ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10216

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 477 del 08/09/2015
Firmatari
Primo firmatario: MURA ROMINA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 04/09/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 04/09/2015
Stato iter:
04/02/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 04/02/2016
MANZIONE DOMENICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 04/02/2016

CONCLUSO IL 04/02/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10216
presentato da
MURA Romina
testo di
Martedì 8 settembre 2015, seduta n. 477

   MURA. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   i minori soli non accompagnati, anche giovanissimi, sono il volto più vulnerabile delle decine di migliaia di migranti che hanno affrontato l'attraversata del Mediterraneo fino a oggi;
   i minori che hanno affrontato da soli un terribile viaggio, iniziato nei loro Paesi di origine, sono la maggioranza tra tutti i minori che sono sbarcati nelle coste italiane;
   hanno una età tra i 9 e i 17 anni, in maggioranza maschi ma ci sono anche ragazze, sono originari principalmente di Paesi come il Gambia, la Somalia, l'Eritrea, o altri Paesi dell'Africa sub-sahariana e occidentale, ma anche Siria e Palestina;
   sono fuggiti da conflitti, dittature, fame, violenze, dall'assenza totale di una possibilità di futuro;
   per molti il viaggio è stato terribile, hanno sofferto fame o disidratazione, sono stati rapiti, venduti, ricattati, picchiati, torturati o violentati, prima e dopo l'arrivo in Libia, ultima tappa del loro percorso;
   molti sono stati sfruttati e abusati dai trafficanti, ammanettati e picchiati nei centri di detenzione in Libia con la richiesta di un riscatto per poter essere liberati;
   tutti hanno provato il terrore di morire in mare, alcuni nella traversata hanno perso parenti o amici che non sono stati salvati, o sono morti loro stessi tra le centinaia di vittime dei naufragi che si sono susseguiti anche nelle ultime settimane;
   l'Italia, dal canto suo, non sta facendo abbastanza per accogliere e proteggere i minori soli non accompagnati sopravvissuti ai naufragi e alle lunghe traversate nel Mediterraneo;
   i minori non accompagnati vengono inviati, per disposizione delle prefetture, nelle strutture di prima accoglienza e lì rimangono per settimane o mesi in condizioni non adeguate invece di stare per il tempo stretto necessario al trasferimento nelle comunità per minori –:
   quali iniziative intenda adottare per impedire il protrarsi di questa situazione, per accogliere e proteggere al meglio i minori soli non accompagnati sopravvissuti ai naufragi, anche perché i comuni, soprattutto quelli più piccoli, sono in grandi difficoltà nel gestire situazioni delicate che richiedono personale specializzato e strutture adeguate ad ospitare i minori stranieri;
   quali iniziative concrete intenda assumere per attivare al più presto in Italia un sistema di accoglienza e protezione strutturato dei minori soli non accompagnati, giovani migranti fuggiti da conflitti, dittature, fame, violenze e dall'assenza totale di una possibilità di futuro.
(4-10216)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 4 febbraio 2016
nell'allegato B della seduta n. 562
4-10216
presentata da
MURA Romina

