ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10369

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 483 del 16/09/2015
Firmatari
Primo firmatario: ZAPPULLA GIUSEPPE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 16/09/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 16/09/2015
Stato iter:
04/02/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 04/02/2016
BORLETTI DELL'ACQUA ILARIA CARLA ANNA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 04/02/2016

CONCLUSO IL 04/02/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10369
presentato da
ZAPPULLA Giuseppe
testo di
Mercoledì 16 settembre 2015, seduta n. 483

   ZAPPULLA. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
   l'Inda (Istituto nazionale dramma antico) rappresenta per la cultura e il turismo italiani uno straordinario veicolo di promozione e attrazione. Il ciclo delle rappresentazioni classiche rappresenta uno degli appuntamenti di eccellenza culturale e artistica di assoluto prestigio e interesse nazionale;
   nel mese di luglio 2015; la Guardia di finanza di Siracusa ha notificato la conclusione delle indagini preliminari e informazione di garanzia nei confronti di 16 soggetti tra funzionari dell'Inda, dell'assessorato regionale al turismo e un revisore contabile accusati a vario titolo di truffa aggrava e falso ideologico;
   si tratta di una complessa ed articolata attività d'indagine a tutela del bilancio dell'Unione europea scaturita da una segnalazione da parte dell'assessorato regionale al turismo, in relazione a contributi comunitari relativi al Programma operativo del Fondo Europeo di sviluppo regionale concessi per gli anni 2009 e 2010;
   le indagini che egregiamente la procura della Repubblica di Siracusa sta portando avanti sulla gestione dell'Inda pongono obiettivamente ombre inquietanti sulla regolarità, trasparenza e legalità e impone all'intera classe dirigente l'assunzione di precisi atti e iniziative politiche;
   permangono ancora ombre e vuoti di comunicazione e informazione sulla gestione e l'affidamento di servizi fondamentali a partire dagli investimenti sulla pubblicità. Settore questo rilevantissimo per offrire una giusta copertura informativa; pare non si conoscano ancora ufficialmente i soggetti che hanno gestito per l'Inda la vicenda, i criteri di selezione e di assegnazione né addirittura chi alla fine ha pubblicizzato il ciclo delle rappresentazioni anche di quelle recenti –:
   se sia a conoscenza delle problematiche relative alla gestione dell'INDA e se non ritenga necessario avviare un'indagine amministrativa interna al fine di approfondire e fare chiarezza su tale vicenda.
(4-10369)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 4 febbraio 2016
nell'allegato B della seduta n. 562
4-10369
presentata da
ZAPPULLA Giuseppe

