ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10421

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 486 del 21/09/2015
Firmatari
Primo firmatario: PIRAS MICHELE
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 21/09/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ZARATTI FILIBERTO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 21/09/2015
PELLEGRINO SERENA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 21/09/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 21/09/2015
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 21/09/2015
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 05/10/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10421
presentato da
PIRAS Michele
testo di
Lunedì 21 settembre 2015, seduta n. 486

   PIRAS, ZARATTI e PELLEGRINO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   nei rifiuti radioattivi si comprendono diverse categorie di rifiuti, fra loro molto diversi, tra cui quelli provenienti dai reattori di ritrattamento del combustibile nucleare, quelli prodotti dallo smantellamento di vecchi impianti e da elementi di combustibile esauriti;
   le scorie nucleari possono essere prodotte nelle centrali nucleari (per la maggior parte), nelle attività di medicina nucleare e nei siti industriali per le analisi produttive di parti metalliche;
   la normativa vigente, il decreto-legge del 15 febbraio 2010, n. 31, prevede la predisposizione di una proposta di Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee e di un progetto preliminare relativi alla localizzazione di un deposito nazionale delle scorie nucleari, da parte della Sogin spa (la società statale per lo smantellamento degli impianti nucleari italiani e la gestione dei rifiuti radioattivi), da approvare solo successivamente alle necessarie valutazioni dell'Ispra e all'organizzazione di un seminario nazionale a cui partecipino regioni, province e comuni, sul cui territorio ricadono le aree interessate dalla suddetta proposta di Carta nazionale, nonché l'UPI, l'ANCI, le associazioni degli industriali delle province interessate, le associazioni sindacali maggiormente rappresentative sul territorio, le università e gli enti di ricerca presenti nei territori interessati, ex articolo 27, comma 4, del suddetto decreto legislativo;
   il deposito nazionale, infrastruttura di superficie dove collocare rifiuti radioattivi, condurrà alla sistemazione definitiva di circa 75 mila metri cubi di rifiuti di bassa e media attività e lo stoccaggio temporaneo di circa 15 mila metri cubi di rifiuti ad alta attività;
   dei circa 90 mila metri cubi di rifiuti radioattivi, ricorda Sogin, il 60 per cento deriverà dalle operazioni di smantellamento degli impianti nucleari, mentre il restante 40 per cento dalle attività di medicina nucleare, industriali e di ricerca, che continueranno a generare rifiuti anche in futuro;
   la pubblicazione della Carta e quella contestuale del progetto preliminare, spiega la Sogin, «apriranno una fase di consultazione pubblica e di condivisione, che culminerà in un Seminario nazionale, dove saranno invitati a partecipare tutti i soggetti coinvolti ed interessati»;
   l'articolo 27, comma 3, del succitato decreto-legge, prevedeva la pubblicazione tempestiva sul sito internet della Sogin spa della proposta di Carta nazionale e del progetto preliminare;
   tale tempistica, tuttavia, è stata dilatata attraverso il decreto legislativo del 4 marzo 2014, n. 45, che ha disposto la trasmissione all'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) della proposta di Carta nazionale da parte della Sogin;
   l'Ispra doveva, entro sessanta giorni, validarne e verificarne i dati, inviando una relazione ai Ministeri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e dello sviluppo economico, i quali, a loro volta, dovevano comunicare, ai sensi del novello comma 1-bis dell'articolo 27, il proprio nulla osta alla Sogin ai fini della pubblicazione della proposta di Carta nazionale entro trenta giorni, dopo il recepimento degli eventuali rilievi ministeriali contenuti nel nulla osta;
   il 2 gennaio 2015 la Sogin ha consegnato ad Ispra la Carta delle aree potenzialmente idonee ad ospitare il deposito nazionale;
