ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10384

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 483 del 16/09/2015
Firmatari
Primo firmatario: BRAGANTINI MATTEO
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 16/09/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CAON ROBERTO MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 16/09/2015
MARCOLIN MARCO MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 16/09/2015
PRATAVIERA EMANUELE MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 16/09/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 16/09/2015
Stato iter:
22/12/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/12/2015
MANZIONE DOMENICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 22/12/2015

CONCLUSO IL 22/12/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10384
presentato da
BRAGANTINI Matteo
testo di
Mercoledì 16 settembre 2015, seduta n. 483

   MATTEO BRAGANTINI, CAON, MARCOLIN e PRATAVIERA. — Al Ministro dell'interno, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   il 20 agosto 2015 si è inaugurata, a Reggio Emilia, Festareggio, la festa del Pd. Ad aiutare gli organizzatori anche una trentina di profughi, che avrebbero collaborato come volontari e che sarebbero stati impiegati come lavapiatti, per la preparazione degli stand e per piccole manutenzioni. Il tutto come attività gratuita e volontaria. Ma la scelta ha sollevato non poche polemiche;
   queste sono riferite non solo alla sicurezza di tali lavoratori, ma, soprattutto, alle motivazioni che hanno spinto gli organizzatori a far ricorso a questi soggetti, dal momento che alcune immagini di un servizio televisivo di TgReggio riprendono i profughi — volontari durante alcune operazioni preparatorie: come la movimentazione di un frigorifero e di alcuni tavoli e di come questi fossero privi di guanti di protezione ed utilizzassero anche un transpallet che sicuramente può essere pericoloso se non usato da personale esperto. Ci si è, dunque, chiesto da più parti se piuttosto di impiegare queste persone per un evento simile, non fosse più opportuno impiegarle per lavori al servizio dell'intera collettività, visto che è l'intera comunità che si assume i costi per il loro sostentamento nel periodo di permanenza nel nostro Paese;
   gli organizzatori investiti dalle polemiche replicano che: «Noi abbiamo aderito a un progetto della cooperativa che coinvolge diverse associazioni e diverse parrocchie, per far fare a queste persone attività in favore della comunità... Hanno la possibilità di farsi raccontare dagli altri volontari le particolarità della comunità che li ospita., di imparare l'italiano. Non è una cosa nuova, abbiamo 12 carcerati che lavorano già per la Festa»;
   si ricorda che la polemica scoppia all'indomani della firma in Regione Emilia Romagna di un protocollo per l'impiego dei profughi in lavori socialmente utili. In ogni caso, alcuni giorni dopo l'inaugurazione, il coordinatore del centro di accoglienza straordinaria della cooperativa «Dimora d'Abramo», in un comunicato stampa, ha fatto sapere che: «Da oggi nessun profugo sarà più presente come volontario a “Festareggio”. È una decisione assunta insieme alla prefettura di Reggio Emilia, che resta il nostro punto di riferimento per tutti i temi legati alla accoglienza e all'assistenza ai profughi» –:
   se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa e, quali iniziative intendano assumere, per quanto di competenza, per verificare, nel caso specifico, la regolarità dell'impiego di questi soggetti, seppur per pochi giorni, all'interno della sopra citata festa e comunque, in via generale qualsiasi impiego di «profughi» in ambiti privati e non al servizio dell'intera comunità che li ospita. (4-10384)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 22 dicembre 2015
nell'allegato B della seduta n. 542
4-10384
presentata da
BRAGANTINI Matteo

  Risposta. — L'interrogazione in esame verte su un aspetto peculiare di «Festareggio», la festa del Partito Democratico tenutasi la scorsa estate a Reggio Emilia, cioè sulla collaborazione prestata a titolo volontario da una trentina di profughi adibiti, nel corso dell'iniziativa, a lavori manuali. In proposito, l'interrogante ha chiesto se sia stata valutata la regolarità dell'impiego dei predetti stranieri.
  Si premette, in linea generale, che con circolare del 27 novembre 2014 il Ministero dell'interno-dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione ha richiamato l'attenzione delle Prefetture sulla possibilità di sottoscrivere protocolli di intesa con gli enti locali, anche costituiti in consorzio, volti a porre in essere percorsi finalizzati a superare la condizione di passività dei migranti ospitati nelle province di rispettiva competenza, attraverso l'individuazione di attività di volontariato di pubblica utilità svolte a favore delle popolazioni locali.
  Nella circolare è stato precisato che le attività oggetto dei protocolli d'intesa, da un lato, devono essere rivolte esclusivamente ai richiedenti asilo e a coloro che sono in attesa della definizione del ricorso in caso di impugnativa della decisione negativa della competente Commissione territoriale, dall'altro, devono rispondere ai seguenti requisiti:
   1) devono essere svolte esclusivamente su base volontaria e gratuita;
   2) devono essere finalizzate al raggiungimento di uno scopo sociale e non lucrativo;
   3) deve essere sottoscritta un'adeguata copertura assicurativa per la responsabilità civile verso terzi e contro gli infortuni, non a carico di quest'Amministrazione;
   4) deve essere assicurata una formazione adeguata alle attività che saranno svolte dai migranti volontari;
   5) gli stranieri devono aderire, in maniera libera e volontaria, ad un'associazione e/o ad un'organizzazione di volontariato.

  Tanto premesso, venendo alla specifica vicenda segnalata con l'interrogazione, si rappresenta che la prefettura di Reggio Emilia, rilevata nella circostanza l'insussistenza dei presupposti – in particolare quello della pubblica utilità delle attività svolte presso «Festareggio» – che avrebbero legittimato la partecipazione di stranieri a mirati progetti di volontariato, ha formalizzato una lettera di contestazione alla cooperativa sociale «Dimora d'Abramo», capofila dell'ATI aggiudicataria dell'appalto per l'accoglienza dei migranti nella provincia di Reggio Emilia, invitandola a non proseguire nell'iniziativa in questione.
  Ha poi interessato anche la locale direzione territoriale del lavoro, per le verifiche di competenza attinenti i profili relativi a eventuali attività lavorative improprie.
  Al riguardo, la presidenza della cooperativa «Dimora d'Abramo» ha giustificato l'accaduto, motivandolo con l'intento di promuovere iniziative volte a favorire la socializzazione e il superamento dell'inattività dei suddetti migranti nella fase di accoglienza. Ha rappresentato che comunque l'impiego dei migranti era avvenuto in modo assolutamente volontario e senza alcun compenso, sulla base di una convenzione tra la stessa cooperativa e il Partito Democratico «Circolo Festa Reggio».
  Contestualmente, la cooperativa, con la medesima nota di precisazioni, ha altresì assicurato che i volontari impiegati erano stati comunque tutelati sotto il profilo previdenziale-antinfortunistico, in quanto coperti da apposita polizza assicurativa.
  Riguardo a quest'ultimo aspetto, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha rappresentato che non sono emerse situazioni di violazioni della normativa in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro, come riferito dalla competente AUSL di Reggio Emilia, appositamente incaricata.
  Per completezza si fa presente inoltre che, sulla vicenda, il 25 settembre 2015 la prefettura di Reggio Emilia ha anche riferito al capogruppo consiliare della Lega Nord, riscontrando analoga richiesta.
Il Sottosegretario di Stato per l'internoDomenico Manzione.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

equipaggiamento di protezione

profugo