  Risposta. — Si riscontra l'atto di sindacato ispettivo in esame con il quale l'interrogante, premesso che l'Inda (Istituto nazionale del dramma antico) rappresenta per la cultura e il turismo italiani uno straordinario veicolo di promozione e attrazione, e che, nel mese di luglio 2015, la Guardia di finanza di Siracusa ha notificato la conclusione delle indagini preliminari e informazione di garanzia nei confronti di 16 soggetti tra funzioni dell'Inda, dell'assessorato regionale al turismo e un revisore contabile accusati a vario titolo di truffa aggravata e falso ideologico, e che tali indagini pongono ombre sulla regolarità, trasparenza e legalità della gestione e l'affidamento di servizi fondamentali, a partire dagli investimenti sulla pubblicità, chiede di sapere se il Ministero sia a conoscenza delle problematiche relative alla gestione dell'Inda e se non ritenga necessario avviare un'indagine amministrativa interna al fine di approfondire e fare chiarezza su tale vicenda.
  A tal proposito si rappresenta quanto segue.
  La Fondazione istituto nazionale del dramma antico, costituita per trasformazione dell'Istituto nazionale del dramma antico, ai sensi dell'articolo 1 del decreto legislativo 29 gennaio 1998, n. 20, come modificato dal decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 33, è sottoposta alle disposizioni dettate dai citati decreti legislativi, dal codice civile, dalle norme di attuazione del medesimo, dalle leggi speciali, nonché dallo Statuto.
  La predetta fondazione, che è un'organizzazione non lucrativa di utilità sociale (decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460), ha come finalità il coordinamento dell'attività teatrale presso i teatri greco-romani, la promozione della rappresentazione del teatro classico greco e latino, la produzione e rappresentazione dei testi drammatici greci e latini, la pubblicazione dei testi classici, monografie, studi specializzati e della rivista della medesima.
  Il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo è titolare del potere di vigilanza sulla gestione dell'istituto e può disporre lo scioglimento del consiglio di amministrazione quando si verifichi una delle condizioni indicate nell'articolo 9 del decreto legislativo n. 20 del 1998.
  Ai sensi dell'articolo 10 dello Statuto, approvato con decreto interministeriale del 14 febbraio 2014, sono organi della fondazione, il presidente, il consiglio di amministrazione e il collegio dei revisori dei conti.
  Il presidente è il sindaco pro tempore di Siracusa e ha la rappresentanza legale della fondazione.
  Con decreto ministeriale 8 agosto 2014, è stato nominato il Consiglio di amministrazione, composto dal Presidente, signor Giancarlo Garozzo, dal consigliere delegato designato dal Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, dottor Walter Pagliaro e dai consiglieri, dottor Arnaldo Colasanti, designato dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, signor Antonio Presti, designato dalla regione siciliana e professor Paolo Giansiracusa, designato dalla Conferenza unificata.
  Accanto ai tre organi opera il sovrintendente, professor Gioacchino Lanza Tornasi, nominato con decreto ministeriale 29 dicembre 2014, i cui poteri sono definiti dall'articolo 6, comma 2, del decreto legislativo 29 gennaio 1998, n. 20, come modificato dal decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 33.
  Fatte queste premesse, giova rappresentare la delicata situazione in cui versa attualmente la fondazione, sia per le ben note vicende giudiziarie che per i rapporti conflittuali esistenti all'interno del consiglio di amministrazione.
  A seguito delle notizie apparse sugli organi di stampa, concernenti la conclusione delle indagini preliminari e le informazioni di garanzia nei confronti di dipendenti della predetta fondazione, la direzione generale spettacolo del Ministero, nell'ambito dell'esercizio delle sue funzioni di vigilanza, si è subito attivata per richiedere, con nota del luglio 2015, elementi conoscitivi in merito alla questione.
  Dalle notizie fornite dal presidente della Fondazione con note del luglio 2015 e dell'ottobre 2015, si è appreso di due procedimenti pendenti avanti alla procura della Repubblica presso il tribunale di Siracusa.
  Uno dei procedimenti vede coinvolti dipendenti e componenti del precedente consiglio di amministrazione dell'Inda, in concorso con funzionari della regione siciliana, assessorato al turismo, allo sport e allo spettacolo.