  Risposta. — Con l'interrogazione in esame viene chiesto al Ministro dell'interno quali iniziative concrete intenda assumere per attivare al più presto in Italia un sistema di accoglienza e protezione strutturato dei minori stranieri non accompagnati.
  Si rappresenta che gli arrivi, in numero crescente negli ultimi anni, di minori stranieri non accompagnati sul territorio nazionale hanno evidenziato l'esigenza di ricondurre il fenomeno ad una governance di sistema.
  In tale direzione è intervenuta l'intesa sul Piano nazionale per fronteggiare i flussi migratori, sancita in sede di Conferenza unificata il 10 luglio 2014, che definisce un nuovo sistema di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, di supporto a quello gestito dai comuni (articoli 403 e seguenti del codice civile; legge n. 184 del 1983 come modificata dalla legge n. 149 del 2001; legge n. 328 del 2000, in particolare articolo 6, comma 4). Tale intesa, peraltro, ha trovato copertura normativa anche con il decreto legislativo n. 142 del 2015.
  In sostanza, al fine di assicurare una maggiore tutela nei confronti di questa particolare categoria di migranti, il piano nazionale elimina, ai soli fini dell'accoglienza, ogni distinzione tra minori stranieri non accompagnati che siano richiedenti asilo o meno.
  Il dispositivo prevede una fase di prima accoglienza in strutture governative ad alta specializzazione e un'accoglienza di secondo livello nell'ambito del Sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR) dedicato ai minori stranieri non accompagnati, adeguatamente potenziato nella capienza.
  In attesa che il nuovo sistema funzioni a pieno regime, il Ministero dell'interno deve coordinare la costituzione di strutture temporanee di accoglienza, individuate ed autorizzate dalle regioni, di concerto con le prefetture e gli enti locali.
  I contenuti del piano nazionale sono stati poi confermati dalla legge di stabilità 2015 che ha ribadito l'eliminazione, ai soli fini dell'accoglienza, di ogni distinzione tra i minori stranieri non accompagnati che siano richiedenti asilo o meno (articolo 1 comma 183).
  Inoltre la stessa legge, all'articolo 1, comma 181, ha trasferito al Ministero dell'interno le risorse del Fondo nazionale per l'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, già operante presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
  Al fine di dare tempestiva e concreta attuazione ai contenuti del piano nazionale, presso il Ministero dell'interno è stata istituita, fin dal luglio 2014, una struttura di missione prorogata fino al 31 luglio 2016.
  La struttura si è attivata per realizzare i due livelli di accoglienza come delineati dal piano nazionale.
  Nell'ambito della misura emergenziale Fondo asilo migrazione e integrazione (F.A.M.I.) – Miglioramento della capacità del territorio italiano di accogliere minori stranieri non accompagnati –, essa ha emanato due avvisi pubblici per la presentazione di progetti volti alla realizzazione di strutture temporanee di accoglienza, per un importo di 13.277.400 euro, di cui 11.949.660 euro di quota comunitaria e 1.327.740 euro di quota nazionale.
  Sono stati ammessi al finanziamento 15 progetti, già attivi, per complessivi 737 posti giornalieri, nei territori delle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Puglia, Sicilia e Toscana.
  Fin dal momento della nascita di queste strutture di prima accoglienza, si è avuto cura di coinvolgere i territori; infatti, i bandi hanno previsto che gli enti locali potessero presentare — in qualità di capofila o di partner — i progetti correlati da «prese d'atto» del comune, dell'azienda sanitaria locale e della prefettura.
  Analogamente, la procedura prevede che le prefetture territorialmente interessate dalla presenza dei minori ne richiedano il trasferimento al Ministero dell'interno – Struttura di missione per l'accoglienza –, curando le necessarie comunicazioni ai competenti attori istituzionali (autorità giudiziaria minorile, comuni, prefetture, questure).
  L'accoglienza nei centri è rivolta ai minori stranieri non accompagnati provenienti da sbarchi, per una durata di 60 giorni, prorogabili a 90 in caso di motivate esigenze, in vista del trasferimento degli stessi nel sistema di seconda accoglienza (Sprar) loro dedicato, nei limiti delle attuali disponibilità di 941 posti, risultato del potenziamento di tale rete di seconda accoglienza.
  Considerato il perdurare delle esigenze di accoglienza in favore dei minori stranieri non accompagnati, è stata chiesta all'Unione europea la proroga delle attività dei 15 centri di prima accoglienza finanziati con fondi comunitari.
  Il sistema delineato, in ogni caso, verrà consolidato con la predisposizione di un bando per la creazione di strutture governative di prima accoglienza ad alta specializzazione, da finanziare con il citato Fondo asilo, migrazione e integrazione.
  Per quanto riguarda la seconda accoglienza, la struttura ha elaborato un nuovo bando Sprar, sempre dedicato al target minori. Il relativo decreto è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 23 maggio 2015 e le 104 domande presentate entro il termine del 22 luglio 2015.
  Con decreto del Ministro dell'interno del 3 dicembre 2015, sono stati ammessi al contributo 73 progetti che assicureranno, da dicembre 2015 a dicembre 2016, l'attivazione di 1.010 nuovi posti per l'accoglienza di minori stranieri non accompagnati nella rete del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati.
  Come già accennato, la legge di stabilità 2015 ha trasferito al Ministero dell'interno le risorse del Fondo nazionale per l'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, per supportare economicamente comuni per i servizi di accoglienza, erogati ai sensi della normativa vigente.
  In tal senso, il Ministero dell'interno, con circolari del 5 maggio e del 14 luglio 2015, ha impartito alle prefetture le indicazioni necessarie affinché i comuni che hanno erogato i servizi di accoglienza dal 1o gennaio 2015 possano accedere al contributo a carico del Fondo per un massimo di 45 euro al giorno pro capite (Iva inclusa).
  Nei primi dieci mesi del 2015, la struttura di missione ha già autorizzato il pagamento di circa 22 milioni di euro per l'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati offerta dai comuni nel primo e nel secondo trimestre 2015.
Il Sottosegretario di Stato per l'internoDomenico Manzione.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

tutela

delitto contro la persona

aiuto sociale