ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10179

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 476 del 05/08/2015
Firmatari
Primo firmatario: ZOLEZZI ALBERTO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 05/08/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 05/08/2015
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 05/08/2015
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 05/08/2015
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 05/08/2015
DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 05/08/2015
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 05/08/2015
VIGNAROLI STEFANO MOVIMENTO 5 STELLE 05/08/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 05/08/2015
Stato iter:
21/03/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 21/03/2016
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 21/03/2016

CONCLUSO IL 21/03/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10179
presentato da
ZOLEZZI Alberto
testo di
Mercoledì 5 agosto 2015, seduta n. 476

   ZOLEZZI, DAGA, MANNINO, TERZONI, BUSTO, DE ROSA, MICILLO e VIGNAROLI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   nel comune di Pegognaga, in provincia di Mantova, i cittadini lamentano da alcuni anni molestie olfattive ascrivibili in particolare alle lavorazioni di bitume presso lo stabilimento Copernit spa, che produce guaine bituminose;
   nonostante il tentativo di risoluzione della problematica mediante filtro a carboni attivi applicato solo a settembre 2014 sulle prime due linee produttive, le emissioni moleste sono continuate in modo pressoché persistente sino a febbraio 2015, con reiterate proteste e segnalazioni dei cittadini che hanno infine portato a un'ordinanza del sindaco di interruzione dell'attività; ordinanza poi sospesa anche sulla base della disponibilità della ditta ad installare ulteriori filtri sulla terza linea produttiva, esistente da anni, e di cui non risulta nota la specifica autorizzazione. Le emissioni odorigene, pur se ridotte dal marzo del corrente anno, in coincidenza dell'installazione di rilevatori temporanei («Radielli»), vengono ancora percepite e sono tutt'ora causa di irritazione alle prime vie respiratorie;
   ciò premesso nella conferenza di servizi provinciale del 17 giugno 2015 (atto n. PD/1439), la provincia di Mantova ha autorizzato la quarta linea di produzione di guaine bituminose, con nuove sostanze in ingresso, nuove lavorazioni ascrivibili tra le attività insalubri di prima classe (vietate nell'area comunale dal piano di governo del territorio) e nuove emissioni di sostanze irritanti a bassa soglia olfattiva quali il naftalene e di sostanze sospette cancerogene quali il butadiene;
   nella relazione ARPA sopra-esposta (febbraio 2015), l'Ente indicava l'opportunità del rispetto del limite di 20 mg/Nm3 di COT previsto dalla normativa regionale in presenza di situazioni territoriali critiche quali «la prossimità dell'insediamento produttivo a zone residenziali». Diversamente da quanto previsto nel citato documento, la nuova autorizzazione provinciale indica come limite per i COT il valore di 50 mg/Nm3 per un impianto posto sopravento rispetto all'abitato. L'autorizzazione provinciale inoltre riporta i limiti emissivi prescritti dalla normativa che per gli IPA (idrocarburi policiclici aromatici) non devono superare il valore di 0,01 mg/Nm3;
   mentre nell'allegato tecnico accluso all'atto provinciale e predisposto dalla ditta a marzo 2015, vengono viceversa indicati in alcuni punti emissivi valori degli IPA dieci volte superiori (0,1 mg/Nm3). L'autorizzazione non prevede da subito l'installazione di filtri a carboni attivi (subordinandoli a eventuali esuberi emissivi) e non prescrive l'adozione delle migliori tecniche disponibili tra cui specifici filtri atti a ridurre le emissioni nocive e non solo a neutralizzare gli odori;
   nel comune di Pegognaga, è altresì presente un impianto di combustione di grasso animale (UNITEA srl) che riceve materiale proveniente dalla provincia di Mantova e da quella di Reggio Emilia, tale impianto di trattamento di sottoprodotti di origine animale (SOA) non è stato sottoposto a valutazione di impatto ambientale né a studio di impatto sanitario, nonostante la già precaria situazione ambientale dell'area di Pegognaga, con le cui emissioni di polveri sottili risultino ben oltre i limiti prescritti dall'Unione europea, che rischiano di far partire una procedura d'infrazione per l'Italia stante che la direttiva 2008/50 è esecutiva dal 1o gennaio 2015; la matrice utilizzata dall'impianto potrebbe essere oltretutto ricca di diossine e altri interferenti endocrini a causa, della biomagnificazione (campioni medi di dosaggio di diossine nel grasso animale) e della combustione di tale grasso che potrebbe portare in atmosfera abbondanti quantità di queste sostanze cancerogene;
   l'impianto in questione ha limiti emissivi relativi agli impianti considerati scarsamente inquinanti regolati dal decreto legislativo 152 del 2006, allegato I, parte III, punto 1.3, e non e dotato di filtri per micropolveri, tutto a norma di legge, per cui il vuoto normativo esistente rischia di danneggiare la salute e l'ambiente di Pegognaga;
   sempre all'interno del macello Unipeg di Pegognaga è in corso il progetto di sperimentazione Gedis, in collaborazione con regione Lombardia, che prevede l'incenerimento del digestato del presente impianto biogas, con l'obiettivo di ridurre la pressione ambientale da spandimento nitrati sui campi, visto che lo studio di Ispra ISONITRATE sulle falde acquifere in pianura padana ha segnalato una situazione allarmante; ma nello stesso tempo l'incenerimento del digestato potrebbe incrementare le emissioni di diossine e altre sostanze cancerogene e tossiche in atmosfera; da non sottovalutare che anche questi impianti del sito Unipeg producono emissioni odorigene ricorrenti sia di materiali putrefatti sia di sostanze combuste;
   le situazioni sopradescritte sono state oggetto di istanze alla ASL da parte di cinque medici di famiglia operanti a Pegognaga e di numerose lettere pubblicate sulla stampa locale da parte del comitato «L'aria di Pegognaga» –:
   se il Ministro interrogato intenda assumere iniziative volte a riformare la normativa concernente le molestie olfattive, anche in base ai dati emersi riferiti allo stabilimento Copernit spa di Pegognaga;
   se il Ministro interrogato, per quanto di propria competenza, intenda assumere iniziative normative affinché venga eseguito il dosaggio delle diossine nelle matrici in ingresso degli impianti di digestione anaerobica che trattino sottoprodotti, di origine animale e nelle emissioni dai camini degli stessi impianti, analoghi all'impianto UNITEA;
   se il Ministro possa fornire dati in merito all'andamento della sperimentazione Gedis, ai dati ambientali e alle emissioni prodotte e se nell'ambito di tale sperimentazione sia previsto il dosaggio emissivo delle diossine; 
   se il Ministro intenda assumere iniziative normative eccezionali e urgenti di tutela ambientale della Pianura Padana dove l'ecosistema (aria, suolo, acqua) è sempre più a rischio di collasso. (4-10179)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 21 marzo 2016
nell'allegato B della seduta n. 594
4-10179
presentata da
ZOLEZZI Alberto

