'euro, specie in ordine alla tutela della salute di cui all'articolo 32 – vengono fornite indicazioni, a seguito di accordi Stato-regioni, sulla soglia minima di attività per la tenuta dei laboratori –:
   di quali elementi disponga il Governo al riguardo e quali iniziative, per quanto di competenza, intenda assumere.
(4-10467)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica sanitaria

diritto alla salute

concorrenza