   il percorso istituzionale previsto, teoricamente di novanta giorni, avrebbe dovuto condurre alla pubblicazione della proposta di Carta nazionale all'inizio del mese di aprile 2015, ma la possibilità dettata da una normativa non chiarissima circa i tempi necessari al recepimento dei rilievi ministeriali ha condotto a un dilatarsi ulteriore dei tempi;
   il comma 4 dell'articolo 27 del decreto-legge n. 31 del 2010, prevedeva l'organizzazione del suddetto seminario nazionale entro sessanta giorni dalla pubblicazione della proposta di Carta; tuttavia, il decreto-legge 31 dicembre 2014, n. 192, ha prorogato da 60 a 120 giorni tale tempistica attraverso il comma 4-bis dell'articolo 9;
   il 16 giugno l'ISPRA ha comunicato di aver ricevuto dalla Sogin l'aggiornamento della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee alla localizzazione del deposito nazionale e della relativa documentazione;
   in data 20 luglio l'ISPRA ha consegnato al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e al Ministero dello sviluppo economico l'aggiornamento della relazione;
   i Ministeri avevano a disposizione trenta giorni per trasmettere a Sogin il nulla osta alla pubblicazione della Carta, che avrebbe dunque dovuto essere pubblicata entro il 20 agosto;
   tuttavia, in occasione del meeting di Comunione e Liberazione del 24 agosto 2015, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare Gian Luca Galletti ha dichiarato: «abbiamo ritenuto con il Mise di fare un ulteriore approfondimento. Non è facile fare una mappa dei siti idonei per ospitare il deposito nazionale. L'operazione ha richiesto più tempo di quanto avessimo preventivato», aggiungendo, inoltre, che non è possibile per il Ministero pronunciarsi sui tempi di pubblicazione;
   la pubblicazione della Carta continua, dunque, ad essere procrastinata, dilatando l'avvio del Seminario nazionale e, dunque, dell'informazione e della partecipazione degli enti territoriali e locali e dei cittadini;
   l'accesso all'informazione e la partecipazione sono due elementi centrali dei processi decisionali in materia ambientale, come riconosciuto nella Convenzione di Aarhus sul diritto di accesso alle informazioni, la partecipazione ai processi decisionali e l'accesso alla giustizia in materia ambientale del 1998, ratificata in Italia con la legge n. 108 del 16 marzo 2001, e dal diritto comunitario attraverso le direttive 2003/4/CE e 2003/35/CE;
   il ritardo appare ampiamente in contraddizione non soltanto con quanto previsto dalla legge, ma anche con quanto dichiarato fino ad oggi dal Governo: si ricorda, in tal senso, come il 20 febbraio 2015 sia stato approvato in Assemblea l'ordine del giorno 9/02803-A/149, presentato dal primo firmatario del presente atto, in cui si richiedeva il rispetto della tempistica prevista dalla normativa vigente in modo tale da non dilatare ulteriormente l'avvio della fase di consultazione pubblica;
   tale ordine del giorno aveva ricevuto inizialmente il parere contrario del Governo, poiché appariva «ultroneo», pleonastico;
   la proposta di Carta è invece, ancora, inspiegabilmente secretata, a tutti i livelli istituzionali, negando così la possibilità ai governi regionali e ai livelli parlamentari di poter sapere quali territori sono stati individuati in via preliminare per la costruzione del deposito nazionale –:
   a fronte di quanto rilevato, quali siano le motivazioni che, ad oggi, impediscono ai Ministri interrogati di trasmettere il nulla osta a Sogin per la pubblicazione della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee;
   se non si ritenga di procedere immediatamente alla pubblicazione della Carta e del progetto preliminare relativi alla localizzazione del deposito nazionale delle scorie nucleari, avendo non soltanto dilatato i tempi previsti dalla legge sino alla loro ultima scadenza, ma risultando in ritardo di più di un mese, così impedendo la pubblicazione di un documento necessario per consentire a cittadini ed enti territoriali e locali di essere messi a conoscenza su quali siano i siti individuati potenzialmente idonei ad ospitare tale deposito, un diritto riconosciuto a livello nazionale, europeo e internazionale.
(4-10421)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

scorie radioattive

disattivazione di centrale

accesso all'informazione comunitaria