ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09886

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 464 del 17/07/2015
Firmatari
Primo firmatario: DIENI FEDERICA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 17/07/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 17/07/2015
Stato iter:
19/01/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 19/01/2016
BORLETTI DELL'ACQUA ILARIA CARLA ANNA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 19/01/2016

CONCLUSO IL 19/01/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09886
presentato da
DIENI Federica
testo di
Venerdì 17 luglio 2015, seduta n. 464

   DIENI. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
   l'articolo 117 della Costituzione, al comma 2, lettera s), dispone che lo Stato ha potestà legislativa esclusiva, e conseguentemente esercita le relative funzioni amministrative, sulla tutela dell'ambiente, dell'ecosistema e dei beni culturali;
   ne consegue che è dovere dello Stato vigilare affinché i beni di interesse storico, culturale e paesaggistico vengano adeguatamente tutelati dalle istituzioni di ogni ordine e grado;
   ciò non starebbe avvenendo in Calabria, dove l'associazione Italia Nostra, che da anni si batte per la conservazione del patrimonio storico, artistico e culturale nazionale ha reso noto attraverso un comunicato stampa apparso sul proprio sito che lo storico Ponte Sant'Eufemia d'Aspromonte, rarissimo esemplare di archeologia industriale degli anni ’20, simbolo di quello che resta della dismessa tratta Gioia Tauro-Sinopoli, sarà svenduto e demolito, per ricavarne «letteralmente quattro soldi»;
   il bando risulta pubblicato sul sito delle Ferrovie della Calabria il 30 giugno 2015 (http://www.ferroviedellacalabria.it/fdc/bandi/): in esso si rende noto che l'azienda di trasporto pubblico di proprietà della regione Calabria intende appaltare i lavori per la demolizione del ponte, indicandolo sul bando anonimamente come «sito alla progressiva chilometro 23+443 della linea Gioia Tauro-Sinopoli»;
   va ricordato che il viadotto in ferro, la cui importanza deriva sia da caratteristiche estetiche che tecniche, risale alla fine degli anni ’20 nel 1928 tra Palmi e Sinopoli venne aperta al servizio la tratta Gioia Tauro-Sinopoli, chiusa nel 1997 e oggi dismessa;
   collocato all'uscita di una galleria e perfettamente integrato con l'ambiente circostante, è famoso tra gli appassionati di ferrovie in tutta Italia e all'estero per le sue caratteristiche tecnico-costruttive, che fanno di questo ponte un esemplare unico per lunghezza e altezza nel panorama storico ferroviario Calabro-Lucano (la maggior parte dei ponti, soprattutto sulle linee delle ex Ferrovie Calabro-Lucane era infatti costruita ad arcate in muratura, soluzione che si rivelò poco adatta in questo caso proprio in seguito alla elevata altezza rispetto al livello del fondo valle);
   la tratta è stata sdemanializzata alla fine nel 2012, cessando di essere ufficialmente riconosciuta come ferrovia, per diventare una semplice entità patrimoniale di proprietà delle Ferrovie della Calabria;
   tale provvedimento sarebbe stato attuato dalla regione Calabria – precedente proprietario dell'infrastruttura – per una mera questione di bilancio, ovvero eliminare ogni onere a proprio carico per il mantenimento della linea: ciò avrebbe eliminato tutti i vincoli, in quanto non più proprietà demaniale, di tutela della linea ricadenti su Ferrovie della Calabria;
   sulla questione la sezione di Crotone di Italia Nostra e l'Associazione Ferrovie in Calabria con il Gruppo Ferrovie Storiche hanno provveduto a chiedere un intervento urgente dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio, del Ministro dei beni e della attività culturali, Dario Franceschini, della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici della provincia di Reggio Calabria e Vibo Valentia e del presidente della regione, Mario Oliverio per bloccare la svendita e la demolizione del ponte tutelato dal decreto-legge 42 del 2004, dato che i beni immobili pubblici di oltre 50 anni di età (in seguito innalzata a 70 anni dal decreto-legge 70 del 2011), prima di ogni intervento di modifica e/o demolizione e/o vendita, necessitano di una verifica obbligatoria di interesse culturale e storico da parte del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo;
   a tale richiesta intende unirsi l'interrogante, in modo che sia riconsiderata l'opportunità di un simile intervento;
   una valutazione sarebbe peraltro opportuna anche per motivi strettamente economici: l'appalto per i lavori di demolizione, come indicato nel bando di gara, costerebbe infatti alle Ferrovie della Calabria una cifra di poco inferiore 145 mila euro, limite posto nel bando per l'offerta al ribasso, mentre la vendita del materiale ferroso di risulta porterebbe a ricavi assommabili a 148 mila euro;
   se ne deduce che, al termine dell'opera di demolizione, Ferrovie della Calabria guadagnerà poche migliaia di euro;
   altro motivo che dovrebbe, secondo l'Associazione Italia Nostra, portare all'abbandono dell'iniziativa deriva dal fatto che la demolizione di questo ponte comprometterà la fattibilità di un progetto annunciato dall'Associazione Ferrovie in Calabria solo poche settimane fa, ovvero la trasformazione del tratto di ferrovia tra Palmi e Sinopoli in pista ciclabile tramite il posizionamento di pannelli appositamente studiati per adattarsi al binario, con il doppio vantaggio di preservare il tracciato, immerso negli splendidi paesaggi ai piedi dell'Aspromonte, e di renderlo al contempo fruibile per il turismo ciclistico e naturalistico;
   questa sarebbe peraltro un'occasione per attrarre fondi europei, abbondanti quando si tratta di incentivare la mobilità alternativa, riportando così questa ferrovia sotto competenza demaniale, questa volta però sotto forma di pista ciclabile, alleggerendo di conseguenza da questo onere le casse delle Ferrovie della Calabria –:
   se siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se intendano porre in essere iniziative per quanto competenza, per impedire la demolizione dello storico Ponte Sant'Eufemia d'Aspromonte sulla dismessa tratta Gioia Tauro-Sinopoli (Reggio Calabria). (4-09886)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 19 gennaio 2016
nell'allegato B della seduta n. 550
4-09886
presentata da
DIENI Federica

