ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09802

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 460 del 13/07/2015
Firmatari
Primo firmatario: OTTOBRE MAURO
Gruppo: MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE
Data firma: 13/07/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 13/07/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09802
presentato da
OTTOBRE Mauro
testo di
Lunedì 13 luglio 2015, seduta n. 460

   OTTOBRE. — Al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che:
   la Casa Circondariale di Trento soffre per la grave carenza di personale di Polizia penitenziaria;
   il direttore dell'istituto penitenziario aveva segnalato che il personale in forza presso la casa circondariale era di 122 unità maschili, a fronte delle 214 unità, sempre maschili, previste in organico;
   con nota prot. n. 2853 del 7 febbraio 2014, indirizzata al Ministero della giustizia, veniva pertanto sottolineata l'esigenza di potenziare il personale «al fine di assicurare i livelli minimi di sicurezza»;
   secondo le dichiarazioni del segretario provinciale del Sinappe, Andrea Mazzarese, dopo mesi dalla prima segnalazione, ad oggi, la situazione è peggiorata poiché siamo di fronte ad una ulteriore diminuzione dell'organico, notevolmente al di sotto della soglia prevista per la composizione del Corpo, ovvero 214 unità maschili;
   a detta del comandante di reparto tale mancanza di organico rappresenta un fatto grave in sé poiché molteplici posti di servizio restano scoperti, anche nei periodo ordinari, ovverosia «non feriali», escludendo la possibilità di congedi e con scarse possibilità di offrire circostanze quantomeno accettabili ai sovra citati componenti del Corpo, di attuare il cosiddetto «piano ferie», in un momento nel quale sono stati aperti i reparti detentivi e sono aumentate le ore di permanenza al di fuori della cella e le attività trattamentali;
   anche il direttore Valerio Pappalardo, subentrato a dicembre, si è mobilitato a inizio giugno 2015 indirizzando una lettera al Provveditorato, allo scopo di richiedere l'invio di personale in misura adeguata alle esigenze della struttura, lamentando la carenza di 78 unità;
   in merito alla richiesta di sorveglianza dinamica, elemento direttamente proporzionale alla carenza di posti fissi di servizio (nota del capo del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria prot. n. 140584 del 15 aprile 2014), si sottolinea che la casa circondariale di Trento è istituto ad alta tecnologia e che la dotazione organica è stata determinata tenendo conto di questa nuova e particolare modalità di organizzazione e gestione delle risorse umane;
   ciò considerato, è evidente che i pochi posti di osservazione di servizio dai quali avviene il controllo su ampi spazi e lunghi corridoi, per non dire delle aperture dei cancelli, sono insostituibili;
   dunque in tale situazione, la quale comporta un utilizzo massiccio di tecnologie e a scapito di un impiego minimo di risorse umane, una riduzione dell'organico inciderebbe indubbiamente sui livelli minimo di sicurezza presso l'istituto trentino, nel caso in cui sia mantenuta la medesima gestione delle attività e del movimento dei detenuti;
   senza considerare il fatto che la riduzione dei movimenti dei detenuti: necessaria a causa dell'esiguità delle risorse umane disponibili, specie nel periodo estivo, crea attriti difficilmente gestibili. Questo di fatto è proprio ciò che sta accadendo: in un recente articolo del 9 giugno 2015 pubblicato sul quotidiano L'Adige sono riportate le tensioni che in misura sempre maggiore animano il carcere di Spini;
   i carcerati lamentando una riduzione delle attività (esempio, possibilità di usare come gli scorsi anni l'area sportiva), sentita come una violazione dei propri diritti, hanno dato il via ad una protesta che ha provocato notevoli danni alla struttura carceraria;
    la situazione inoltre si è fatta ancora più tesa dopo il 2 maggio 2015, con l'apertura di una sezione protetta destinata ai cosiddetti «sex offender», ovvero coloro i quali si sono macchiati di reati di natura sessuale (pedofilia, pedopornografia). Tali detenuti non possono avere nessun contatto con gli altri ospiti della struttura carceraria, pertanto le attività devono sempre essere proposte separatamente;
   a fronte di un aumento del lavoro però non si riscontra un aumento di personale, con ripercussioni sempre più gravi in termini di governabilità e di violazione dei diritti di lavoratori e detenuti –:
   se il Ministro non intenda assumere iniziative al fine di consentire l'assegnazione urgente all'istituto trentino di almeno 17 unità di personale, al netto di eventuali trasferimenti in uscita dalla casa circondariale di Trento di personale anziano aderente all'interpello nazionale di mobilità, al fine di tutelare il rispetto dei diritti fondamentali del personale (riposi e ferie) senza ripercussioni sui diritti dei detenuti. (4-09802)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

soppressione di posti di lavoro

detenuto

amministrazione del personale