ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10326

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 480 del 11/09/2015
Firmatari
Primo firmatario: TERZONI PATRIZIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 11/09/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CECCONI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 11/09/2015
AGOSTINELLI DONATELLA MOVIMENTO 5 STELLE 11/09/2015
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 11/09/2015
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 11/09/2015
DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 11/09/2015
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 11/09/2015
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 11/09/2015
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 11/09/2015
VIGNAROLI STEFANO MOVIMENTO 5 STELLE 11/09/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 11/09/2015
Stato iter:
31/03/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 31/03/2017
BORLETTI DELL'ACQUA ILARIA CARLA ANNA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 31/03/2017

CONCLUSO IL 31/03/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10326
presentato da
TERZONI Patrizia
testo di
Venerdì 11 settembre 2015, seduta n. 480

   TERZONI, CECCONI, AGOSTINELLI, BUSTO, DAGA, DE ROSA, MANNINO, MICILLO, ZOLEZZI e VIGNAROLI. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
   a Porto Recanati, in provincia di Macerata, nel dicembre 2013 l'amministrazione comunale adottò una variante al piano regolatore generale per consentire la lottizzazione della zona denominata «Burchio», in località Monatrice, per inserire un'area turistica detta «parco del Burchio», tesa alla realizzazione di circa 50 villette residenziali e di un Resort a 5 stelle, con relativo campo di golf e parchi verdi, su progetto proposto da investitori russi e americani, a nome della società Coneroblu Srl;
   l'area oggetto della struttura ricettiva, secondo la competente soprintendenza, «appare sottoposta a vario titolo a forme di rilevante tutela» e di «notevole valenza paesaggistica». «In particolare, si legge nell'atto inviato dalla soprintendenza alla provincia di Macerata, verrebbero violati alcuni vincoli stabiliti dal Codice dei beni culturali del paesaggio per la presenza di corsi d'acqua (fascia di tutela del fiume Potenza) e boschi. In riferimento invece al Piano paesaggistico ambientale regionale (Ppar), la direzione dei beni culturali individua la presenza di vincoli archeologici, che non vengono rispettati per i crinali visibili dall'autostrada, e considerato l'elevato consumo di suolo viste le tipologie costruttive ipotizzate che produrebbero «modificazioni permanenti delle forme del paesaggio»; inoltre la zona rurale di salvaguardia paesaggistico-ambientale – a fronte dell'entità degli interventi – vedrebbe modificata in maniera sostanziale le proprie caratteristiche rurali e paesaggistico-ambientali prima tutelate dal piano regolatore generale vigente di Porto Recanati. «In conclusione – scrive la Soprintendenza – si ritiene che la proposta di interpretazione e di trasposizione attiva delle norme di tutela dei differenti strumenti urbanistici sopra elencati (...) tenda a svilire e rendere inefficace una politica di tutela paesaggistica coerente e condivisa ai vari livelli di pianificazione.»;
   l'ufficio decentrato del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo inoltre contestò la procedura proposta dalla Coneroblu S.r.l. di prevedere che la costruzione sul territorio di Porto Recanati di nuove edificazioni sia compensata dall'eliminazione di volumi destinati a parco fluviale – e quindi di utilizzo pubblico – trasformandoli in altrettanta volumetria ad esclusivo utilizzo privato, contestando quindi la logica del progetto proposto secondo la quale l'edilizia pubblica si trasforma in edilizia privata, «disgregando un sistema del verde attrezzato pubblico ben progettato, rendendo poco efficace una programmazione paesaggistica originariamente coerente (...)»;
   in conclusione, la Sovrintendenza in fase di Valutazione Ambientale Strategica (det. n. 69 del 3 aprile 2014 e n. 202 del 15 luglio 2014) scrive in maniera inequivocabile che «la compensazione urbanistica proposta non appare quindi coerente con le finalità perseguite dalla legge di riferimento; si ritiene non idonea la localizzazione degli interventi proposta in oggetto», per poi suggerire soluzioni alternative alla variante del Burchio, individuando nel Piano regolatore generale di Porto Recanati, aree già previste edificabili e non utilizzate;
   nel mese di novembre del 2014 il nuovo consiglio comunale del comune di Porto Recanati con le delibere nn. 46 e 47 procedeva all'annullamento d'ufficio dell'accordo di programma relativo alla variante urbanistica;
   il Tar per le Marche, con sentenza del 24 luglio 2015, accoglieva il ricorso presentato dalla Società Coneroblu s.r.l. avverso le predette deliberazioni;
   l'esecutività della decisione, che imponeva al comune sopracitato di deliberare nuovamente sull'approvazione della variante al piano regolatore generale nel termine di 45 giorni, è stata sospesa con ordinanza del Consiglio di Stato del 9 settembre 2015, a seguito del ricorso in appello presentato, dal comune di Porto Recanati con delibera del Commissario straordinario, subentrato nella gestione dell'ente a maggio 2015 –:
   quali iniziative il Ministro interrogato intenda assumere affinché le valenze paesaggistiche e archeologiche del sito descritto in premessa, riscontrate dalla Soprintendenza sopracitata, vengano effettivamente tutelate e valorizzate, anche attraverso l'apposizione di vincoli archeologici più efficaci, e quali iniziative intende inoltre assumere per far si che l'area venga sottratta a interventi che ne comprometterebbero irreversibilmente il valore paesaggistico, storico e culturale.
   (4-10326)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 31 marzo 2017
nell'allegato B della seduta n. 771
4-10326
presentata da
TERZONI Patrizia

