ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10046

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 471 del 29/07/2015
Firmatari
Primo firmatario: BORDO FRANCO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 29/07/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 29/07/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10046
presentato da
BORDO Franco
testo di
Mercoledì 29 luglio 2015, seduta n. 471

   FRANCO BORDO. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
   nel dicembre 2014 Poste Italiane, società di proprietà al 100 per cento del Ministero dell'economia e delle finanze, ha presentato il proprio piano industriale con la chiusura di 450 uffici postali e la riduzione degli orari di apertura di altri 600 uffici sull'intero territorio nazionale;
   in regione Lombardia il piano prevedeva la chiusura di 61 uffici e la riduzione di orari di apertura per 121 uffici;
   tale piano, comunicato ai sindaci interessati all'inizio di febbraio 2015 ha destato scalpore per la sua invasività nel tessuto sociale ed economico della regione e per la sua assoluta mancanza di confronto e condivisione preventiva con gli enti locali, tanto da portare a diffuse azioni di protesta sia da parte delle popolazioni coinvolte dalle chiusure, sia dalle istituzioni pubbliche, comuni, province e regione. Proteste che hanno trovato il loro punto di sintesi in una mozione approvata all'unanimità dal consiglio regionale della Lombardia il 3 marzo 2015, con la quale l'intera assemblea legislativa lombarda chiedeva alla giunta regionale di intervenire presso il Governo per addivenire ad una sospensione del piano e ad una sua revisione, in accordo con gli enti locali coinvolti;
   a seguito delle proteste e della posizione assunta dal consiglio regionale lombardo, il piano di Poste Italiane in regione Lombardia è stato sospeso ed è stato avviato un confronto tra l'azienda e gli enti locali, tramite l'Anci Lombardia;
   nella provincia di Cremona, la chiusura più pesante ed incomprensibile era quella dell'ufficio di Ombriano, ufficio localizzato in un quartiere periferico della città di Crema, che annovera una popolazione residente di oltre 6.000 persone e oltre cento attività commerciali e produttive che rientra nella categoria C di Poste Italiane, cioè sopra le 40 operazioni al giorno;
   Poste Italiane in sede di trattativa congiunta con regione e Anci Lombardia aveva accettato di mantenere in funzione 15 uffici dei 61 per i quali prevedeva la chiusura. Tra questi uffici stralciati dal piano, a seguito della trattativa con ANCI, era incluso quello di Ombriano, successivamente però con assoluta insistenza di Poste in un successivo incontro del 19 giugno, l'ufficio postale di Ombriano è stato escluso dal salvataggio;
   precedentemente, Poste Italiane aveva anche rifiutato tutte le proposte giunte dal sindaco del comune di Crema finalizzate a mantenere in essere l'ufficio di Ombriano tra cui quella di orario ridotto, addirittura proponendo la chiusura di un giorno alla settimana di tutti gli altri 3 uffici postali periferici della città di Crema, al fine di non creare un simile disservizio ad un quartiere così popoloso della città;
   la volontà di Poste Italiane di chiudere ad ogni costo un ufficio che serve un quartiere di 6.300 abitanti e che ha una media di operazioni/giorno superiore alle 150, trova spiegazione in una lettera che il sindaco di Crema ha scritto alle Poste nella quale risulta evidente come questa decisione sia frutto di una scelta aziendalistica compiuta a tavolino, senza alcun confronto con l'ente locale;
   la decisione di chiudere gli uffici senza discussione con gli enti locali è, secondo l'interrogante, scorretta e di dubbia legittimità e il fatto viene rimarcato il 29 giugno 2015 da un ordine del giorno approvato all'unanimità dal consiglio direttivo dell'Anci Lombardia in merito alla necessità che Poste non proceda senza ulteriori confronti con i comuni alla chiusura degli uffici –:
   nell'ottica di garantire l'accesso al servizio postale quale servizio universale, quali iniziative di competenza il Ministro intenda mettere in atto nei confronti di Poste Italiane per evitare quella che l'interrogante ritiene l'assurda chiusura dell'ufficio postale di Ombriano in comune di Crema che, servendo una popolazione di oltre 6.000 cittadini, diverse imprese e unità commerciali, grazie alle numerose operazioni giornaliere richiamate in premessa, ha una sua evidente sostenibilità economica. (4-10046)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

protezione del consumatore

servizio postale

organizzazione senza fini lucrativi