ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10050

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 471 del 29/07/2015
Firmatari
Primo firmatario: PASTORELLI ORESTE
Gruppo: MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Data firma: 29/07/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 29/07/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 03/09/2015

SOLLECITO IL 10/11/2015

SOLLECITO IL 25/02/2016

SOLLECITO IL 11/04/2016

SOLLECITO IL 08/06/2016

SOLLECITO IL 23/09/2016

SOLLECITO IL 23/02/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10050
presentato da
PASTORELLI Oreste
testo di
Mercoledì 29 luglio 2015, seduta n. 471

   PASTORELLI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   il rischio proveniente dall'esposizione all'amianto è noto al legislatore italiano per esito del regio decreto n. 442 del 1909, cui conseguirono il regolamento di cui al decreto legislativo 6 agosto 1916, n. 1136, e la tabella di cui al regio decreto n. 1720 del 1936;
   il nostro Paese si è distinto per la sua prolungata inadempienza in materia di protezione dall'amianto tanto da costringere le istituzioni europee ad intervenire con la procedura di infrazione n. 240/89, definita con la decisione di condanna della Corte di giustizia dell'Unione europea del 13 dicembre 1990, che dichiarava che l'Italia era venuta meno agli obblighi derivanti dal Trattato istitutivo della Comunità economica europea, non aver recepito la direttiva 83/477/CEE del 19 settembre 1983 «Sulla protezione dei lavoratori contro i rischi connessi con una esposizione ad amianto durante il lavoro» entro la scadenza del 1o gennaio 1987;
   la Repubblica italiana, pur ammettendo sostanzialmente di non aver ancora adottato i provvedimenti necessari per l'attuazione della direttiva nel proprio ordinamento, finalmente, dopo qualche anno, recepiva la direttiva con il decreto legislativo n. 277 del 1991, cui fece seguito la legge 27 marzo 1992, n. 257;
   la legge 27 marzo 1992, n.257, in materia di «Norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto», ha stabilito il divieto di estrazione, commercializzazione e produzione di amianto, la bonifica degli edifici, delle fabbriche e del territorio, nonché misure per la tutela sanitaria e previdenziale dei lavoratori esposti all'amianto;
   particolarmente rilevante è la presenza di amianto a Civitavecchia che, comunque, non era e non è inserita tra i siti di interesse nazionale, malgrado allo stato attuale il comprensorio della città presenti delle criticità ambientali uniche in Italia: la centrale termoelettrica a carbone di Torrevaldaliga Nord, la centrale termoelettrica a ciclo combinato di Torrevaldaliga Sud (tali impianti rendono il territorio il polo energetico più grande del Paese), il primo porto crocieristico del Mediterraneo, una rete di elettrodotti lunga più di 100 chilometri che percorrono in lungo e in largo il territorio comunale, una rete di depositi costieri ultracinquantennali con notevoli inquinamenti da idrocarburi nel sottosuolo che rischiano di interessare la falda acquifera, uno stabilimento industriale (Italcementi) aperto nel 1896 e solo recentemente dismesso senza che si siano completati gli interventi di bonifica, un centro chimico militare che altro non è che una discarica di materiale spesso ad alto rischio;
   con riferimento all'ex stabilimento di Italcementi la scoperta è stata fatta dalla Asl Roma F invitata già nel luglio del 2012, dall'allora sindaco, ad effettuare un sopralluogo all'interno della struttura. L'indagine ha rilevato che sono ben 22 le zone in cui insiste materiale contenente amianto per una superficie di oltre 3 mila metri quadri, 2.500 dei quali costituiscono coperture di 4 capannoni e i restanti comprendono pareti pluviali, serbatoio e coibentazioni di tubazioni;
   si ricorda che lo stabilimento di Italcementi è in stato di dismissione dalla fine del 2009 e che, a seguito di quell'indagine la proprietà si era fatta carico della celere bonifica. Ma, a diverse anni di distanza sembra che non si sia ancora fatto nulla. Tutto ciò nel più totale abbandono e degrado che sembra compromettere, a causa dell'esposizione di tale pericoloso materiale ai normali eventi atmosferici, ancora di più la salute dei cittadini residenti nelle zone limitrofe –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza della situazione esposta in premessa e quali iniziative urgenti, per quanto di competenza, abbia intenzione di assumere al fine di verificare lo stato di inquinamento ambientale della zona dello stabilimento di Italcementi e delle zone circostanti e preservare, in tal modo, la salute dei cittadini. (4-10050)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sanita' del lavoro

sicurezza del lavoro

amianto