ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10334

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 480 del 11/09/2015
Firmatari
Primo firmatario: COSTANTINO CELESTE
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 11/09/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ZARATTI FILIBERTO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 11/09/2015
RICCIATTI LARA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 11/09/2015
DURANTI DONATELLA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 11/09/2015
BORDO FRANCO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 11/09/2015
PIRAS MICHELE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 11/09/2015
QUARANTA STEFANO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 11/09/2015
MELILLA GIANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 11/09/2015
ZACCAGNINI ADRIANO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 11/09/2015
NICCHI MARISA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 11/09/2015
MARCON GIULIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 11/09/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI 11/09/2015
MINISTERO DELL'INTERNO 28/12/2015
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 28/12/2015
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 22/06/2016
Stato iter:
22/06/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/06/2016
BOCCI GIANPIERO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 22/06/2016

RISPOSTA PUBBLICATA IL 22/06/2016

CONCLUSO IL 22/06/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10334
presentato da
COSTANTINO Celeste
testo di
Venerdì 11 settembre 2015, seduta n. 480

   COSTANTINO, ZARATTI, RICCIATTI, DURANTI, FRANCO BORDO, PIRAS, QUARANTA, MELILLA, ZACCAGNINI, NICCHI e MARCON. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   il parco Collina della Pace è un'area di 13.000 mq che sorge tra Finocchio e Pantano Borghese, ultima borgata della città di Roma al confine con Montecompatri, nel VI Municipio, ex VIII;
   si tratta di un territorio di 40 mila abitanti che si sviluppa attorno alla Via Casilina, estremamente carente, per non dire privo, di servizi: scuole, centri di aggregazione, strade asfaltate, trasporti, mercato, poste. Solo ultimamente è stato raggiunto dalla linea metropolitana Metro C, aperta con ampio ritardo rispetto ai tempi previsti;
   alla fine degli anni ’60 il costruttore Francisci dopo aver lottizzato quasi tutti gli appezzamenti di Finocchio decide di costruire un enorme palazzo a diversi piani nella parte del parco confinante con la Via Casilina contro ogni normativa vigente. Lo scheletro rimarrà così per diversi anni fino a quando negli anni ’90 la Collina con i casali e lo scheletro vengono acquistati dalla Banda della Magliana. Nonostante ciò la cittadinanza mantiene pulito il parchetto e lo utilizza;
   il parco Collina della Pace, dedicato a Peppino Impastato, nasce nel 2001, è un progetto partecipato istituzioni-cittadinanza ideato in seguito alla confisca del parco che prevedeva la ristrutturazione di un casale per destinarlo a biblioteca multimediale di livello universitario gestita da Biblioteca di Roma, e un altro casale per ospitare una sala convegni e vari sportelli di associazioni locali; in base alla legge 109/96 sulla sottrazione dei beni alla mafia, veniva assegnata al comune di Roma nel settembre del 2002 per usi sociali dal Ministero delle finanze;
   nell'ottobre del 2004 viene terminata la demolizione dell'ecomostro e nel marzo del 2005 i lavori di riqualificazione;
   il 19 dicembre del 2007, con delibera no 583 la giunta comunale capitolina approva il progetto definitivo del III lotto relativo all'intervento «Collina Pace – Recupero di due casali a fini culturali e di servizio: biblioteca, centro culturale ed associativo», ma nel dicembre del 2008 sparisce la voce di finanziamento dei casali sul bilancio preventivo del comune di Roma. Solo nel maggio del 2014 l'Assessorato ai Lavori Pubblici e alle Periferie di Roma comunica il reperimento delle risorse economiche per il completamento del restauro dei casali da adibire a biblioteca e centro convegni che nel frattempo erano rimasti incompiuti a causa di inadempienza economica del comune nei confronti della ditta che aveva vinto l'appalto nel novembre 2011, la La Torre Costruzioni s.r.l.;
   durante tutti gli anni di incertezze e di blocchi sull'esito dei lavori di restauro e recupero della zona, che non essendo per lunghi momenti vigilata è fatta attacco di numerosi atti vandalici e sfregi, l'associazione Collina della Pace ha garantito la sorveglianza e la pulizia in maniera del tutto volontaria fino al settembre del 2014, quando il comune riconosce il ruolo all'associazione, che aveva garantito anche la restituzione del bene per uso pubblico coinvolgendo scuole e cittadini nelle attività all'aperto del parco, non ultima la creazione di un murales antimafia, rilasciando a questa la convenzione – dal Dipartimento IX del comune di Roma – per la manutenzione ordinaria del parco;
   nella mattinata del 29 agosto 2015 uno dei referenti dell'associazione Collina della Pace, incontrando casualmente una squadra della Polizia di Roma Capitale del Municipio VI scopre che i casali sono stati oggetto di atti vandalici violentissimi, l'allarme suona ancora — ecco perché ivi si era recata la volante — ma nessuno ha sul momento potuto accedervi, in quanto fino alle 18 dello stesso giorno è stato impossibile reperire qualcuno che negli uffici dell'associazione ARGU fosse in possesso delle chiavi del cancello per l'accesso ai casali. L'associazione ARGU collabora con Biblioteche di Roma e vigila attualmente il parco solo dalle 14 alle 19. Quando finalmente si è avuto accesso si è riscontrata la grave entità dei danni e sporta regolare denuncia contro anonimi;
   la situazione in cui versano le periferie capitoline è molto grave: il disagio, l'abbandono e i disservizi in cui versano interi pezzi della città hanno dimostrato che il vuoto lasciato dalle istituzioni viene colmato dalla criminalità organizzata che gestisce welfare e ampi pezzi dell'economia di questi territori. Esperienze come quella della Collina della Pace andrebbero perciò tutelate e incentivate –:
   se i Ministeri interrogati siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa, quali iniziative di competenza si intendano assumere per garantire la sicurezza e il contrasto alla criminalità nelle grandi periferie urbane, anche valorizzando, in raccordo con gli enti territoriali competenti, esperienze come quella del Parco Collina della Pace, che rappresentano per le periferie un modello di convivenza e attività civiche. (4-10334)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 22 giugno 2016
nell'allegato B della seduta n. 640
4-10334
presentata da
COSTANTINO Celeste

