ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10019

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 470 del 28/07/2015
Trasformazioni
Trasformato il 15/01/2016 in 5/07391
Firmatari
Primo firmatario: MANTERO MATTEO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 28/07/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VALENTE SIMONE MOVIMENTO 5 STELLE 28/07/2015
BATTELLI SERGIO MOVIMENTO 5 STELLE 28/07/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 28/07/2015
Stato iter:
15/01/2016
Fasi iter:

TRASFORMA IL 15/01/2016

TRASFORMATO IL 15/01/2016

CONCLUSO IL 15/01/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10019
presentato da
MANTERO Matteo
testo di
Martedì 28 luglio 2015, seduta n. 470

   MANTERO, SIMONE VALENTE e BATTELLI. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   in data 30 dicembre 2011, la società Bit Savona scrl presenta all'autorità portuale di Savona-Vado istanza per la realizzazione di un deposito di bitume da situarsi all'interno dell'area portuale di Savona;
   tale deposito, destinato all'esportazione del bitume, è composto da 9 serbatoi dalla capacità totale di 39.000 metri cubi ed è sito a pochi metri dalla zona residenziale (tra l'altro di lusso) all'interno della darsena del porto e vicinissimo alla storica fortezza del Priamar, nonché all'interno dell'area specialmente protetta di interesse mediterraneo nota come Santuario dei Cetacei;
   il bitume verrà stoccato a 160/180 gradi, temperature in cui avviene il rilascio di una serie di sostanze potenzialmente nocive per l'ambiente, la salute e la sicurezza dei cittadini, tra cui l'acido solfidrico, caratterizzato da una bassa soglia olfattiva e dal riconoscibilissimo odore tipico di «uovo marcio», indicato dalla regione Liguria come estendibile in un raggio di 3 chilometri dall'impianto;
   con l'entrata in vigore del decreto-legge 5 febbraio 2012, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 aprile 2012, n. 35, noto come decreto «semplificazione e sviluppo», l’iter autorizzativo è passato dalla regione Liguria al Ministero dello sviluppo economico, in quanto, a norma dell'articolo 57 del suddetto decreto, il deposito di bitume è stato individuato quale deposito strategico, poiché riferibile ad un deposito di «oli minerali», come definito dall'articolo 52, del codice della navigazione e dall'articolo 1, comma 8, lettera c) della legge n. 239 del 2004;
   con decreto dirigenziale 12 novembre 2012, n. 4099, la regione ha dichiarato la non assoggettabilità alla procedura di valutazione di impatto ambientale (VIA) ai sensi dell'articolo 10 della legge regionale n. 38 del 1998, a condizione che vengano rispettate una serie di prescrizioni, tra cui una serie di interventi volti a verificare il disturbo olfattivo provocato entro il raggio di 3 chilometri dall'impianto;
   la provincia di Savona, con nota inoltrata al Ministero dello sviluppo economico in data 25 marzo 2013, sottolinea l'incidenza del problema olfattivo e la mancanza di dettagli tecnici con cui l'azienda ha promesso di intervenire per mitigare la dispersione degli agenti odoriferi;
   la sostanza che provocherebbe il caratteristico odore di «uovo marcio» è l'acido solfidrico (H2S) che ad alte concentrazioni paralizza il nervo olfattivo rendendo impossibile la percezione del suo sgradevole odore e può causare incoscienza nell'arco di pochi minuti, inibendo la respirazione mitocondriale;
   un'esposizione a bassi livelli produce irritazione agli occhi e alla gola, tosse, accelerazione del respiro e formazione di fluido nelle vie respiratorie. A lungo termine può comportare affaticamento, perdita dell'appetito, mal di testa, disturbi della memoria e confusione;
   0,0047 ppm è la soglia di riconoscimento, la concentrazione a cui il 50 per cento degli esseri umani può percepire il caratteristico odore del solfuro di idrogeno, normalmente descritto come odore di uova marce;
   l'acido solfidrico ha una soglia di pericolosità riportata come segue:
