Legislatura: 17Seduta di annuncio: 486 del 21/09/2015
Primo firmatario: DAGA FEDERICA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 21/09/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma LOMBARDI ROBERTA MOVIMENTO 5 STELLE 21/09/2015 DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 21/09/2015 TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 21/09/2015 BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 21/09/2015 MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 21/09/2015 ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 21/09/2015 MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 21/09/2015
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 21/09/2015
DAGA, LOMBARDI, DE ROSA, TERZONI, BUSTO, MANNINO, ZOLEZZI e MICILLO. —
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti
. — Per sapere – premesso che:
il 2 luglio 2015 il presidente dell'Autorità nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone, ha presentato presso la Camera dei deputati la relazione annuale al Parlamento per l'anno 2014;
lo stesso presidente si è espresso sulla questione «Metro C di Roma», terza linea metropolitana della Capitale, descrivendola come «il primo caso di anomalie relative al prolungamento dei tempi e all'incremento dei costi su cui siamo indagando», (nella relazione annuale le anomalie che hanno caratterizzato i lavori della Metro C sono state prese come esempi emblematici di come in Italia le grandi opere pubbliche siano affette dalla «sindrome della lievitazione» per cui i costi e i tempi di realizzazione sono sempre più alti e più lunghi di quelli preventivati);
«Il costo totale dell'investimento» si legge nella relazione annuale «è passato da 3.047 milioni a 3.740 milioni di euro, mentre l'importo contrattuale a favore del contraente generale da 2.365 a 2.900 milioni di euro» e che, «inoltre, la stazione appaltante, Roma Metropolitane, ha un contenzioso milionario con il contraente generale, Metro C S.c.p.a, (associazione temporanea di imprese costituita dalle società Astaldi, Vianini Lavori, Ansaldo STS, Cooperativa Muratori e Braccianti di Carpi, Consorzio Cooperative Costruzioni);
«del suddetto incremento di costi, circa 316 milioni sono da ricondurre alle 45 varianti adottate in corso d'opera, di cui 7 a parità di importo, 5 in diminuzione e 33 in aumento», ci sono una pioggia di varianti che l'introduzione della figura del contraente generale avrebbe dovuto evitare, obbligato a consegnare l'opera «chiavi in mano», al prezzo pattuito nella gara d'appalto;
invece, «l'appalto è stato caratterizzato da un consistente contenzioso» secondo la relazione annuale «che ha portato alla sottoscrizione di un primo verbale di accordo, nel mese di giugno 2008, con il quale sono stati ridefiniti i termini di ultimazione delle tratte da Pantano a Centocelle e di un successivo atto attuativo, datato settembre 2014, che ha ulteriormente prorogato i tempi di realizzazione e riconosciuto al contraente generale un importo di 230 milioni di euro a tacitazione delle riserve iscritte negli atti contabili fino a quella data» (per quanto riguarda i 230 milioni, «l'Autorità non ha ritenuto condivisibile il riconoscimento a Metro C di specifici corrispettivi, atteso che le attività per le quali è stata chiesta la compensazione erano già individuate nel capitolato speciale d'appalto e remunerate quindi nell'ambito dei prezzi a base d'asta»;
nella relazione è emersa una carenza di indagini archeologiche preventive che ha determinato una notevole aleatorietà delle soluzioni progettuali da adottare nella fase di esecuzione e, ad appalto già in corso di esecuzione, rilevanti modifiche rispetto alle previsioni contrattuali, imputabili in parte anche al consorzio Metro C;
«è stata rilevata quale ulteriore criticità» si legge nella relazione dell'Anac «la modifica che ha ribaltato la priorità di costruzione, in modo meno favorevole al soddisfacimento delle esigenze di trasporto della città, rimandando la realizzazione della tratta più centrale»;
per prevenire la corruzione, però, spiega Cantone serve una burocrazia meno invasiva e una politica più onesta poiché, secondo la relazione annuale, nel 2014 il valore degli appalti pubblici ha superato i 101 miliardi di euro;
l'incremento dei costi degli appalti pubblici rispetto al 2013 riguarda soprattutto quelli di importo molto rilevante (tra cui le grandi opere che avrebbero dovuto essere ridotte), cresciuti del 16 per cento, mentre sono state tagliate fuori le piccole e medie imprese –:
se il Ministro interrogato, alla luce nelle innumerevoli criticità rilevate dalla relazione annuale dell'Anac, quali iniziative concrete, per quanto di competenza, intenda intraprendere per evitare che altri fondi statali vengano inutilmente spesi per la realizzazione di questa faraonica opera infrastrutturale. (4-10429)
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