  Risposta. — Con l'interrogazione in oggetto si richiama l'attenzione sugli atti di vandalismo perpetrati nei mese di agosto del 2015 anno in danno del parco/complesso «Collina della Pace», situato nella borgata «Finocchio» di Roma e composto da diversi edifici non ancora completati, destinati a scopi socio-culturali.
  Traendo spunto da tali episodi e dalla situazione di disagio esistente nei sobborghi della capitale, l'interrogante chiede di conoscere quali iniziative si intendano adottare per garantire condizioni di maggiore sicurezza nelle periferie dei grandi centri urbani.
  Si premette che il parco è dedicato alla memoria del giornalista Peppino Impastato e sorge in una zona completamente recintata, che comprende un'area verde e tre edifici. L'area verde è gestita dall'associazione di quartiere «Collina della Pace», operante nel settore del volontariato, che vi organizza eventi di natura socioculturale, anche in collaborazione con gli istituti scolastici e le altre associazioni culturali.
  Dei tre edifici, uno è di proprietà privata, mentre gli altri sono gestiti da articolazioni di Roma Capitale, più precisamente da «biblioteche di Roma» e dal IX dipartimento. Dal lunedì al venerdì, nella fascia pomeridiana, questi ultimi due immobili sono vigilati gratuitamente e volontariamente dall'associazione dei vigili urbani in congedo A.R.V.U.C, che collabora con «Biblioteche di Roma».
  Negli ultimi tempi, il «Parco» è stato effettivamente oggetto di episodi di vandalismo perpetrati da ignoti. Uno di questi si è verificato nella notte tra il 28 e il 29 dello scorso agosto ed è stato denunciato alla polizia locale capitolina da un componente dell'associazione «Collina della Pace». In quell'occasione, sono stati danneggiati gli infissi e le suppellettili dell'immobile destinato ad ospitare la biblioteca.
  Naturalmente, sulla frequenza di questi danneggiamenti incide anche il protrarsi dei tempi di completamento del progetto di riqualificazione – approvato nel 2007 da Roma Capitale – dei due stabili gestiti dal comune.
  Si riferisce, al riguardo, che il 26 gennaio l'amministrazione capitolina ha comunicato alla prefettura di Roma di essersi attivata per il superamento del ritardo del progetto. Nell'occasione, l'ente ha anche fornito un quadro dettagliato dei progetti in cantiere (anche in collaborazione con altri soggetti) per il miglioramento dei servizi e delle infrastrutture cittadine, soprattutto nelle zone più periferiche.
  Per quanto riguarda, più in generale, la questione della sicurezza nelle periferie romane, si informa che la prefettura di Roma sta sviluppando, ormai dall'aprile dello scorso anno, una serie di articolate iniziative volte ad incidere sui fenomeni di degrado e illegalità diffusa che affliggono in particolare le zone della cintura urbana esterna.
  La strategia messa in campo fa perno – oltreché sul funzionamento di tavoli tematici dedicati all'esame di specifiche problematiche che condizionano il livello complessivo dell'ordine e della sicurezza urbana di Roma – anche sull'attivazione presso i singoli municipi di appositi «tavoli di osservazione» delle realtà locali.
  A questi ultimi è affidato, in particolare, il compito di coordinare gli interventi su scala locale e di assolvere al ruolo di trait d'union tra le realtà municipali e le sedi decisionali di più alto livello, per lo sviluppo di iniziative di dimensioni «sovra-municipali».
  Con questo modello di azione vengono affrontate, ad esempio, le criticità connesse allo smaltimento illecito di rifiuti (in particolare dei residui della raccolta dei materiali ferrosi), nonché all'indebita combustione dei materiali di risulta, i cosiddetti «roghi tossici» –, che rappresentano una delle ricadute più nocive per la salute pubblica e la vivibilità di quelle aree urbane.
  Nella consapevolezza che l'humus su cui proliferano i roghi tossici e il traffico illecito di rifiuti è costituito dalle irregolarità nella filiera del recupero dei metalli ferrosi, il tavolo istituito presso la prefettura di Roma si è fatto promotore di un'intensa attività di verifica degli esercizi di rottamazione e autodemolizione presenti nelle periferie urbane.
  Le iniziative intraprese, in collaborazione con Roma Capitale e la regione Lazio, hanno avuto il merito di focalizzare l'attenzione sui contenuti e sulla formulazione dei provvedimenti autorizzativi di queste attività economiche, permettendo di fare chiarezza sul regime giuridico delle singole tipologie di impianto e di eliminare le applicazioni improprie della normativa in deroga che – durante la fase di gestione straordinaria di questo settore economico curata da Roma Capitale nel periodo 2009/2013 – hanno ingenerato promiscuità nello stoccaggio e nel trattamento dei rifiuti ferrosi.