  Risposta. — Si riscontra l'interrogazione in esame, con la quale l'interrogante, premesso che il 30 giugno 2015 risulta pubblicato sul sito delle Ferrovie della Calabria un bando di appalto per la demolizione dello storico ponte Sant'Eufemia d'Aspromonte, raro esemplare di archeologia industriale anni ’20, chiede di sapere se si intendano porre in essere iniziative per impedire tale demolizione.
  A tal proposito si comunica quanto segue.
  Lo storico ponte in ferro di Sant'Eufemia d'Aspromonte, lungo la dismessa linea delle ex Ferrovie calabro lucane Gioia Tauro-Palmi-Sinopoli, rappresenta ormai da quasi un secolo un simbolo per la comunità di S. Eufemia.
  Rarissimo esemplare di archeologia industriale degli anni ’20, la sua importanza deriva sia da caratteristiche estetiche che tecniche. Collocato all'uscita di una galleria e perfettamente integrato con l'ambiente circostante, è famoso tra gli appassionati di ferrovie in tutta Italia e all'estero per le sue caratteristiche tecnico-costruttive, che fanno di questo ponte un esemplare unico per lunghezza e altezza nel panorama storico ferroviario calabro-lucano e non solo (la maggior parte dei ponti, soprattutto sulle linee delle ex ferrovie calabro-lucane era infatti costruita ad arcate in muratura, soluzione che si rivelò poco adatta in questo caso proprio in seguito alla elevata altezza rispetto al livello del fondo valle).
  La soprintendenza paesaggistica territoriale competente, non appena appresa la notizia del bando pubblico pubblicato dalle Ferrovie della Calabria per la demolizione del ponte, ha provveduto ad emettere in data 17 luglio 2015 una diffida all'amministrazione aziendale di Ferrovie della Calabria «ad eseguire la demolizione del viadotto metallico, in quanto, sulla base del combinato disposto dall'articolo 10, commi 1 e 4, e dell'articolo 12 commi 1 e 2 del decreto legislativo n. 42 del 2004 le cose immobili appartenenti allo Stato, alle regioni, agli enti pubblici territoriali, nonché ad ogni altro ente ed istituto pubblico e a persone giuridiche private, qualora siano opera di autore non più vivente e la loro esecuzione risalga ad oltre settanta anni, sono da ritenersi sottoposte alle disposizioni di tutela contenute nella parte II del medesimo decreto legislativo n. 42 del 2004, fintanto che non sia stato definitivamente accertato il sussistere o meno dell'interesse culturale tramite l'espletamento della verifica dell'interesse culturale prevista dall'articolo 12 del Codice», procedura che la soprintendenza competente ha già provveduto tempestivamente ad avviare.
  Si segnala che il Ministero condivide le prese di posizione manifestate da varie associazioni culturali, in particolare dell'associazione ferrovie in Calabria e della direzione nazionale di Italia Nostra, in merito alla demolizione del ponte di ferro, appoggiando le proposte presentate di riutilizzo di tale tratto ferroviario tra Palmi e Sinopoli in ferrovia turistica o pista ciclabile (tramite l'uso di pannelli appositamente studiati per adattarsi al binario), in quanto avrebbe il doppio vantaggio «sia di preservare il tracciato ferroviario, immerso in splendidi paesaggi ai piedi dell'Aspromonte, che di renderlo al contempo fruibile per il turismo ciclistico naturalistico». Nell'occasione, si rappresenta che il Ministero segue con favore l'esame, avviato dalla Camera dei deputati, della proposta di legge Iacono ed altri: «Disposizioni per l'istituzione di ferrovie turistiche mediante il reimpiego di linee in disuso o in corso di dismissione situate in aree di particolare pregio naturalistico o archeologico» (A.C. 1178).
La Sottosegretaria di Stato per i beni e le attività culturali e il turismoIlaria Carla Anna Borletti dell'Acqua.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

trasporto ferroviario

protezione dell'ambiente

impresa di trasporto