ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10035

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 471 del 29/07/2015
Firmatari
Primo firmatario: OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 29/07/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 29/07/2015
Stato iter:
03/08/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 03/08/2016
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 03/08/2016

CONCLUSO IL 03/08/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10035
presentato da
OLIVERIO Nicodemo Nazzareno
testo di
Mercoledì 29 luglio 2015, seduta n. 471

   OLIVERIO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   il Consorzio Villaggio Capo piccolo, complesso turistico sito in Isola di capo Rizzuto in provincia di Crotone, ha una ricettività di circa 1600 posti letto e occupa al suo attivo direttamente oltre trenta unità di personale dipendente, oltre 15 lavoratori, assunti da società operanti nel villaggio;
   nel corso degli anni, le acque del mare antistanti il villaggio hanno subito un notevole degrado si è arrivati fino all'emissione dell'ordinanza di divieto di balneazione, adottata dal sindaco di Isola di Capo Rizzuto nel 2012 e revocata nel 2013;
   la qualità delle acque è gravemente messa a rischio dalla principale fonte di inquinamento rappresentata dalla foce del torrente Vorga;
   il torrente Vorga, che si alimenta dalle acque del bacino Idrografico di Sant'Anna attraversa un fitto sistema di valloni posti ad ovest dell'abitato di isola Capo Rizzuto;
   l'inquinamento, causato da una insufficiente depurazione e dalla presenza di scarichi abusivi, specialmente di quelli da attività produttiva, sta deturpando pesantemente un ambiente di pregio, interessato anche dalla presenza dell'area marina protetta, con forti ricadute negative sulle prenotazioni turistiche;
   esistono progetti di adeguamento della depurazione non ancora coperti da sufficienti risorse; nelle more è necessario agire sul controllo sul territorio, intensificando le attività dell'Arpacal e dell'Asp nel periodo balneare;
   è comunque necessario trovare le risorse per finanziare gli interventi necessari, anche in aiuto alla stagione turistica che potrebbe subire grave nocumento da questa situazione di disagio;
   in ossequio alla direttiva quadro sulle acque (direttiva 2000/60/CE) le autorità nazionali sono tenute ad adottare tutte le misure per conservare in buono stato i corpi idrici;
   a parere dell'interrogante l'attenzione deve essere massima e deve essere dedicata ad un settore vitale per l'economia locale;
   i fatti esposti richiedono una immediata verifica al fine di salvaguardare la stagione turistica ormai iniziata che rappresenta per la Calabria, e in particolare per quel territorio, una delle più importanti fonti di reddito;
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza della situazione descritta in premessa e quali eventuali iniziative di competenza intenda assumere, anche promuovendo una verifica da parte del comando dei carabinieri per la tutela dell'ambiente, in relazione alla situazione di criticità in cui versa l'area in questione anche in considerazione della grave ricaduta che potrebbe avere sia in termini di livelli occupazionali che di crescita economica. (4-10035)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 4 agosto 2016
nell'allegato B della seduta n. 667
4-10035
presentata da
OLIVERIO Nicodemo Nazzareno

