ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10462

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 488 del 23/09/2015
Firmatari
Primo firmatario: MELONI GIORGIA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 23/09/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 23/09/2015
Stato iter:
14/11/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 14/11/2016
ORLANDO ANDREA MINISTRO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 14/11/2016

CONCLUSO IL 14/11/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10462
presentato da
MELONI Giorgia
testo di
Mercoledì 23 settembre 2015, seduta n. 488

   GIORGIA MELONI. — Al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che:
   con decreto 12 agosto 2015 recante «Istituzione di Commissioni di studio presso l'Ufficio legislativo e il Gabinetto del ministro» sono state istituite presso il Ministero della giustizia due apposite commissioni, tra loro coordinate, con il compito di realizzare «la prima, uno studio approfondito della materia dell'ordinamento giudiziario», e la seconda, «tenendo conto anche delle iniziative di “autoriforma” e delle proposte del Consiglio Superiore della magistratura, uno studio approfondito dei meccanismi di funzionamento del medesimo Consiglio Superiore della Magistratura»;
   all'articolo 1 del predetto decreto si istituisce in particolare, presso l'ufficio legislativo, una commissione di riforma dell'ordinamento giudiziario, presieduta dal professor avvocato Michele Vietti, «incaricata di predisporre uno schema di progetto di riforma dell'ordinamento giudiziario, nella prospettiva dell'aggiornamento e della razionalizzazione dei profili di disciplina riferiti, in particolare: a) allo sviluppo del processo di revisione della geografia giudiziaria, attraverso una riorganizzazione della distribuzione sul territorio delle corti di appello e delle procure generali presso le corti di appello, dei tribunali ordinari e delle procure della Repubblica ed una collegata promozione del valore della specializzazione nella ripartizione delle competenze; b) all'accesso alla magistratura; c) al sistema degli illeciti disciplinari e delle incompatibilità dei magistrati; d) al sistema delle valutazioni di professionalità e di conferimento degli incarichi; e) alla mobilità e ai trasferimenti di sede e di funzione dei magistrati; f) all'organizzazione degli uffici del pubblico ministero»;
   il termine entro il quale i commissari dovranno presentare uno «schema di progetto», con la nuova geografia di corti d'appello, tribunali e procure della Repubblica è fissato al 31 dicembre 2015, salvo proroghe;
   non sono stati definiti i criteri che la commissione suddetta dovrà seguire al fine predisporre lo studio con riguardo alla riorganizzare della distribuzione sul territorio delle corti di appello, delle procure generali presso le corti di appello, dei tribunali ordinari e delle procure della Repubblica;
   le linee guida della Commissione europea per l'efficienza della giustizia civile (CEPEJ) del Consiglio d'Europa, che mirano a «favorire le condizioni di accesso ad un sistema giudiziario di qualità», redatte il 21 giugno 2013, da un lato riconoscono il valore dell'accesso alla giustizia in termini di vicinanza dei tribunali ai cittadini, dall'altro prescrivono che «dover presenziare a un'udienza fissata la mattina presto per una persona anziana, o per una persona che non guida o non è dotata di mezzo proprio, in assenza di adeguati mezzi di trasporto pubblico, rappresentano tutte situazioni problematiche che possono influire sul diritto di equo accesso alla giustizia»;
   il medesimo rapporto, infine, afferma che «Allo stesso tempo non possiamo escludere che ci potrebbero essere situazioni in cui l'autorità costituita potrebbe voler introdurre nuovi Tribunali in modo da ridurre la distanza ai cittadini», valutazione ribadita anche nella successiva revisione del rapporto;
   la riforma che ha abolito ed accorpato giudici di pace e tribunali, alla prova dei fatti, non ha portato risultati positivi né in termini di risparmio di spesa né di amministrazione della giustizia,
   lo stesso presidente del Consiglio nazionale forense Guido Alpa ha affermato che «I nostri riscontri sull'applicazione della riforma della geografia giudiziaria sono negativi»;
   la soppressione dei distretti delle corti di appello comporterebbe la chiusura anche della direzione distrettuale antimafia, del tribunale per minorenni, del TAR di Basilicata e dei tribunale per il riesame, con ingente nocumento per la popolazione, e con il risultato non di risparmiare in termini oggettivi ma soltanto di riversare il costo sui cittadini, già gravati per non dire vessati dalla più alta tassazione del mondo;
   vi sono regioni, quali la Basilicata, che, a fatica, riescono a contenere la penetrazione della malavita organizzata, e per le quali la chiusura delle direzioni distrettuali antimafia rappresenterebbe l'eliminazione di un presidio fondamentale della lotta alla criminalità;
   inoltre, in Basilicata la morfologia prevalentemente montuosa e la situazione infrastrutturale della viabilità sono tali da rendere difficile se non impossibile l'accesso alla giustizia dei cittadini residenti nella regione a fronte della soppressione di distretti delle corti d'appello –:
   se non si ritenga opportuno ed urgente definire criteri oggettivi per al commissione di riforma dell'ordinamento giudiziario, presieduta dal professor avvocato Michele Vietti, al fine di rendere la revisione della geografia giudiziaria conforme alle linee guida della Commissione europea per l'efficienza della giustizia civile (CEPEJ) del Consiglio d'Europa;
   quali siano le intenzioni del Governo in merito alla soppressione delle orti d'appello che hanno sede soltanto nel comune capoluogo di regione e delle circoscrizioni di corte d'appello che coincidono con il territorio della relativa regione. (4-10462)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 14 novembre 2016
nell'allegato B della seduta n. 705
4-10462
presentata da
MELONI Giorgia

