ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10377

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 483 del 16/09/2015
Firmatari
Primo firmatario: NESCI DALILA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 16/09/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
NUTI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE 16/09/2015
TONINELLI DANILO MOVIMENTO 5 STELLE 16/09/2015
DADONE FABIANA MOVIMENTO 5 STELLE 16/09/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 16/09/2015
Stato iter:
22/12/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/12/2015
BOCCI GIANPIERO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 22/12/2015

CONCLUSO IL 22/12/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10377
presentato da
NESCI Dalila
testo di
Mercoledì 16 settembre 2015, seduta n. 483

   NESCI, NUTI, TONINELLI e DADONE. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   secondo quanto disposto dal Ministero dell'interno il 10 settembre 2015, verranno soppresse 23 prefetture in tutta Italia, che entro il 2016 saranno accorpate ad altre sedi di città vicine;
   il provvedimento colpirà le seguenti sedi: Teramo (accorpata a L'Aquila), Chieti (accorpata a Pescara), Vibo Valentia (accorpata a Catanzaro), Benevento (Avellino), Piacenza (Parma), Pordenone (Udine), Rieti (Viterbo), Savona (Imperia), Sondrio (Bergamo), Lecco (Como), Cremona (Mantova), Lodi (Pavia), Fermo (Ascoli Piceno), Isernia (Campobasso), Asti (Alessandria), Verbano-Cusio-Ossola (Novara), Biella (Vercelli), Oristano (Nuoro), Enna (Caltanissetta), Massa-Carrara (Lucca), Prato (Pistoia), Rovigo (Padova), Belluno (Treviso);
   preme ricordare che il territorio vibonese è uno dei più martoriati dal fenomeno ’ndranghetistico, per cui occorre una presenza costante delle istituzioni e delle forze dell'ordine, affinché sia garantita la sicurezza pubblica;
   come denunciato l'11 settembre 2015 dalla segreteria provinciale del Sap (Sindacato Autonomo di Polizia) di Vibo Valentia, dopo una riunione presieduta dal vice capo della polizia, dottor Matteo Piantedosi, «ancora una volta si intende tagliare sui presidi territoriali e non sulla elefantiaca macchina burocratica centrale», considerando che la soppressione delle prefetture porterà a un inevitabile depotenziamento anche delle questure e delle caserme dei vigili del fuoco, come sottolineato anche dal Conapo (sindacato autonomo dei Vigili del Fuoco); 
   come sottolinea ancora il sindacato; «nulla è stato detto su quale sarà il modello di sicurezza che verrà attuato nelle 23 province che non avranno più la questura. Le timide assicurazioni che non vi saranno riduzioni organiche né taglio di posti di funzione non ci convincono e non appaiono coerenti con il nuovo modello proposto dal Regolamento in discussione»;
   tale regolamento prevede, in base ai decreti attuativi di riforma della pubblica amministrazione, anche l'accorpamento del Corpo forestale dello Stato con altra Forza di Polizia. Tuttavia sottolinea ancora il sindacato, «il non avere previsto nel Regolamento la possibilità che le funzioni attualmente svolte dal Corpo forestale siano contemplate tra le prerogative del Dipartimento della P.S diminuisce le possibilità, di un reale accorpamento con la Polizia di Stato». Il risultato di tale procedimento sarà quindi per il sindacato che il Corpo forestale seguirà «un percorso di militarizzazione» senza trovare «la sua naturale collocazione in una amministrazione civile che delle Specialità e delle specializzazioni ne ha sempre fatto vanto e lustro»;
   di contro, nessun taglio è stato disposto per gli uffici centrali del Viminale, per le dirigenze e per le sedi logistiche, in considerazione del fatto che secondo il sindacato è stata prevista semplicemente una «timida rivisitazione delle Direzioni Centrali dove le funzioni dell'attuale Ufficio Centrale Interforze per la sicurezza personale dovrebbe confluire nell'Ufficio per il coordinamento e la pianificazione delle forze di polizia» –:
   se non ritenga opportuno rivedere la soppressione delle 23 prefetture, specie in quei territori, come la provincia di Vibo Valentia, in cui è necessario e doveroso salvaguardare la presenza delle istituzioni, nella lotta alla criminalità organizzata e alle sue ingerenze;
   quali azioni intenda assumere affinché venga garantito il controllo necessario e la sicurezza nei territori periferici.
(4-10377)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 22 dicembre 2015
nell'allegato B della seduta n. 542
4-10377
presentata da
NESCI Dalila