  L'attività investigativa svolta dalla Guardia di finanza è scaturita dalla trasmissione di una nota da parte dell'assessorato al turismo, allo sport e allo spettacolo della regione siciliana, con la quale veniva segnalato che, dall'attività di controllo eseguita dal dipartimento competente in ordine alle pratiche relative al cofinanziamento con i fondi POFESR 2007-2013 della manifestazione «Rappresentazioni Classiche 2009» organizzata dall'Inda, erano emerse delle criticità che hanno determinato l'avvio del procedimento di revoca del finanziamento concesso alla medesima Fondazione.
  I reati contestati riguardano presunti intrecci tra funzionari della fondazione dell'Istituto nazionale del dramma antico e dirigenti e funzionari della regione siciliana i quali, non facendo osservare tutte le prescrizioni richieste dal bando di partecipazione al cofinanziamento, avrebbero consentito alla Fondazione di percepire indebitamente contributi comunitari per le rappresentazioni classiche messe in scena negli anni 2009 e 2010.
  Per maggior completezza di informazione, si rende noto che il Tar di Palermo, con la sentenza emessa il 3 giugno 2015, sul ricorso promosso dall'Inda avverso il provvedimento di revoca del cofinanziamento per l'anno 2009, ha annullato il provvedimento impugnato.
  Si evidenzia, altresì, che il giudice delle indagini preliminari, riqualificati giuridicamente i fatti contestati, ha rigettato le richieste del pubblico ministero di sequestro dei beni per equivalente e di adozione di misure cautelari, non ricorrendo gravi indizi di reità.
  L'altro procedimento penale si riferisce ai presunti reati di associazione a delinquere e truffa per l'utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti. Secondo l'accusa, una società, la cui compagine è riconducibile ad una dipendente della Fondazione, non avrebbe potuto svolgere l'attività oggetto delle fatture in quanto inesistente. L'indagine investigativa ha comportato l'acquisizione di una copiosa documentazione da parte della Guardia di finanza e si è avvalsa della consulenza di periti che hanno esaminato e approfondito le spese sostenute dall'Inda negli anni dal 2005 al 2011, con particolare attenzione alle somme spese per servizi di pubblicità e all'affidamento degli stessi.
  Dopo un'attenta disamina della documentazione trasmessa dall'Inda, la direzione generale spettacolo, con una nota di ottobre 2015, nel raccomandare al presidente della fondazione la corretta e la puntuale osservanza degli obblighi previsti dalla legge 6 novembre 2012, n. 190, e successive modificazioni, nonché delle linee guida emanate dall'Autorità nazionale anticorruzione con la determinazione n. 8 del 17 giugno 2015, ha chiesto di conoscere se fossero state poste in essere tutte le azioni finalizzate a prevenire e a contrastare il fenomeno della corruzione.
  In particolare, è stato chiesto se la Fondazione avesse provveduto ad effettuare la mappatura dei processi, nel quadro dei procedimenti attuati e nel rispetto dei termini di conclusione dei procedimenti, la valutazione del rischio e l'individuazione delle misure per neutralizzarlo, nonché le azioni di monitoraggio volte alla verifica dell'efficacia dei sistemi di prevenzione adottati.
  Nel caso specifico delle dipendenti indagate, tenuto conto che fondazione ha ritenuto controproducente adottare procedimenti disciplinari, senza avere la prova certa della loro responsabilità, è stato chiesto se fosse stata data attuazione nei loro confronti alle disposizioni in materia di rotazione del personale, dettate dall'articolo 1, comma 5, lettera b), e comma 10, lettera b), della citata legge n. 190 del 2012.
  In riscontro a tali richieste, il presidente della fondazione, con una nota di novembre 2015, ha reso noto che la sentenza del Tar del 3 giugno 2015 è diventata definitiva in quanto l'assessorato della regione siciliana non ha proposto gravame.
  In ordine alle misure cautelari, con la stessa nota del 4 novembre 2015, viene comunicato che il tribunale del riesame di Catania, competente in materia, ha respinto l'appello del pubblico ministero, avverso il provvedimento del GIP del tribunale di Siracusa.
  Da notizia apparse sugli organi di stampa, si è appreso che il tribunale del riesame di Siracusa ha respinto anche l'appello avverso il rigetto della richiesta di sequestro preventivo dei beni per equivalente.
  Per quanto concerne l'attuazione delle misure di cui all'articolo 1, comma 5, lettera b), e comma 10, lettera b), della legge n. 190 del 2012, il presidente della Fondazione ha rappresentato che l'esiguità del personale a tempo indeterminato non consente la rotazione dei dipendenti, precisando che nessuno di essi ha poteri deliberativi, né poteri di rappresentanza all'esterno.
  In contrasto con tale ultima affermazione, si pone la nota in data 9 novembre 2015 con la quale il consigliere delegato e il consigliere designato dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca hanno portato all'attenzione di questo Ministero la posizione di due dipendenti dell'Inda indagate che continuerebbero a tenere i gangli vitali, produttivi e amministrativi della Fondazione.
