ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10044

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 471 del 29/07/2015
Firmatari
Primo firmatario: CIRIELLI EDMONDO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 29/07/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 29/07/2015
Stato iter:
29/07/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 29/07/2016
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 29/07/2016

CONCLUSO IL 29/07/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10044
presentato da
CIRIELLI Edmondo
testo di
Mercoledì 29 luglio 2015, seduta n. 471

   CIRIELLI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   continua la battaglia per scongiurare la realizzazione di un pozzo petrolifero da parte dell'Eni nel comune lucano di Marsico Nuovo, al confine con il territorio del Vallo di Diano;
   la citata compagnia petrolifera ha infatti già da tempo avviato la procedura autorizzativa per iniziare le trivellazioni nel Vallo di Diano, nel cuore dell'Appennino lucano, un territorio ricco di acqua e di risorse paesaggistiche;
   in particolare, il progetto presentato prevede la realizzazione di un pozzo «Pergola 1», situato nel comune di Marsico Nuovo (Potenza) e tre nuove condotte di collegamento di circa 8,3 chilometri di lunghezza per il convogliamento degli idrocarburi estratti all'area di Innesto 3, anche questa di nuova realizzazione, e di qui tramite condotte già esistenti al Centro d'Oli di Val d'Agri;
   secondo quando si apprende dalle fonti di stampa, nei giorni scorsi l'Ente nazionale idrocarburi ha presentato al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare uno studio di impatto ambientale e studio di incidenza relativamente alla messa in produzione del pozzo Pergola 1;
   appena appresa la notizia dell'ulteriore passo avanti nell’iter burocratico da parte di Eni per arrivare alla realizzazione del pozzo petrolifero, la comunità montana Vallo di Diano si è attivata per contestare la valutazione di impatto ambientale presentata dalla società controllata dal Ministero dell'economia e delle finanze e con una delibera approvata all'unanimità dall'assemblea dei sindaci del comprensorio, ha ribadito la sua contrarietà a nuove estrazioni petrolifere in aree poco distanti dal territorio del Vallo di Diano, confermando in tal modo la posizione già espressa dalle singole amministrazioni comunali;
   oltre a manifestare la propria contrarietà, nella relazione firmata dal Professore Franco Ortolani (ordinario di geologia e docente del Master in pianificazione comunale presso la Federico II di Napoli), la comunità montana ha anche voluto evidenziare l'inadeguatezza rispetto ai requisiti di legge della valutazione presentata, senza ovviamente tralasciare la totale incompatibilità dell'intervento proposto con quella che è l'assetto naturale del territorio e la sua specifica vocazione di sviluppo socio-economico, a sua volta basata su una attenta pianificazione e programmazione per il governo del territorio in grado di rispettarne l'equilibrio sia naturalistico che antropologico;
   anche a parere del presidente della comunità montana, Raffaele Accetta: «L'intervento è incompatibile con l'assetto naturale del territorio e la sua specifica vocazione di sviluppo socio-economico, a sua volta basata su una attenta pianificazione e programmazione per il governo del territorio in grado di rispettarne l'equilibrio sia naturalistico che antropologico. L'analisi presentata da Eni spa non tiene in alcun conto dei “costi-benefici” per la collettività derivanti dalla realizzazione del progetto. Manca, infatti, una qualunque valutazione sugli effetti economici derivanti per il settore agricolo o per quello turistico che, al momento, rappresentano i maggiori “traini” di sviluppo economico delle aree interessate dalle attività di estrazione petrolifere. Inoltre, non si tiene debitamente conto di quelle che sono le specificità del territorio dal punto di vista sismico e idrogeologico; l'area interessata dalle perforazioni è nota per la sua elevata sismicità e per la presenza di sorgenti permanenti di grande importanza che potrebbero essere inquinate dall'eventuale dispersione di idrocarburi, con conseguenze non solo sull'ambiente ma anche sugli abitanti»;
   le politiche comunitarie, nazionali e regionali in detto territorio sono state sempre orientate alla valorizzazione del turismo e delle risorse naturali, culturali, agricole ed artigianali, a sostegno, quindi, del cosiddetto sviluppo eco-compatibile;
   ad allarmare i cittadini e le amministrazioni locali sarebbe, in particolar modo, il rischio che la regione, in grave difficoltà economica, possa cedere alla richiesta della compagnia ed esprimersi favorevolmente in relazione al permesso alle esplorazioni;
   nonostante l'attuale Ministro dello sviluppo economico, in risposta all'atto di sindacato ispettivo n. 4-03567 a prima firma del sottoscritto, non abbia rilevato alcun ostacolo alla realizzazione del progetto Eni, appare oltremodo evidente, invece, la necessità di scongiurare questo ennesimo scempio che potrà segnare la definitiva distruzione del territorio interessato e, in particolare, del Vallo di Diano –:
   se i Ministri siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se non intendano assumere iniziative per sospendere ogni procedura in essere convocando urgentemente un tavolo tecnico a cui siano invitati tutti i soggetti coinvolti nella vicenda, tenuto conto altresì della volontà chiaramente e fortemente espressa dai rappresentanti istituzionali del Vallo di Diano contro qualsiasi ipotesi di ricerca petrolifera, a salvaguardia dell'interesse primario e collettivo di tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini. (4-10044)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 29 luglio 2016
nell'allegato B della seduta n. 664
4-10044
presentata da
CIRIELLI Edmondo