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, relativa all'inquinamento che interessa l'area di Capo Rizzuto (Crotone) – consorzio villaggio Capo Piccolo, determinato soprattutto da una insufficiente depurazione e dalla presenza di scarichi abusivi, si precisa quanto segue.
  È necessario innanzitutto premettere che la depurazione si inserisce nel processo verticale del servizio idrico integrato (S.I.I.) composto appunto da acquedotto, fognatura e depurazione e che la normativa di settore, in particolare l'articolo 149, comma 1, del decreto legislativo n. 152 del 2006, affida agli enti di Governo d'ambito – in sede di predisposizione e/o aggiornamento del piano d'ambito – il compito di condurre la ricognizione delle infrastrutture, la programmazione degli interventi e la redazione del piano economico finanziario.
  La regione Calabria è tra le regioni che ad oggi non hanno ancora provveduto a dare piena attuazione al servizio idrico integrato. Tale mancata attuazione comporta l'esistenza di criticità organizzative, gestionali ed infrastrutturali, con grave pregiudizio al territorio di riferimento e ai cittadini calabresi.
  La corretta gestione del servizio idrico integrato, secondo le norme vigenti, prevede appunto una struttura decisionale locale che fa capo agli enti di governo d'ambito a cui spetta la scelta del modello organizzativo del SII, la pianificazione degli interventi necessari a fornire un servizio di qualità, la redazione del piano economico e finanziario della gestione e l'affidamento del servizio ad un gestore unico, oltre che il controllo e la vigilanza sulla gestione.
  Pertanto, per la regione Calabria è fondamentale attuare l'organizzazione del servizio idrico integrato per superare un'ormai insostenibile frammentazione gestionale che equivale a carenze infrastrutturali, dispendio eccessivo e fuori controllo di risorse, pianificazione non aggiornata, tariffazione non coerente con la regolazione nazionale.
  La mancata attuazione del SII ha determinato, nel tempo, forti criticità nel settore fognario depurativo criticità che hanno scaturito l'avvio di procedure d'infrazione comunitarie per 141 agglomerati con carico generato maggiore di 2.000 a.e appartenenti alla regione Calabria.
  Il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, consapevole delle diffuse situazioni di inadeguatezza ed inefficienza del sistema di fognatura e depurazione delle acque reflue ancora presenti nella regione Calabria, monitora costantemente e con la massima attenzione la situazione ed è impegnato ad intraprendere e portare avanti tutte le azioni di competenza volte alla risoluzione delle problematiche e a sollecitare la regione per far sì che la stessa ponga in essere tutto quanto necessario per il superamento delle criticità e per il raggiungimento del pieno rispetto della normativa comunitaria e nazionale. In particolare il Ministero monitora proprio il riordino del servizio idrico integrato disciplinato dall'articolo 3-
bis del decreto-legge n. 138 del 2011 e dall'articolo 7, dello sblocca Italia.
  Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 14 maggio 2015 la regione Calabria è stata diffidata in quanto alla data del 31 dicembre 2014 non aveva ancora provveduto ad individuare l'ente di Governo d'Ambito, così come prevede l'articolo 147, comma 1 del decreto legislativo n. 152 del 2006.
  Al momento, la regione, sottoposta a monitoraggio continuo da parte degli uffici del Ministero dell'ambiente e dell'autorità garante per l'energia elettrica e il gas, sta provvedendo a dare attuazione agli obblighi di cui alla diffida del 14 maggio. In particolare, la regione, con delibera di giunta n. 183 del 12 giugno 2015, ha identificato l'autorità idrica della Calabria (AIC) e, contestualmente, proposto al Consiglio regionale il disegno di legge regionale recante «Istituzione dell'ente di governo d'ambito per il servizio idrico integrato – Autorità idrica della Calabria – (AIC)»; con delibera di Giunta n. 256 del 27 luglio 2015 ha disciplinato il funzionamento dell'ente d'Ambito, fino all'effettivo insediamento degli organi dell'autorità, la gestione ordinaria è affidata al dirigente generale del dipartimento regionale infrastrutture, il quale, con provvedimenti 11097 e 1198 del 15 ottobre 2015, ha avviato le azioni propedeutiche all'affidamento del SII; con delibera di giunta n. 413 del 21 ottobre 2015 la giunta regionale ha approvato lo schema di deliberazione di giunta comunale di adesione dei comuni della Calabria all'autorità idrica della Calabria da adottarsi entro 15 giorni dalla notifica della medesima delibera 413/2015; con deliberazione 12 novembre 2015, n. 461, la giunta regionale ha approvato l'integrazione al disciplinare di funzionamento dell'Autorità idrica della Calabria; con decreto dirigenziale giunta regionale – dipartimento infrastrutture, lavori pubblici, mobilità del 14 ottobre 2015, n. 1063 sono state avviate le azioni propedeutiche all'affidamento del servizio idrico integrato e la struttura tecnico operativa dell'AIC è stata demandata alla predisposizione degli atti ed all'espletamento degli adempimenti necessari all'affidamento.
  Inoltre si precisa che con la delibera Cipe n. 60 del 30 aprile 2012 sono stati assegnati oltre un miliardo e 643 milioni di euro per finanziare 183 interventi – individuati dalle Regioni e ritenuti dalle stesse prioritari – nel settore idrico e volta a risolvere le situazioni di maggiore criticità nel sud (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia) del Paese.
  In particolare sono stati assegnati circa 160 milioni di euro alla regione Calabria per 16 interventi finalizzati a risolvere innanzitutto le criticità negli agglomerati interessati dal contenzioso comunitario e nei comuni della fascia costiera vibonese.
  Ulteriori risorse finanziarie per «Interventi sui sistemi depurativi soggetti e/o potenzialmente soggetti a procedura d'infrazione» sono state recentemente assegnate con il «patto per lo sviluppo della regione Calabria» siglato il 30 aprile 2016.
  Anche tali risorse sono comunque destinate a finanziare interventi per l'adeguamento di agglomerati già oggetto o potenzialmente oggetto di procedure d'infrazione.
  Nel mese di gennaio e febbraio 2016 si sono svolte due riunioni tra la competente direzione generale del Ministero e la regione Calabria per una verifica della situazione fognaria depurativa e le maggiori criticità emerse sono il ritardo nell'avvio degli interventi già programmati, l'assenza di una programmazione certa per tutte le altre situazioni di criticità e la mancanza di campionamenti che le regioni devono eseguire periodicamente agli scarichi degli impianti per verificare della conformità dei reflui ai limiti stabiliti dalla normativa nazionale e comunitaria in materia.
  In merito a quest'ultimo aspetto – mancanza di campionamenti reflui – si riporta, di seguito, quanto comunicato dalla Regione in argomento alla competente direzione generale l'11 aprile 2016: «si informa che la regione Calabria, nelle more della piena operatività dell'ente di gestione dell'ATO regionale e conseguente affidamento del Servizio al gestore unico
ex articolo 149-bis del decreto legislativo n. 152 del 2006 e successive modificazioni e integrazioni, sta predisponendo, in concerto con l'ARPA regionale, un progetto finalizzato al monitoraggio in continuo della qualità degli effluenti, da attuarsi tramite la medesima Agenzia. Tale progetto prevede la riattivazione delle stazioni di campionamento attualmente dismesse, nonché la realizzazione di nuove centraline, allo scopo di coprire l'intero territorio regionale, con la periodicità e frequenta richieste in conformità alla normativa nazionale e comunitaria».
  Ad ogni modo, per quanto di competenza, questo Ministero continuerà a tenersi informato e a svolgere un'attività di monitoraggio anche al fine di valutare il coinvolgimento di altri soggetti istituzionali competenti.

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

protezione delle acque

acqua salata

settore economico