  Risposta. — Nell'atto ispettivo in esame, l'interrogante, richiamati la variante al piano regolatore generale adottata dall'amministrazione comunale di Porto Recanati, nel dicembre 2013, e il relativo accordo di programma, finalizzati a consentire la lottizzazione della zona denominata «Burchio», nonché il successivo annullamento di tali atti da parte della amministrazione comunale succeduta al rinnovo del consiglio comunale, chiede di conoscere quali iniziative l'Amministrazione intenda assumere affinché siano effettivamente tutelate e valorizzate le valenze paesaggistiche e archeologiche della zona in questione.
  La zona interessata dalla variante del piano regolatore generale, sotto il profilo archeologico, si presenta ad alto rischio di intercettazioni di strutture archeologiche come dettagliatamente descritto nella letteratura scientifica. Dagli studi, documentati dalle foto aeree e dalle ricognizioni sul territorio, è evidente come sull'altipiano di Colle Burchio e alle sue pendici insistevano insediamenti di età romana. Maggiori concentrazioni di materiale archeologico sono stati rilevati nella parte sud-orientale del pianoro, dove compare nelle foto aeree la traccia di un edificio rettangolare. La cospicua presenza di materiale ceramici risalenti a età romana, sparsi per una vasta area, conferma le evidenze fotografiche e la cronologia dell'insediamento.
  Per quanto riguarda gli aspetti paesaggistici, risulta certamente sottoposta a tutela paesaggistica la zona ricadente nell'ambito del fiume Potenza, ai sensi dell'articolo 142, comma 1, lettera c), del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, Codice dei beni culturali e del paesaggio (di seguito codice). Inoltre, in un'area contigua a quella interessata dalla variante di piano regolatore, insiste un'area boscata, anch'essa sottoposta a tutela ai sensi dell'articolo 142, comma, 1, lettera g) del codice.
  Nel corso della vicenda richiamata nell'atto ispettivo, gli uffici territoriali dell'amministrazione, come ampiamente riferito anche dall'interrogante, hanno attuato tutti gli strumenti di tutela che la normativa mette loro a disposizione, rilasciando i pareri di competenza e impartendo le prescrizioni più idonee per conseguire una efficace tutela del patrimonio archeologico e paesaggistico.
  A tale riguardo, si evidenzia come anche il Consiglio di Stato, nella sentenza n. 1337 del 6 aprile 2016, con cui è stato accolto il ricorso dell'amministrazione comunale avverso la sentenza del Tribunale amministrativo di Ancona, n. 7219 del 24 luglio 2015, abbia positivamente valutato l'azione svolta dagli uffici territoriali dell'amministrazione.
  La competente soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio delle Marche, da ultimo, ha informato che in relazione al sito di che trattasi non sono ulteriormente pervenute richieste di pareri paesaggistici e/o atti istruttori.
  Si assicura, comunque, che gli uffici di questa amministrazione competenti per territorio eserciteranno con il massimo impegno l'azione di tutela, attivando gli interventi e gli strumenti più idonei previsti dalla normativa in materia.
La Sottosegretaria di Stato per i beni e le attività culturali e il turismoIlaria Carla Anna Borletti dell'Acqua.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

infrastruttura turistica

protezione delle acque

archeologia