ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09821

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 461 del 14/07/2015
Firmatari
Primo firmatario: NESCI DALILA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 14/07/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 14/07/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 14/07/2015
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 03/08/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09821
presentato da
NESCI Dalila
testo di
Martedì 14 luglio 2015, seduta n. 461

   NESCI e PARENTELA. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute, al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   il rapporto tra l'università «Magna Graecia» di Catanzaro – cui fa capo l'azienda ospedaliero-universitaria «Mater Domini» di Catanzaro – e la regione Calabria, finalizzato all'integrazione dell'assistenza sanitaria regionale attraverso l'erogazione di prestazioni dell'Azienda ospedaliera universitaria «Mater Domini», è normato dal combinato disposto degli articoli 1 del decreto legislativo n. 517 del 1999 e 17 della legge regionale n. 11 del 2004 e successive modificazioni e integrazioni, che lo disciplina attraverso uno specifico protocollo quadro di intesa della durata e validità di quattro anni;
   il primo protocollo è stato approvato con DGR n. 799 dell'ottobre 2004 ed avendo una validità di quattro anni, è scaduto nell'ottobre 2008;
   come noto nella pubblica amministrazione il regime di prorogatio non è consentito, salvo che – per mera prassi e non certo per formale deroga di legge – per pochi mesi e in assenza di alternativa, fattispecie entrambi inesistenti nella vicenda di seguito rappresentata;
   nei primi mesi del 2011 il commissario ad acta, trovandosi la regione in regime di commissariamento per l'attuazione del piano di rientro, inviava una bozza di protocollo di intesa in esame preventivo ai Ministeri, senza ottenerne l'approvazione per la decretazione;
   il subcommissario per l'attuazione del piano di rientro, Luigi D'Elia, non appena nominato (giugno 2011), al fine di rispondere alle sollecitazioni ministeriali e del cosiddetto «tavolo Massicci», ritenendo non lecito il regime di vacatio iniziò a concertare con il rettore lo schema del nuovo protocollo;
   dopo sette mesi di negoziazione, si pervenne a uno schema concordato tra i due soggetti dianzi citati, che fu recepito con decreto del commissario ad acta n. 110 del 5 luglio 2012;
   a sottolineare l'importanza del protocollo in parola, si cita un'annotazione della Commissione Serra-Riccio (commissione governativa d'inchiesta sulla sanità calabrese attivata nel 2008), in ordine al protocollo all'epoca vigente: «Bisognerebbe ripensare al rapporto esistente con l'unica Università della Calabria, che attraverso protocolli d'intesa eccessivamente sbilanciati a favore dell'Università condizionano le scelte organizzative fondamentali della Mater Domini e non assicurano prestazioni assistenziali adeguate, all'impegno finanziario previsto»;
   la validazione del rapporto regione/università (e, quindi, la legittimazione del finanziamento) doveva avvenire con la sottoscrizione del protocollo da parte del commissario ad acta e del rettore, ciascuno per le parti rappresentate;
   il rettore, però, dopo avere concertato e concordato il testo del nuovo protocollo, anziché procedere alla sua sottoscrizione rimetteva tutto in precariato, chiedendo al commissario ad acta una calendarizzazione per iniziare nuovamente la trattativa;
   il commissario ad acta Giuseppe Scopelliti, che avrebbe dovuto garantire il rispetto delle leggi – a maggior ragione di quelle da lui stesso emanate – nonché gli interessi della regione, dopo avere pienamente condiviso lo schema del nuovo protocollo ed avere sottoscritto senza eccepire alcunché la relativa proposta di decreto (divenuto, quindi, decreto del commissario di asta n. 110 del 2012), non ha mai assunto la dovuta posizione di tutela e difesa degli interessi della regione ma ha continuato ad erogare, in un illegittimo regime di prorogatio, finanziamenti mensili pur in assenza di protocollo di intesa;
   il subcommissario per l'attuazione del piano di rientro, Generale Luciano Pezzi, inviò una nota, n. 11395 del 14 gennaio 2013, firmata anche dal commissario ad acta Scopelliti, al rettore dell'università «Magna Graecia», con cui lo invitava alla sottoscrizione del protocollo entro il 31 gennaio 2013;
   nella suddetta nota, lo stesso protocollo regione/università veniva definito «atto che ha reso finora legittimo il finanziamento pubblico all'azienda in questione»;