  Inoltre, secondo i due consiglieri sembrerebbe che siano stati erogati centinaia di migliaia di euro alle società di pubblicità Faan e Archimedea che fanno capo al consorte e ad altri congiunti di una delle dipendenti.
   Nel contempo, si coglie l'occasione per evidenziare che il consigliere Giansiracusa, con nota del 3 novembre 2015, nel mettere in discussione l'operato del consigliere delegato, ha chiesto di valutare la possibilità di rimuoverlo dall'incarico.
  In pari data, il sovrintendente della fondazione ha posto la questione della governance della fondazione stessa e della necessità di una delimitazione delle competenze del consiglio di amministrazione, del consigliere delegato, del sovrintendente e del presidente, suggerendo di riportare le funzioni del consigliere delegato a quelle di segretario generale o direttore amministrativo.
  Inoltre, il consigliere delegato e il consigliere designato dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, con la suddetta nota del 3 novembre 2015, nel contestare la condotta del presidente, hanno richiesto un intervento a livello centrale da parte del Ministero.
  Da ultimo, il presidente dell'Associazione Amici dell'Inda, con una recente nota, ha manifestato il suo disagio a partecipare ai lavori del Consiglio di amministrazione per le continue polemiche che determinano un ritardo nei lavori per la prossima stagione e gettano discredito sull'Inda.
  Si rende, altresì, noto che il Presidente della Fondazione ha segnalato, con nota del 3 agosto 2015, il mancato rispetto, nel provvedimento di nomina del consiglio di amministrazione, della norma dettata dall'articolo 2 del decreto del Presidente della Repubblica n. 251 del 2012.
  A quanto sopra riferito, va aggiunto che il Ministero ha appreso dalla relazione della Corte dei conti, assunta con determinazione 20 novembre 2015, n. 115, a norma degli articoli 2, 7 e 12 della legge 21 marzo 1959, n. 259, i risultati del controllo eseguito circa la gestione finanziaria della fondazione per l'esercizio 2014 e le principali criticità con riferimento alle attività di gestione intervenute nel corso del medesimo esercizio.
  Sebbene complessivamente l'Inda chiuda l'esercizio 2014 con un avanzo economico di gestione di euro 142.486,00, e il valore della produzione, si attesti intorno ad euro 5.955.775,00 segnando un incremento rispetto al precedente esercizio 2013 (il cui importo era attestato su euro 5.496.378,00), i ricavi dell'attività teatrale e, in generale, le entrate proprie, benché in aumento rispetto al passato, rimangono ancora insufficienti – riferisce la Corte – in un'ottica di autonomia e di indipendenza economica di Inda, che continua a dipendere dai contributi pubblici e a contare su un apporto da parte di soggetti privati modesto. Anche una complessiva situazione di alta rischiosità, con riferimento alla esigibilità dei crediti vantati da Inda nei confronti della regione (oggetto di contenziosi in atto), rende assai precario, ad avviso della Corte, l'equilibrio economico-finanziario della gestione.
  Per i costi, permane, nell'esercizio 2014, una strutturale rigidità di quelli correnti, mentre, per quelli della produzione artistica, si assiste ad un incremento notevole, censurato anch'esso dalla relazione della Corte che ha ribadito, altresì, la necessità di un puntuale e generalizzato ricorso alle procedure concorsuali in merito agli affidamenti.
  Con la ricostituzione degli organi ordinari di governo – conclude la relazione – si è tentato di avviare un processo di attenta programmazione e costante controllo delle attività da parte dei medesimi organi, in modo da garantire la massima efficienza nell'uso delle risorse e assicurare, per l'avvenire, avanzi di esercizio che possano assorbire le perdite pregresse.
  Alla luce di quanto sopra espresso, la direzione generale spettacolo ha ritenuto opportuno richiedere al Ministero di avviare un'indagine ispettiva volta ad accertare, con riferimento ai fatti descritti, se sussistano nella gestione dell'Inda gravi irregolarità tali da costituire i presupposti per lo scioglimento del consiglio di amministrazione o per l'adozione di eventuali altre iniziative. Conseguentemente, il segretariato generale – servizio ispettorato del Ministero sta predisponendo gli atti necessari per l'avvio di una urgente indagine ispettiva.
La Sottosegretaria di Stato per i beni e le attività culturali e il turismoIlaria Carla Anna Borletti dell'Acqua.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

programma operativo

piano di sviluppo

societa' d'investimento