  Risposta. — Mediante l'atto di sindacato ispettivo in esame, l'interrogante paventa – nel contesto di una più ampia ricostruzione degli esiti della revisione delle circoscrizioni giudiziarie – la soppressione della Corte di appello del distretto della Basilicata, con sacrificio del principio di prossimità della giurisdizione, secondo le conclusioni rassegnate dalla commissione ministeriale per la riforma dell'ordinamento giudiziario.
  Chiede, pertanto, se ed in che termini il Ministro intenda attuare le linee riformatrici tracciate nella relazione conclusiva dei lavori.
  Come noto, il Ministero della giustizia ha ormai consolidato il processo di adeguamento della geografia giudiziaria conseguente al riordino complessivo degli uffici di primo grado, disposto con l'adozione dei decreti legislativi n. 155 e 156 del 7 settembre 2012, e successive modificazioni.
  La revisione dei tribunali ordinari ha costituito una delle più rilevanti riforme strutturali degli ultimi anni, comportando un significativo incremento di efficienza del sistema giudiziario attraverso il recupero di economie di scala e, soprattutto, il miglioramento dei tempi e della qualità delle decisioni giudiziarie in virtù della promozione del principio di specializzazione.
  La riforma ha, certamente, avviato un significativo processo di risparmio di spesa, in corso di progressiva implementazione e verifica, così come sono oggetto di continuo monitoraggio gli effetti degli interventi attuati, anche al fine di individuare possibili rimedi correttivi alle criticità evidenziate nella fase attuativa.
  Il processo di revisione della geografia giudiziaria è, pertanto, sottoposto ad una verifica progressiva, ed è ulteriormente orientato alla ridefinizione degli uffici di secondo grado.
  Con riferimento agli uffici distrettuali, di fatti, l'analisi dei dati statistici evidenzia che la distribuzione dei carichi di lavoro presso le singoli corti di appello è estremamente eterogenea, sia per il settore civile che per il settore penale, con disequilibrata distribuzione degli affari tra gli uffici.
  Si è imposta, pertanto, l'esigenza di nuovi interventi in materia di geografia giudiziaria, con specifico riferimento all'assetto degli uffici di secondo grado.
  A tal fine, ho istituito una specifica commissione di studio alla quale sono state demandate attività di analisi e di approfondimento finalizzate alla formulazione di proposte normative, nella generale prospettiva dell'aggiornamento e della razionalizzazione del sistema secondo i principi dettati dalla Carta Costituzionale e con l'obiettivo dell'efficienza nella resa di giustizia, anche con specifico riferimento allo sviluppo del processo di revisione della geografia giudiziaria.
  In questa prospettiva, la commissione ha elaborato un intervento che si propone di portare a compimento il processo di razionalizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari, finalizzato ad incrementare anche l'efficienza degli uffici di secondo grado e a realizzare risparmi di spesa pubblica, attraverso la ridefinizione dell'assetto territoriale dei distretti delle corti di appello, anche mediante l'attribuzione di circondari di tribunali appartenenti a distretti limitrofi, secondo i criteri oggettivi dell'estensione del territorio, del numero degli abitanti, dei carichi di lavoro e dell'indice delle sopravvenienze.
  Oltre che di tali criteri – e nella prospettiva indicata dall'interrogante – lo studio della commissione ha considerato la specificità territoriale del bacino di utenza, inclusa la peculiare situazione infrastrutturale, nonché la misura dell'impatto del riassetto degli uffici sulle esigenze di contrasto dei fenomeni criminali come connotati nei singoli territori di riferimento, nella ricerca di un bilanciamento tra i vari interessi coinvolti che consenta di individuare le soluzioni più adatte a migliorare l'efficienza della giustizia al servizio del cittadino.
  Nella prospettiva di assicurare il più ampio confronto istituzionale e di acquisire ulteriori elementi di riflessione, la commissione ha svolto anche opportune interlocuzioni con il Consiglio superiore della magistratura, il Consiglio nazionale forense, l'Associazione nazionale dei magistrati.
  All'esito dei lavori e tenuto conto del fatto che le proposte formulate si offrono al più ampio dibattito, politico ed istituzionale, ulteriori valutazioni potranno essere sottoposte all'esame del Governo per l'avvio del percorso parlamentare delle opportune iniziative normative.
  Il contenuto tecnico dei progetti normativi che prenderanno progressivamente forma dovrà, pertanto, essere ancora delineato e più ampiamente discusso, soprattutto in riferimento a specifiche realtà territoriali.
Il Ministro della giustiziaAndrea Orlando.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

accesso alla giustizia

riforma giudiziaria

ripartizione delle competenze