   il 31 gennaio 2013 è trascorso da oltre tre anni e, ad oggi, nulla è stato sottoscritto, mentre azienda ospedaliera universitaria «Mater Domini» ha continuato a essere oggetto di finanziamento mensile da parte della regione sulla base del dato storico e non della produzione effettiva, come impongono le vigenti leggi in merito;
   il decreto del commissario ad acta n. 9 del 2015, nella parte relativa ai rapporti regione/università, recita, fra l'altro: «La Regione Calabria ha decretato con DPGR n. 110/12 la proposta di protocollo di intesa tra la regione e l'università degli Studi Magna Graecia, essendo il precedente scaduto nell'anno 2008. Il Protocollo regola, per legge, i rapporti tra l'università e la regione in materia di attività integrate di didattica, ricerca ed assistenza svolta per conto del servizio sanitario regionale, nel rispetto dell'autonomia delle strutture competenti e negli interessi comuni della tutela della salute della collettività, della formazione di eccellenza, dello sviluppo della ricerca biomedica e sanitaria. Si regolano, in particolare, l'assetto organizzativo, la programmazione, la gestione economico-finanziaria e patrimoniale dell'Azienda ospedaliero-universitaria. In particolare queste ultime sono riportate a coerenza con le norme vigenti in merito, prevedendo lo specifico articolo 27 del protocollo un finanziamento per produzione e funzioni, contrariamente a quanto accaduto in passato;
   i Ministeri affiancanti hanno espresso, con parere n. 46 del 24 gennaio 2013, specifici rilievi nei confronti del contenuto del modello di Accordo approvato dal DPGR n. 110 del 2012, successivamente ribaditi in sede di tavolo di verifica. La regione ha, conseguentemente, proceduto alla riformulazione del modello di accordo per renderlo coerente con le osservazioni ministeriali e, previa negoziazione con l'università, ha trasmesso in approvazione preventiva ai Ministeri affiancanti una nuova proposta di accordo. La nuova bozza è stata valutata con parere protocollo CALABRIA-DGPROG-13/06/2014-0000135-P; si è, pertanto, provveduto ad apportare le variazioni necessarie per superare gli ulteriori rilievi formulati dai Ministeri affiancanti, sempre previa negoziazione con la controparte universitaria. È stata in via di massima condivisa con il rettore una nuova bozza di protocollo di intesa che si ritiene idonea a superare i rilievi precedentemente formulati dai Ministeri vigilanti e coerente con la nuova programmazione regionale. In particolare l'allegato n. 1 alla bozza di protocollo individua la configurazione complessiva dell'azienda ospedaliera universitaria Mater Domini nonché le corrispondenti UU.OO.CC. attivate o da attivare a regime»;
   quanto affermato nel decreto del commissario ad acta n. 9 del 2015 – e sopra testualmente riportato – contrasta con (ed omette) una parte di realtà documentale, in quanto, come esposto il 21 maggio dagli odierni interroganti alla procura della Repubblica di Catanzaro e alla procura della Corte dei conti (Sez. di controllo per la Calabria), lo schema del nuovo protocollo allegato al decreto n. 110 del 2012 era stato tempestivamente modificato dai subcommissari Pezzi e D'Elia, già nel marzo 2013, in coerenza con le osservazioni espresse dai Ministeri affiancanti con parere n. 46 del 24 gennaio 2013;
   la riferita modifica era stata inviata, in uno con la relativa proposta di decreto, alla firma del commissario ad acta Scopelliti, esattamente in data 7 marzo 2013, e da allora non è mai stata restituita, senza alcuna motivazione, dal commissario ad acta;
   dovendosi procedere al riparto del fondo annuale alle aziende sanitarie ed ospedaliere della regione per il loro funzionamento, nel marzo 2014 veniva emanato il decreto del commissario ad acta n. 33 del 2014;
   tale decreto del commissario ad acta in ordine al finanziamento dell'Aou «Mater Domini», stabilisce testualmente: «dato atto che riguardo alla Azienda ospedaliera “Mater Domini”, non essendo stato ancora sottoscritto il protocollo d'intesa con l'università “Magna Graecia” di Catanzaro e che lo stesso è stato trasmesso al vaglio preventivo dei Ministeri competenti, in riferimento ai criteri di finanziamento e nelle more della formalizzazione dell'atto, il trasferimento delle risorse effettuato nell'anno 2013 sulla base del Dpgr-Ca n. 4 del 2013 (riparto FSR 2012) è da considerarsi quale anticipazione, ai sensi della normativa vigente, della definitiva assegnazione che sarà determinata con successivo provvedimento, coerentemente al predetto protocollo»;