  Su un altro versante, grazie anche alla partecipazione di magistrati ed esperti di diritto dell'ambiente, la prefettura di Roma ha organizzato specifiche attività formative destinate, tra l'altro, al personale delle Forze di polizia a competenza generale. Tali iniziative si sono incentrate sulle strategie procedurali da attuare «sul campo» da parte della polizia giudiziaria per una adeguata azione di contrasto dei fenomeni di illecita combustione dei rifiuti.
  Il predetto tavolo tematico ha poi avviato un piano di controlli sugli esercizi di demolizione e rottamazione, oltre che su tutti i siti di stoccaggio di materiali ferrosi indicati in una black list prodotta dalla polizia locale di Roma Capitale (con il concorso primario del Corpo forestale dello Stato e della polizia locale della città metropolitana).
  Successivamente, allo scopo di imprimere maggiore efficacia al sistema degli accertamenti, è stata istituita una task force composta, oltre che dai rappresentanti delle Forze di polizia, anche dai referenti della Direzione territoriale del lavoro, del servizio dell'Asl competente in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e dei vigili del fuoco. In questo modo è possibile verificare, assieme al profilo ambientale, anche gli aspetti afferenti alla sicurezza del lavoro, alla regolarità dei contratti di lavoro e alla sicurezza degli impianti.
  Sono state, infine, avviate iniziative con le associazioni maggiormente rappresentative delle imprese di categoria per sollecitare e sensibilizzare gli operatori economici interessati (autodemolitori e rottamatori) a una più puntuale applicazione della normativa sul conferimento e lo smaltimento dei rifiuti ferrosi.
  Dai dati forniti dalla questura emerge che l'insieme delle azioni ha determinato una flessione del numero dei roghi.
  I problemi evocati dall'interrogante richiedono tuttavia di essere affrontati non solo con interventi destinati a contrastare le manifestazioni di degrado e illegalità più evidenti, ma anche attraverso misure di carattere «strutturale», capaci di rafforzare la presenza delle forze di polizia sul territorio. La questione si riallaccia a quella dello sviluppo urbanistico e demografico conosciuto da Roma negli ultimi decenni, che si è estesa ben oltre il grande raccordo anulare.
  Nel contesto prodotto da questo processo di espansione, non è, dunque, secondario il tema della riorganizzazione della distribuzione territoriale della rete dei 147 presidi delle Forze di polizia presenti nella capitale (103 tra comandi e stazioni dell'arma dei carabinieri, 37 commissariati di pubblica sicurezza, 7 reparti della guardia di finanza), la gran parte dei quali gravita nelle zone centrali della città.
  Su questo versante si colloca un'importante iniziativa, sviluppata anche in partenariato con Roma Capitale, che ha consentito di individuare sette nuovi immobili (cinque di proprietà capitolina, una caserma in via di dismissione, un immobile confiscato alla criminalità organizzata) da adibire a sedi per gli Uffici e Comandi delle Forze di polizia.
  Il progetto, che sarà perfezionato nei prossimi mesi con un risparmio pari a 2,2 milioni di euro sulle spese per i canoni di locazione passiva, permetterà tra l'altro, di ridislocare quattro presidi dell'arma dei carabinieri in quei Municipi che gestiscono alcune delle più importanti periferie romane. Verrà inoltre aperta una nuova Stazione nel quartiere periferico del Trullo.
  Questa iniziativa rappresenta il primo step di una revisione di più ampio respiro per la quale la prefettura di Roma ha già mosso i primi significativi passi, attraverso la costituzione di un gruppo di lavoro ad hoc sulla base del concorde parere espresso il 16 febbraio scorso dal comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica.
  Il gruppo, composto da rappresentanti della questura e dei comandi provinciali dei carabinieri e della guardia di finanza, avrà il compito di elaborare uno studio recante le proposte per un aggiornamento della distribuzione territoriale dei presidi di polizia nell'area di Roma, offrendo ai competenti organi di questa amministrazione una ragionata base valutativa per le scelte che saranno ritenute praticabili.
Il Sottosegretario di Stato per l'internoGianpiero Bocci.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

parco nazionale

biblioteca

risorsa economica