Legislatura: 17Seduta di annuncio: 471 del 29/07/2015
Primo firmatario: SALTAMARTINI BARBARA
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Data firma: 29/07/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma BUSIN FILIPPO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 29/07/2015 FEDRIGA MASSIMILIANO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 29/07/2015 ALLASIA STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 29/07/2015 ATTAGUILE ANGELO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 29/07/2015 BORGHESI STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 29/07/2015 BOSSI UMBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 29/07/2015 CAPARINI DAVIDE LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 29/07/2015 GIORGETTI GIANCARLO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 29/07/2015 GRIMOLDI PAOLO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 29/07/2015 GUIDESI GUIDO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 29/07/2015 INVERNIZZI CRISTIAN LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 29/07/2015 MARCOLIN MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 29/07/2015 MOLTENI NICOLA LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 29/07/2015 PINI GIANLUCA LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 29/07/2015 RONDINI MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 29/07/2015 SIMONETTI ROBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 29/07/2015
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 29/07/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione RISPOSTA GOVERNO 24/09/2015 MANZIONE DOMENICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
RISPOSTA PUBBLICATA IL 24/09/2015
CONCLUSO IL 24/09/2015
SALTAMARTINI, BUSIN, FEDRIGA, ALLASIA, ATTAGUILE, BORGHESI, BOSSI, CAPARINI, GIANCARLO GIORGETTI, GRIMOLDI, GUIDESI, INVERNIZZI, MARCOLIN, MOLTENI, GIANLUCA PINI, RONDINI e SIMONETTI. —
Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
il 15 luglio, la prefettura di Treviso ha disposto l'invio di 101 presunti profughi nel comune di Quinto di Treviso, allo scopo di smistarli in una trentina di appartamenti sfitti, situati in palazzine dove vivono anche famiglie trevigiane;
all'arrivo dei citati migranti ha fatto seguito lo scoppio di proteste da parte della popolazione locale, che ha cercato di opporsi alla distribuzione dei presunti profughi nelle palazzine dove si è deciso di alloggiarli;
la sistemazione per i presunti profughi a Quinto di Treviso derivava da una convenzione che sarebbe stata stipulata tra la società immobiliare proprietaria dei condomini interessati ed una cooperativa che si occupa della gestione dei migranti irregolari;
in seguito all'intensità delle proteste, il Governo ha ripiegato su una soluzione alternativa, trasferendo i sedicenti profughi in una caserma dismessa e arrivando addirittura a rimuovere il prefetto che aveva disposto l'operazione;
suscitano tuttavia preoccupazione le dichiarazioni rese dal prefetto Morcone, secondo le quali il Veneto non potrebbe rifiutare l'accoglienza ai sedicenti profughi, minacciando ulteriori interventi unilaterali;
due giorni dopo, il 17 luglio, è stata la volta di Roma, città nella quale il Governo ha individuato in una ex scuola di dubbia agibilità, la Socrate, situata nell'area disagiata di Casale San Nicola, la destinazione di altri 100 presunti profughi, di cui i primi 19 arrivati lo stesso giorno e altri 39 arrivati il 21, determinando ulteriori, gravi tensioni, dimostrazioni e proteste;
anche in questo caso, il trasferimento dei sedicenti profughi risulta essere stato autorizzato dal prefetto territorialmente competente, Franco Gabrielli;
gli scontri si sono conclusi con un bilancio pesante di feriti, tanto tra le forze dell'ordine, chiamate loro malgrado a dar corso alle deliberazioni assunte dal Governo e a fronteggiare l'ira comprensibile della piazza, quanto tra i residenti –:
se il Governo ritenga di dover proseguire nella sua politica di distribuzione forzata dei sedicenti profughi sul territorio nazionale, prescindendo dall'effettiva disponibilità di strutture, dall'opinione dei cittadini residenti e dal parere delle autorità locali. (4-10037)
Risposta. — L'interrogazione in esame pone il tema della collocazione sul territorio degli stranieri richiedenti protezione internazionale, con riferimento ai casi recenti di Roma e di Treviso in cui si sono registrate forti proteste di gruppi di cittadini residenti nelle adiacenze delle strutture individuate dai prefetti.
Si premette che nei casi in cui si verificano coesistenti e improvvisi arrivi di immigrati, come quelli evidenziati dall'interrogante, gli interventi predisposti dalla rete governativa debbono essere improntati alla massima sollecitudine e alla più rigorosa attenzione ai contesti territoriali di destinazione degli stranieri.
Si tratta di un impegno organizzativo e logistico non indifferente, per il quale spesso i prefetti si trovano ad operare nelle condizioni più critiche, non di rado addebitabili alla riluttanza dei responsabili delle comunità locali e a una certa tendenza a considerare il problema come trasferibile a carico di altra comunità.
La prassi che viene seguita è comunque quella di operare con il pieno sostegno delle realtà locali di insediamento, proprio allo scopo di scongiurare la percezione che il fenomeno possa considerarsi gestito secondo principi autoritari e con soluzioni imposte dall'alto.
Non sempre riesce possibile, tuttavia, ottenere da parte dei sindaci quella risposta immediata che sarebbe auspicabile, mentre le esigenze di allocazione dei migranti esigono, al contrario, risposte tempestive, per evitare ricadute ancora più pesanti sul territorio, anche in termini di sicurezza e di ordine pubblico.
È accaduto, pertanto, che alcune sistemazioni logistiche siano avvenute in mancanza di una dichiarazione di disponibilità da parte dei responsabili degli enti locali.
In questi casi è stato giocoforza per i prefetti provvedere alla sistemazione dei migranti in maniera autonoma.
Data la rilevanza del tema, si è ritenuto di disciplinarlo nel decreto legislativo, in via di approvazione definitiva, che recepisce le direttive europee in materia di protezione internazionale (atto governo 170), stabilendo che il prefetto, prima di attivare strutture straordinarie di accoglienza, debba sentire il sindaco, in maniera che la collocazione dei migranti possa avvenire con il minore impatto possibile e nel pieno rispetto delle autonomie.
Nel frattempo, il Ministro dell'interno ha dato disposizioni ai prefetti perché queste semplici norme di buon senso, che risultano peraltro già ampiamente praticate, vengano puntualmente rispettate ancora prima dell'entrata in vigore del decreto.
A prescindere da ciò, è comunque auspicabile che la questione dell'accoglienza non alimenti derive di intolleranza violenta, come nei casi evocati nell'interrogazione, nei quali si sono registrati aggressioni fisiche, danneggiamenti e, nel caso di Treviso, anche tentativi di incendio che hanno impegnato polizia e vigili del fuoco.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Domenico Manzione.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):distribuzione commerciale
migrazione illegale
profugo