    10-20 ppm è il limite oltre il quale gli occhi vengono irritati dal gas;
    50-100 ppm causano un danno oculare;
    100-150 ppm paralizzano il nervo olfattivo dopo poche inalazioni, impedendo di sentire l'odore e quindi di riconoscere il pericolo;
    320-530 ppm causano edema polmonare con elevato rischio di morte;
    530-1000 ppm stimolano fortemente il sistema nervoso centrale e accelerano la respirazione, facendo inalare ancora più gas e provocando iperventilazione;
    800 ppm è la concentrazione mortale per il 50 per cento degli esseri umani per 5 minuti di esposizione (DL50);
   concentrazioni di oltre 1000 ppm causano l'immediato collasso con soffocamento, anche dopo un singolo respiro («colpo di piombo dei bottinai», chiamato così perché vittime ne erano gli addetti alle botti utilizzate nella concia delle pelli);
   sebbene la pericolosità di questi agenti odorigeni sia scientificamente comprovata, la difficoltà principale resta la rilevazione di tali esalazioni, in quanto la caratteristica bassa soglia olfattiva rende impossibile, al giorno d'oggi, misurare concentrazioni sotto 1 ppm, concentrazione che è presente nelle immediatissime vicinanze dell'impianto. Non a caso gli operatori che trattano bitume devono indossare una serie di DPI quali elmetto con visiera (i normali occhiali protettivi non bastano), protezione per il retro del collo, guanti ignifughi, tuta ad alta visibilità;
   le difficoltà di rilevamento dell'odore rendono quindi impossibile provare con precisione il grado di inquinamento prodotto dall'acido solfidrico, causando disturbi olfattivi a una grossa fetta di cittadini, in special modo quando il vento soffia dai quadranti meridionali, che potrebbe estendere la portata delle esalazioni;
   tra i maggiori fattori di rischio inoltre vi è senz'altro l'estrema vicinanza sul mare, in quanto il deposito è sito sull'orlo della banchina di Punta Sant'Erasmo, nello stesso esatto punto in cui qualche anno fa un'onda anomala recò diversi danni di grave rilevanza al porto. Il bitume infatti a contatto con l'acqua «esplode» violentemente, iniziando a «bollire» e causando diversi getti incontrollati. Questo mette a rischio potenziale anche gli altri operatori portuali e le attività economiche nelle immediate vicinanze;
   Savona risulta essere tra i primi quattro scali crocieristici d'Italia e il secondo del Nord, avvicinandosi quasi a un milione di transiti passeggeri l'anno. La città risulta essere un'importante meta turistica anche per i cittadini torinesi e milanesi, che nei weekend e nel mese di agosto riempiono le spiagge, portando benessere agli esercizi commerciali. La darsena inoltre oggi è una zona residenziale di lusso, cuore della movida e zona più frequentata della città, grazie agli interventi di recupero degli anni passati, che hanno ridato vita alla città e portato via le attività industriali pericolose; vi sono inoltre una serie di edifici di lusso, senza dimenticare la presenza di un noto albergo;
   in tale contesto pare quindi non concepibile la presenza di un deposito di bitume a pochi metri da questa importante zona, senza dimenticare i danni economici che gli operatori potrebbero subire dalla fuga di turisti, in quanto essendo il turismo legato a filo diretto con l'immagine di una città, il collegamento Savona-cattivi odori porterà sicuramente ad un calo di turisti nel corso dei prossimi anni –:
   quali iniziative, per quanto di competenza, i Ministri interrogati intendano intraprendere al fine di avviare le opportune verifiche sui potenziali impatti sulla salute e sull'ambiente che potrebbero derivare dalla prossimità del sopracitato deposito al centro abitato di Savona;
   se il Governo non ritenga opportuno, anche attraverso iniziative normative, determinare dei metodi oggettivi e dei parametri di valutazione del disturbo olfattivo e dell'impatto sullo stato di benessere della popolazione. (4-10019)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

malattia

sicurezza pubblica

impianto portuale