ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10446

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 488 del 23/09/2015
Firmatari
Primo firmatario: MURER DELIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 23/09/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 23/09/2015
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 23/09/2015
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 28/09/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10446
presentato da
MURER Delia
testo di
Mercoledì 23 settembre 2015, seduta n. 488

   MURER. – Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della giustizia, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che
   nel gennaio del 2012 è stata decisa la chiusura definitiva degli ospedali psichiatrici giudiziari entro il 31 marzo 2013; successivamente, con il decreto-legge 25 marzo 2013, n. 24, si è prorogata tale chiusura al 1o aprile 2014; ancora una volta, tuttavia, tale termine non è stato rispettato, e lo stesso primo aprile l'allora Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha promulgato un nuovo decreto-legge che fissava al 30 aprile 2014 la data entro la quale dovevano essere chiuse queste strutture; un ulteriore decreto-legge (31 marzo 2014, n. 52 – convertito dalla legge 30 maggio 2014, n. 81) ne ha disposto un'ultima proroga sino al 31 marzo 2015;
   con i provvedimenti normativi sopra menzionati si è voluta modificare radicalmente la logica del trattamento dei detenuti psichiatrizzati, spostando l'approccio da quello puramente manicomiale alla cura delle persone nel territorio, guardando alle misure alternative e alla fine della pratica degli internamenti;
   la nuova legge ha stabilito che di norma devono essere adottate dai magistrati misure alternative all'internamento in ospedali psichiatrici giudiziari, obbligando le regioni a presentare progetti terapeutico riabilitativi individuali per le internate e gli internati, per consentire le loro dimissioni attraverso la presa in carico da parte dei servizi socio-sanitari; compito delle regioni anche attrezzare le cosiddette REMS (residenze per l'esecuzione della misura di sicurezza, dette anche mini ospedali psichiatrici giudiziari regionali) da rendere però, residuali, utilizzando i finanziamenti soprattutto per potenziare i servizi territoriali delle asl;
   dall'aprile 2011 si sono dimezzate le presenze negli ospedali psichiatrici giudiziari: dalle 1.419 persone internate (1.323 uomini e 96 donne) si è scesi a 698 presenze (623 uomini e 75 donne);
   alla data del 31 marzo del 2015, molti sono stati i ritardi registrati nella procedura di chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari, tanto che ad oggi alcuni di essi non risultano ancora chiusi;
   più di trecento persone sono ancora internate nei 5 ospedali psichiatrici giudiziari superstiti: Barcellona Pozzo di Gotto (140 internati), Aversa (70), Napoli (60), Montelupo Fiorentino, Reggio Emilia; altri 240 sono gli internati nell'ex ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere, in provincia di Mantova, che ha solo cambiato «targa» diventando residenze per l'esecuzione della misura di sicurezza, senza però mutare le sue caratteristiche;
   la competenza a procedere alla chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari è delle regioni, che in molti casi, nonostante lo stanziamento di circa 170 milioni di euro, si sono fatte trovare impreparate;
   esse, non adempiendo a tale dovere, determinano ritardi nell'attuazione della normativa, creano non pochi problemi anche alle attività giudiziarie (i magistrati non sanno dove mandare i detenuti psichiatrizzati), e impediscono sia la realizzazione delle residenze per l'esecuzione della misura di sicurezza sia la determinazione di misure alternative alla detenzione come progetti di cura e riabilitazione individuale attraverso il potenziamento dei servizi territoriali di salute mentale;
   più volte in questi mesi si è parlato di commissariamento delle regioni inadempienti, previsto dalla legge; tra queste, in particolare: Veneto, Piemonte, Calabria e Toscana, i territori dove si registrano i maggiori ritardi;
   la situazione del Veneto appare, nello specifico, marcare una gravissima inefficienza. Circa quaranta detenuti veneti continuano ad essere internati nelle strutture di Reggio Emilia e Castiglione delle Stiviere mancando ad oggi l'attuazione effettiva della normativa;
   nel 2013, il Veneto ha individuato la sede di una residenza per l'esecuzione della misura di sicurezza definitiva da allestire a Nogara, in provincia di Verona. Stazione appaltante dei lavori è la competente Ulss 21: il progetto esiste già, così come i finanziamenti – 14 milioni di euro stanziati dallo Stato – ma per portarlo a termine occorreranno circa tre anni; nel frattempo non si sa dove collocare i pazienti. Si cercano soluzioni con «residenze intermedie e provvisorie» allestite in luoghi di cura già attivi e dotati dei necessari requisiti terapeutici e di sicurezza oppure strutture dismesse ma in buone condizioni, facilmente attrezzabili allo scopo. Ma i ritardi sono ormai macroscopici e il disservizio è evidente –:
   quale sia su tutto il territorio nazionale, e in Veneto in particolare, lo stato di attuazione della legge n. 81 del 2014 con specifico riguardo alla chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari e quali iniziative abbia assunto o intenda assumere il Governo per garantirne il rispetto e se si intenda procedere alla nomina di commissari con poteri adeguati per le regioni inadempienti in modo da non fermare il processo voluto dalla legge di cancellazione degli internamenti e di passaggio a pratiche di cura nel pieno rispetto delle persone;
   se sia attivo e con quali risultati l'organismo di monitoraggio per il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari (Ministero della salute e della giustizia/dipartimento per l'amministrazione penitenziaria, regioni) con l'obiettivo di rendere pubblici i dati (ingressi, dimissioni, misure alternative all'internamento) sullo stato di attuazione della legge.
(4-10446)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

stabilimento penitenziario

regime penitenziario

sicurezza dei trasporti