ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10426

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 486 del 21/09/2015
Firmatari
Primo firmatario: PIRAS MICHELE
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 21/09/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 21/09/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10426
presentato da
PIRAS Michele
testo di
Lunedì 21 settembre 2015, seduta n. 486

   PIRAS. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   Vega, acronimo di vettore europeo di generazione avanzata, è un vettore operativo, sviluppato in collaborazione dall'Agenzia spaziale italiana (ASI) e l'Agenzia spaziale europea (ESA) per il lancio in orbita di piccoli satelliti;
   lo sviluppo tecnico è stato affidato all'italiana ELV, una società partecipata al 70 per cento dall'Avio e al 30 per cento dall'ASI. Il progetto è stato avviato nel 1998. L'Italia è il maggior finanziatore e sviluppatore del programma con una quota del 65 per cento, seguono la Francia (12,43 per cento), il Belgio (5,63 per cento), la Spagna (5 per cento), i Paesi Bassi (3,5 per cento) e infine con quote marginali la Svizzera (1,34 per cento) e la Svezia (0,8 per cento);
   il razzo è progettato per il trasporto in orbita di piccoli carichi, tra i 300 e i 2000 chilogrammi, in orbite basse o polari, in particolar modo eliosincrone. Una caratteristica particolare e molto apprezzata è la possibilità di trasportare due o tre piccoli carichi contemporaneamente e posizionarli correttamente su orbite diverse, capacità non comune nei lanciatori di così piccole dimensioni;
   il lanciatore è formato da un corpo singolo a quattro stadi, alto circa 30 metri, con un diametro massimo di circa 3 metri e con un peso al decollo di 137 tonnellate. A differenza di molti altri vettori, il Vega è stato costruito in fibra di carbonio;
   fonti di stampa, rendono note delle trattative in corso tra le società Syndial (gruppo ENI) e Avio SpA, per la realizzazione di due piattaforme per il test a terra dei motori dei razzi (Avio spa è primo contractor del lanciatore europeo Vega), trattative che avvengono sotto il patrocinio del DASS (distretto aerospaziale sardo) di cui fanno parte anche la regione Sardegna e le università di Cagliari e Sassari;
   tali attività si sono già svolte nel passato in Sardegna, all'interno del Poligono Interforze del Salto di Quirra (PISQ), dove sono poi state interrotte, dopo il 2010, anche in seguito all'inchiesta avviata dalla magistratura, e sono da considerarsi tra le più inquinanti e pericolose tra quelle svolte in quel sito;
   effettuare prove sui motori dei missili destinati a portare i satelliti in orbita, significherebbe accendere il razzo a terra, fissandolo a una imponente rampa d'acciaio che lo blocca. Nel giro di poche decine di secondi perciò, in quel punto, vengono bruciate decine di tonnellate di combustibile, con il rilascio di un enorme nube di vapori tossici;
   oltre ai rischi di incidente e di esplosione elevatissimi, basterebbe solo considerare questo enorme carico di sostanze inquinanti, tossiche e corrosive diffuse in atmosfera per escludere nella maniera più assoluta che una tale attività si possa svolgere a pochi chilometri dall'abitato di Porto Torres e in prossimità dell'impianto petrolchimico;
   si apprende che Avio spa, sempre sotto l'ombrello del DASS, abbia già provato a riattivare la sua vecchia piattaforma per la prova motori, costruita all'interno del Poligono di Quirra e attiva sino al 2010, senza però riuscirci sia per via del processo per disastro ambientale in corso, sia per il fatto che l'area non risulta abbastanza sicura;
   lo stesso professore Giacomo Cao (presidente del DASS) afferma che «Per motivi di sicurezza, la prova dei potenti motori spaziali va effettuata ad almeno un chilometro da aree abitate o strade aperte al traffico»;
   pare quindi evidente che le aree della Syndial di Porto Torres, situate tra la città, il petrolchimico e una importante centrale termoelettrica (tutte collocate in un diametro di 5 chilometri circa) non possano rispondere alle elevate misure di sicurezza richieste;
   proprio a causa dei rischi elevati, negli altri paesi europei, tali sperimentazioni vengono condotte esclusivamente in aree disabitate: le prove del razzo Arianne si sono svolte infatti nel sito di Kourou, nella Guyana francese, così come anche le stesse prove dei razzi del lanciatore Vega, in seguito alla chiusura della piattaforma di Quirra nel 2010, sono tornate a svolgersi in quel sito;
   all'epoca delle prove motori del razzo Vega al poligono di Quirra, non c’è stata nessuna significativa ricaduta occupazionale per il territorio;
   l'area Syndial di Portotorres è inserita in un SIN (sito interesse nazionale) essendo una delle più inquinate d'Italia, e necessita quindi di urgentissime bonifiche, che stentano ad avviarsi. L'area, negli ultimi 40 anni, è già stata devastata da iniziative industriali sciagurate e predatorie, che hanno lasciato sul terreno una situazione ambientale e sanitaria pesantissima;
   il territorio di Porto Torres non può sopportare ulteriori carichi inquinanti e non deve essere considerato un'area perduta e irrecuperabile, destinata a ospitare attività pericolose e inquinanti che non possono essere svolte altrove. Al contrario, proprio la pesante situazione ambientale e sanitaria di quelle aree impone l'esclusione di ogni ulteriore carico inquinante, la riduzione e l'eliminazione di quelli attualmente esistenti e la bonifica delle aree contaminate;
   lo studio dettagliato realizzato nel 2012 a proposito dell'inquinamento prodotto dalle prove motori del razzo Vega a Quirra, dal titolo «le emissioni inquinanti causate dalle sperimentazioni condotte nel PISQ», a cura del dottor Lucio Triolo, evidenzia come nei sette test effettuati a Quirra tra il 2005 e il 2010, si stima siano state liberate sotto forma di gas in atmosfera 21 tonnellate di acido cloridrico (HCI) corrosivo e fortemente tossico per l'uomo, sia per contatto che per inalazione e per ingestione, potenzialmente mortale e 17 tonnellate di monossido d'azoto (NO), irritante e tossico per l'uomo. Sono state anche rilasciate in atmosfera circa 34 tonnellate di ossidi di alluminio (Al203);
   in data 17 settembre 2015, rispondendo ad un'interpellanza in consiglio comunale, il sindaco di Porto Torres Sean Christian Wheeler ha confermato l'interesse di Avio per alcune aree del territorio del comune in questione da dedicare alla sperimentazione dei razzi Vega;
   in particolare, si fa riferimento a 38 ettari di terreno presenti nell'area industriale di Porto Torres –:
   se il Governo sia a conoscenza della trattativa tra Avio, regione Sardegna e Syndial per l'utilizzo di terreni industriali a Porto Torres al fine di avviare una sperimentazione di razzi Vega;
   se, essendo la Syndial una società per azioni partecipata dalla Cassa depositi e prestiti, a sua volta controllata dal Ministero dell'economia e delle finanze, il Governo sia stato coinvolto nella trattativa e non ritenga di dover fornire elementi in merito;
   quale posizione intenda prendere in merito alle notizie sopracitate viste le numerose problematiche ambientali connesse e la pericolosità che si evince da un tale progetto. (4-10426)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

scienze spaziali

astronomia

terreno industriale