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, relativa alla realizzazione di un pozzo petrolifero da parte della società Eni spa, denominato Pergola 1, nel comune lucano di Marsico Nuovo (Potenza), al confine col territorio del Vallo di Diano, e tre nuove condotte di collegamento per il convogliamento degli idrocarburi estratti dall'aerea di Innesto 3, sulla base degli elementi acquisiti dalla competente direzione generale si rappresenta quanto segue.
  Al riguardo si rappresenta, preliminarmente, che in data 27 aprile 2015, la società Eni spa ha presentato, ai sensi dell'articolo 23 del decreto legislativo n. 152 del 2006 e successive modificazioni ed integrazioni, istanza di valutazione d'impatto ambientale avente ad oggetto il progetto per la messa in produzione del pozzo in oggetto e la contestuale realizzazione delle condotte di collegamento all’
Area Innesto 3 nell'ambito della concessione di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi denominata «Val d'Agri». Si precisa che in precedenza il medesimo pozzo, con finalità esplorative, era stato assoggettato presso la regione Basilicata ad un procedimento di valutazione d'impatto ambientale concluso positivamente con delibera di giunta regionale n. 554 del 2012.
  In data 29 aprile 2015, la direzione generale ha comunicato alla società e alle altre amministrazioni interessate, la procedibilità dell'istanza di VIA.
  Successivamente in data 3 giugno 2015, sulla base di quanto rappresentato dalla regione Basilicata in merito alla coerenza del progetto di coltivazione presentato a codesto Ministero con quanto indicato nel provvedimento di VIA regionale relativo al progetto di ricerca, nonché in conseguenza di una specifica richiesta avanzata dal proponente, il procedimento di VIA di cui trattasi è stato sospeso per un periodo di sei mesi. Tale termine è stato poi prorogato fino ad aprile 2016.
  Si segnala altresì che in data 1o aprile 2016 la società Eni ha presentato una richiesta di riavvio del procedimento ministeriale. Poiché condizione imprescindibile per il riavvio del procedimento è l'avvenuta ottemperanza delle condizioni di cui al provvedimento di VIA regionale, con nota del 14 aprile 2016 la direzione competente ha chiesto alla regione Basilicata di rendere note le valutazioni dalla medesima formulate al riguardo nonché i relativi provvedimenti emanati. Nonostante i ripetuti solleciti che questo Ministero ha effettuato nei confronti della regione Basilicata, ad oggi non risultano riscontri da parte della regione.
  Ad ogni modo, in merito alla procedura di valutazione di impatto ambientale all'interno dell’
iter autorizzativo, si ricorda che il Ministero dell'ambiente è l'autorità competente a svolgere le procedure di valutazione di impatto ambientale, mentre l'autorizzazione finale alla costruzione e all'esercizio di determinati impianti spetta al Ministero dello sviluppo economico, preposto alla finale valutazione comparativa dei diversi interessi pubblici coinvolti dalla realizzazione di determinati progetti, comprese le vocazioni territoriali e i modelli di sviluppo di volta in volta da promuovere, così come prevede l'articolo 57, comma 2 del decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5 recante «Disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo».
  Si evidenzia, inoltre, che già nelle priorità politiche della direttiva annuale 2015 di questo Ministero figurava la necessità di contribuire a definire «una specifica Valutazione d'impatto sulla salute (VIS) che garantisca preventivamente le comunità da eventuali rischi legati ad insediamenti industriali ad alto impatto ambientale» e che la legge 28 dicembre 2015, il cosiddetto «Collegato ambientale», ha introdotto, nell'ambito della procedura di VIA di determinate categorie progettuali, la Valutazione di impatto sanitario. Inoltre si fa presente come questo Ministero ha già avviato le necessarie interlocuzioni tecniche con il Ministero della salute e l'istituto superiore di sanità, al fine di individuare modalità condivise alla definizione di una procedura di valutazione dei possibili effetti sulla salute umana di piani, programmi e progetti.
  Tutto ciò premesso, la definizione del procedimento di VIA del progetto in questione è stata svolta dal Ministero dell'ambiente con le modalità e la tempistica stabilite dalla normativa nazionale e comunitaria in materia di VIA. Eventuali pronunce di compatibilità ambientale saranno emanate da questo Ministero in osservanza della specifica normativa nazionale ambientale in materia di idrocarburi.
  Ad ogni modo, per quanto di competenza, questo Ministero continuerà a tenersi informato anche attraverso il coinvolgimento di tutti gli altri soggetti competenti.

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sviluppo sociale

impatto ambientale

estrazione petrolifera