ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10387

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 483 del 16/09/2015
Firmatari
Primo firmatario: NESCI DALILA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 16/09/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 16/09/2015
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 16/09/2015
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 30/09/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10387
presentato da
NESCI Dalila
testo di
Mercoledì 16 settembre 2015, seduta n. 483

   NESCI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   la notte tra sabato 12 e domenica 13 settembre 2015, all'ospedale di Cosenza, è deceduta una neonata giunta in codice rosso dal nosocomio di Corigliano Calabro, dove era nata con parto cesareo urgente;
   pare che la piccola, al momento della nascita, presentasse asfissia perinatale causata da inalazione di liquido amniotico. Proprio per questo si è deciso di trasferirla, in elisoccorso, nel reparto di terapia intensiva neonatale dell'Annunziata, dove però è morta per un grave shock cardiogeno;
   secondo quanto si legge su La Gazzetta del Sud del 14 settembre 2015, il succitato trasferimento sarebbe stato necessario «considerata la dotazione tecnico-strumentale del presidio coriglianese»;
   stando alla ricostruzione de Il Quotidiano del Sud del 15 settembre, era stato previsto inizialmente un parto naturale, per quanto riferito dal primario di ginecologia, ma intorno alle 15,00 dell'11 settembre «mia moglie – racconta il padre della vittima – ha iniziato ad avvertire dolori che definiva “strani”, comunque diversi da quelli avvertiti prima»;
   dopo alcune ore, verso le 22, avveniva «la telefonata nel corso della quale la ginecologa ipotizzava che poteva essersi trattato di stress respiratorio e comunque si chiedeva che cosa si stesse aspettando per il cesareo»;
   alle 23,00, dopo il parto cesareo disposto d'urgenza, veniva comunicato ai genitori che la bimba stava per essere trasferita all'ospedale di Cosenza semplicemente «per eccesso di precauzione», in quanto, a detta del primario del reparto, «la bambina non respirava bene e dalla bocca le usciva muco di colore verde»;
   quando il padre è arrivato al nosocomio di Cosenza, ha trovato la figlia con la mascherina dell'ossigeno e un tubicino in bocca;
   stando ancora a quanto ricostruito nell'esposto presentato dai familiari della vittima, la situazione è andata via via peggiorando e alle 3,00 la bimba è morta;
   sul decesso della neonata la procura di Cosenza ha aperto un'inchiesta con il personale della mobile coordinato dal vicequestore Giuseppe Zanfini che ha iniziato ad acquisire tutta la documentazione sanitaria, il percorso della gravidanza, e poi provveduto a sentire i testimoni. Da parte sua, anche l'Asp ha avviato un'indagine interna;
   a parere dell'interrogante urge fare chiarezza quanto prima sul suddetto episodio, stante soprattutto il fatto che sono svariati i casi di decessi di neonati o delle madri partorienti nelle strutture ospedaliere calabresi, illustrati dalla sottoscritta nelle interrogazioni n. 5-05490 del 30 aprile 2015 e n. 4-08940 del 24 aprile 2015;
   tali vicende non possono prescindere da un'analisi della grave carenza di personale medico e sanitario che si registra pure in Calabria, come già denunciato dalla sottoscritta in precedenti atti parlamentari (interrogazione a risposta scritta n. 4-08250 del 4 marzo 2015);
   nella fattispecie desta forte preoccupazione la situazione della terapia intensiva neonatale, critica a Cosenza, come a Catanzaro e a Reggio Calabria, per cui – secondo quanto detto alla interrogante dallo stesso personale medico durante una recente visita a Cosenza – andrebbero ricavati subito nuovi posti dedicati, per evitare di mandare madri e famiglie fuori regione, il che è un rischio più che concreto;
   a riprova di quanto detto, preme sottolineare che il 25 febbraio 2015, sul quotidiano La Repubblica e come ricordato nell'interrogazione a risposta scritta n. 4-08250, si leggeva un intervento dei dottori Domenico Corea e Pasquale Novellino, rispettivamente direttore dell'unità operativa di ostetricia e ginecologia di Lamezia Terme (Catanzaro) e direttore di patologia neonatale di Catanzaro;
   nel summenzionato intervento si legge che «in Calabria la situazione è drammatica. Per un'area (Catanzaro, Crotone e Vibo) dove avvengono circa 6.000 parti l'anno a fronte dei 12 posti letto previsti in Terapia Neonatale Intensiva, sono attivi, dopo la soppressione di 4 posti letto a Crotone e 4 a Lamezia Terme, solo 4 posti letto a Catanzaro. E non infrequente è il caso di trasferimenti di donne gravide e neonati fuori regione (...) chiediamo un intervento rapido del Ministro perché non vorremmo essere facili profeti»;
   tale carenza di personale sanitario, ovviamente, è causa di pesanti sofferenze dell'utenza;
   preme in questa sede sottolineare, come già denunciato dall'interrogante nell'interrogazione a risposta scritta n. 4-08074, che nella rete ospedaliera (Dca n. 9/2015), predisposta dal commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro dal disavanzo sanitario, Massimo Scura, per quanto riguarda la provincia di Cosenza manca la riattivazione dei due ospedali di Trebisacce e Praia a Mare, nonostante due sentenze del Consiglio di Stato (la n. 2576 del 20 maggio 2014 e la n. 02151 del 27 aprile 2015) che obblighino in questo senso –:
   quali iniziative intendano intraprendere per assicurare i livelli essenziali di assistenza nel territorio di Trebisacce, Corigliano Calabro, Rossano e Cariati, nel quale vi sono enormi difficoltà di spostamento dovute alla conformazione geografica a collegamenti stradali lenti ed insicuri;
   se tendano verificare, in Calabria e più specificatamente nella provincia di Cosenza, la sicurezza dei parti, dei nascituri, dei nati e delle madri, e garantire il pieno rispetto del diritto alla salute sancito dall'articolo 32 della Costituzione.
(4-10387)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

prima infanzia

rete stradale

spese sanitarie