   pertanto, la somma mensilmente corrisposta all'azienda ospedaliera universitaria «Mater Domini», qualunque essa sia, rappresenta una «anticipazione», che dovrà, pertanto, vedere un automatico conguaglio, a favore di una delle parti, ove la somma anticipata non corrisponda precisamente al dovuto;
   il settore economico-finanziario del dipartimento tutela della salute della regione Calabria, in una nota dell'agosto 2014 inviata al dirigente generale facente funzione precisò: «Poiché quanto fino ad oggi trasferito alla AO Mater Domini, pari a euro 28.209.951,00 per il periodo gennaio-luglio 2014, costituisce un importo prossimo al livello di produzione mediamente reso dall'azienda negli ultimi esercizi e considerato che questo Settore sta procedendo ad erogare i ratei mensili ancora sulla base del DPGR-CA n. 4 del 2013 (Riparto FSR 2012), né risulta ancora sottoscritto il citato protocollo regione/università, si comunica che dal mese di settembre p.v. i decreti di erogazione mensile non recheranno la quota prevista per i Mater Domini a meno che i trasferimenti non vengano disposti dalla S.V. il cui gruppo firma sarà apposto sulle bozze dei provvedimenti»;
   come già esposto dagli, interroganti alla procura della Repubblica di Catanzaro e alla procura della Corte dei conti (sezione di controllo per la Calabria), l'allora dirigente generale, Bruno Zito, non ritenne di adottare atti consequenziali alle affermazioni del responsabile e del vice responsabile del settore economico-finanziario del citato dipartimento, autorizzando l'erogazione mensile con una nota in cui sono confuse «funzioni cosiddette non tariffabili» (ad esempio rianimazione, pronto soccorso, etc.) con prestazioni, invece, tariffabilissime, così riconoscendo all'AOU «Mater Domini» un surplus di finanziamento pari al 40 per cento laddove le disposizioni statali vigenti consentono un riconoscimento non superiore al 30 per cento;
   con il decreto del commissario ad acta n. 41/2015 del 21 maggio 2015 è scritto che, «nelle more della sottoscrizione del protocollo d'intesa con l'università “Magna Graecia” di Catanzaro e considerato quanto riportato nel DPGR-CA n. 33/2014 in riferimento ai criteri di finanziamento, si stabilisce di considerare l'effettiva produzione assistenziale resa nel 2014, verificata alla data del 19 marzo del 2015 e comprensiva anche di File F, coerentemente con quanto stabilito dall'articolo II del protocollo d'intesa tra regione e l'università “Magna Graecia” di Catanzaro n. 799 del 2004), considerato attualmente essere in regime di prorogatio, laddove si stabilisce che il finanziamento annuo dell'azienda sia comprensivo dell'incremento tariffario non inferiore al 20 per cento delle prestazioni di ricovero e ambulatoriali, in considerazione della particolare complessità organizzativa e produttiva riconosciuta per le funzioni di didattica e ricerca connesse alle attività assistenziali»;
   sul quotidiano «La Gazzetta del Sud si legge», nell'edizione catanzarese del 9 luglio c.a., che il bilancio per l'esercizio 2013 dell'azienda ospedaliera universitaria Mater Domini non è stato approvato dal commissario ad acta e che il medesimo è stato chiuso con una perdita di 15,5 milioni di euro, che la spesa non è stata rispettata soprattutto per studi e consulenze;
   con lettera del 25 giugno 2015, per ora senza di risposta, l'odierna prima firmataria della presente interrogazione ha chiesto al commissario straordinario dell'azienda ospedaliero-universitaria «Mater Domini» di Catanzaro, Antonio Belcastro, di conoscere i motivi per cui, stando a una recente classifica di «Assobiomedica» sui tempi di pagamento degli «enti Sanitari», la stessa azienda ospedaliera risulta avere i maggiori ritardi di pagamento in tutta Italia, con tempi medi di 1.555 giorni –:
   se siano a conoscenza dei fatti esposti;
   quali urgenti iniziative intendano assumere, anche per il tramite del Commissario per l'attuazione del piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario della regione Calabria, per risolvere – anche alla luce del fatto che, come in premessa ricordato, la nuova bozza dell'atto d'intesa è stata valutata con parere protocollo CALABRIA-DGPROG-13/06/2014-0000135-P – i gravi problemi derivanti dalla mancata sottoscrizione del suddetto protocollo e per la cessazione dell'attuale, indebito meccanismo di assegnazione di risorse della regione Calabria all'università di Catanzaro, relativamente all'attività della ricordata azienda ospedaliero-universitaria «Mater Domini». (4-09821)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritto alla salute

istituto ospedaliero

ricerca medica