ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10463

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 488 del 23/09/2015
Firmatari
Primo firmatario: COMINELLI MIRIAM
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 23/09/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LAVAGNO FABIO PARTITO DEMOCRATICO 23/09/2015
RAMPI ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO 23/09/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELL'INTERNO 23/09/2015
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 13/09/2017
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 20/01/2017

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 13/09/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10463
presentato da
COMINELLI Miriam
testo di
Mercoledì 23 settembre 2015, seduta n. 488

   COMINELLI, LAVAGNO e RAMPI. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   nei giorni scorsi, in concomitanza con la riapertura delle scuole, il sindaco del comune di Prevalle, Amilcare Ziglioli, si è servito dei pannelli a led normalmente utilizzati per le informazioni di pubblica utilità per mandare ai cittadini un messaggio del tutto ideologico che riportava la seguente frase: «L'amministrazione comunale è contraria all'ideologia gender». L'idea, evidentemente, è stata apprezzata da un collega di partito e sindaco del comune di Capriolo, Luigi Vezzoli, che l'ha riproposta tal quale nel suo paese;
   l'iniziativa ad avviso degli interroganti oltre a rappresentare un comportamento di dubbia legittimità nonché una prepotenza nei confronti della libertà di pensiero dei cittadini, appare tanto più grave e del tutto fuori luogo proprio perché messa in campo da sindaci che dovrebbero agire nell'interesse generale e comunicare informazioni corrette e veritiere. In questo caso, invece, si brandisce come una clava, ad uso di un'ideologia personale, una notizia del tutto priva di ogni fondamento;
   purtroppo, il caso dei due comuni bresciani, rappresenta solo la punta dell'iceberg di un allarme artatamente diffuso nel nostro Paese, secondo il quale il Governo nella riforma scolastica avrebbe inserito l'insegnamento della «teoria gender», recependo le linee guida prescritte dall'Organizzazione mondiale della sanità per l'educazione sessuale nelle scuole. Si tratta di un tentativo volto a spaventare i genitori circa l'educazione dei propri figli, e attraverso vari mezzi di comunicazione si sta diffondendo nella popolazione questa vera «bufala» mediatica. La cosiddetta «teoria gender» in realtà non esiste, non se ne trova traccia né nel documento dell'Organizzazione mondiale della sanità, né tantomeno del testo di legge sulla riforma scolastica italiana;
   nello specifico nel documento dell'Organizzazione mondiale della sanità si spiega la necessità fare educazione sessuale non solo al negativo, ovvero parlando dei rischi connessi alla sessualità (malattie sessualmente trasmesse e gravidanze indesiderate), ma anche fornendo una visione «olistica» più positiva, ovvero un approccio che metta in luce come la sessualità sia un'area determinante dello sviluppo della persona, considerandone i vari stadi di sviluppo. Ma quel bisogna chiarire è che le indicazioni fornite dall'Organizzazione mondiale della sanità, condivisibili o meno, non entrano in alcun modo nella legge sulla scuola recentemente approvata;
   in particolare la legge n. 107 del 2015 di riforma del sistema nazionale di istruzione, approvata dal Parlamento, non richiama in nessun modo il documento dell'Organizzazione mondiale della sanità. Il testo del comma 16, che è al centro del dibattito prevede: «Il piano triennale dell'offerta formativa assicura l'attuazione dei principi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l'educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle tematiche indicate dall'articolo 5, comma 2, del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 ottobre 2013, n. 119, nel rispetto dei limiti di spesa di cui all'articolo 5-bis, comma 1, primo periodo, del predetto decreto-legge n. 93 del 2013»;
   i richiami di legge contenuti nel testo fanno riferimento: al recepimento della Convenzione di Istanbul, ovvero la Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica; alla legge che promuove un piano d'azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere e contro ogni forma di discriminazione. Nessun riferimento, dunque, alla volontà di insegnare agli studenti, contro il volere delle famiglie, nessuna «fantomatica» e inesistente teoria;
   appare grave l'atto messo in campo dai sindaci di Prevalle e Capriolo, ad avviso degli interroganti, mosso esclusivamente dalla volontà di esprimere il proprio personale credo politico;
   un tale atteggiamento, secondo gli interroganti, è del tutto contrario ai doveri di un buon amministratore che al contrario, non dovrebbe promuovere motivi di tensione tra la popolazione, né tantomeno diffondere notizie tendenziose utilizzando — ad aggravante — strumenti di pubblica utilità –:
   quali iniziative, per quanto di competenza, intenda mettere in campo, per scongiurare che un simile episodio possa ripetersi. (4-10463)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

violenza sessuale

delitto contro la persona

convenzione europea