  Risposta. – Con riferimento all'interrogazione in esame, relativa alla problematica dei cattivi odori e alle emissioni in atmosfera nel comune di Pegognaga, in provincia di Mantova, e alla tutela ambientale dell'ecosistema in pianura padana, sulla base degli elementi forniti dalla competente direzione generale, si rappresenta quanto segue.
  La vigente normativa di cui alla parte quinta del decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2006, già oggi permette alle autorità competenti di introdurre, con atti normativi o provvedimenti autorizzativi, specifiche prescrizioni concernenti limiti di concentrazione delle sostanze o modalità di esercizio degli impianti finalizzate a ridurre i fenomeni odorigeni.
  In particolare, tali prescrizioni possono essere previste, in termini generali, attraverso le normative regionali e, in relazione a ciascuno stabilimento attraverso gli atti autorizzativi (autorizzazione alle emissioni in atmosfera oggi assorbita nell'autorizzazione unica ambientale), secondo gli articoli 271 e 272 del decreto legislativo n. 152 del 2006. Le normative regionali e gli atti autorizzativi sono legittimati in questo quadro a introdurre prescrizioni più severe di quelle statali contenute negli allegati alla parte quinta del decreto legislativo n. 152 del 2006.
  Tali prescrizioni possono essere inserite a maggior ragione nelle autorizzazioni integrate ambientali che devono assicurare, con riferimento a tutti gli impatti ambientali di uno stabilimento, un livello di tutela pari o superiore a quello previsto dalle singole normative ambientali di settore.
  Resta in tutti i casi possibile uno sviluppo dei vigenti valori limite di emissione e delle prescrizioni di esercizio degli impianti contenuti negli allegati alla parte quinta del decreto legislativo n. 152 del 2006, al fine di assicurare una più specifica considerazione degli aspetti relativi agli impatti odorigeni.
  Per quanto riguarda i riferimenti degli interroganti all'eventualità di emissioni di diossine derivanti dalla combustione dei materiali di origine animale, sono in corso di elaborazione apposite norme finalizzate a regolare l'utilizzo di tali materiali come combustibili nel rispetto dei regolamenti sanitari dell'Unione europea e delle norme tecniche Ente nazionale italiano di unificazione UNI. In tutti i casi le autorizzazioni dei singoli stabilimenti sono pienamente legittimate, per esempio in presenza di specifiche condizioni locali, ad imporre appositi valori limite di emissione ed obblighi di monitoraggio anche con riferimento alle diossine.
  Per quanto riguarda l'andamento della sperimentazione Gedis, si evidenzia che si è in attesa di ricevere riscontro dai soggetti istituzionali competenti. Sarà pertanto premura di questo dicastero fornire ulteriori elementi, appena perverranno.
  Infine, con riferimento al quarto punto dell'interrogazione in oggetto, si sottolinea come il Ministero dell'ambiente ha già da tempo avviato una strategia volta a favorire l'individuazione di misure condivise da attuare congiuntamente nei territori del bacino padano, che ha condotto alla sottoscrizione, nel dicembre 2013, di un importante accordo di programma tra i Ministri dell'ambiente, dello sviluppo economico, delle infrastrutture e trasporti, delle politiche agricole e della salute, aventi competenza in settori che producono emissioni in atmosfera, e le regioni e province autonome del bacino padano.
  In particolare, tale accordo prevede l'istituzione di appositi gruppi di esperti con il compito di analizzare i principali settori produttivi (trasporto merci e passeggeri, riscaldamento civile e risparmio energetico, industria, agricoltura) e di individuare, con riferimento ad ogni singolo settore, specifiche misure analizzate anche in relazione alle ricadute ambientali e agli effetti socio economici. Le regioni del bacino padano dovranno quindi provvedere all'adozione delle misure elaborate dai gruppi attraverso una modifica dei propri piani di qualità dell'aria.
  Dall'attuazione di tale accordo è atteso pertanto un ulteriore contributo al percorso di risanamento in atto sul territorio nazionale, finalizzato ad intervenire sulle fonti che contribuiscono ai superamenti, mirando in questo modo ad una generale riduzione delle concentrazioni degli inquinanti atmosferici critici sul territorio nazionale.
  Alla luce delle informazioni esposte, questo dicastero si terrà informato dell'evolversi della situazione, anche al fine dell'eventuale coinvolgimento di tutti i soggetti istituzionali competenti.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

prodotto animale

sostanza tossica

sottoprodotto agricolo