  Risposta. — Con l'interrogazione in esame l'interrogante chiede se il Ministro dell'interno non intenda rivedere la chiusura di 23 prefetture, misura prevista dall'annunciato schema di decreto del Presidente della Repubblica recante la riorganizzazione del Ministero dell'interno.
  Il tema evidenziato è particolarmente sentito nella società civile e anche in Parlamento, tant’è che nelle scorse settimane il Governo è stato chiamato a più riprese a discuterne in Assemblea e in Commissione Affari costituzionali della Camera, in sede di
question time, di interpellanze urgenti e di interrogazioni a risposta orale.
  Preliminarmente, si ribadisce quanto lo stesso Ministro dell'interno ha avuto modo di sottolineare nell'Aula della Camera e cioè che l'iter di approvazione del regolamento è solo agli inizi. Quindi nessuna decisione definitiva è stata assunta sugli accorpamenti da effettuare.
  Vi sarà, quindi, anche lo spazio per un confronto serio con le istituzioni locali, che tenga conto delle istanze provenienti dal territorio.
  Nel merito si osserva che il regolamento in questione, avente ancora la forma di schema, costituisce attuazione della più ampia manovra di ridefinizione degli assetti organizzativi, a livello centrale e periferico, di tutte le amministrazioni dello Stato voluta dal Governo Monti e suggellata nel decreto legge n. 95 del 2012.
  E fa seguito al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 22 maggio 2015, con cui sono state rideterminate le dotazioni organiche del personale dirigenziale e non dirigenziale dell'amministrazione civile dell'interno.
  Quanto alle ricadute negative paventate dall'interrogante sulla risposta dello Stato nell'area oggetto di accorpamento, si rappresenta che, nella visione dell'Amministrazione dell'interno, ogni possibile opzione sarà oggetto di attenta valutazione, e comunque non potrà mai andare a scapito della sicurezza reale dei territori.
  Non un'unità di personale sarà sottratta ai compiti di istituto e a quelli operativi, con la conseguenza che le comunità manterranno intatti gli attuali standard dei servizi.
  In sostanza, il regolamento non prefigura alcun arretramento dello Stato sui temi della sicurezza. E non potrebbe essere altrimenti, trattandosi di una mission fondante del Ministero dell'interno.
  Si ricorda, poi, che la procedura di approvazione del regolamento prevede l'acquisizione del parere delle Commissioni parlamentari competenti in materia, che potranno, in tale sede, fornire il loro prezioso contributo di analisi e di proposta.
  Occorre, infine, tener presente che su questo disegno di riforma si è venuta ora a innestare la legge Madia, che contiene, come è ben noto, disposizioni volte a riorganizzare l'intera presenza dello Stato sul territorio.
  Questo articolato, pur annoverando tra i criteri di delega la riduzione del numero delle prefetture, ne rafforza la funzione strategica, come è attestato dal fatto che esse andranno ad assorbire tutti gli uffici periferici dello Stato e si configureranno, quindi, quali «punti di contatto unico» tra lo Stato e i cittadini. Le prefetture, inoltre, continueranno ad essere il cardine del sistema territoriale della sicurezza.
  Alla luce di quanto detto, si ritiene che le perplessità manifestate nell'interrogazione possano considerarsi fugate.

Il Sottosegretario di Stato per l'internoGianpiero Bocci.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

soppressione di posti di lavoro

sindacato

guardia forestale