ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09799

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 459 del 10/07/2015
Firmatari
Primo firmatario: NESCI DALILA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 10/07/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 10/07/2015
Stato iter:
03/08/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 03/08/2016
BUBBICO FILIPPO VICE MINISTRO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 03/08/2016

CONCLUSO IL 03/08/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09799
presentato da
NESCI Dalila
testo di
Venerdì 10 luglio 2015, seduta n. 459

   NESCI. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   Nello Trocchia è un cronista campano, collaboratore de «Il Fatto Quotidiano», de «In onda» su La7 e de «L'Espresso»;
   da sempre impegnato in inchieste di peso sulla criminalità organizzata, Trocchia è autore anche di numerosi libri, come «La Peste», in cui si racconta il sistema di complicità tra camorra e Stato nel business dei rifiuti;
   secondo quanto si legge su diversi organi di stampa («L'Espresso», «Il Fatto Quotidiano»), in un'informativa riservata, inviata con urgenza alla procura antimafia di Napoli, si riporta il contenuto di un'intercettazione in cui, con riferimento a Trocchia, il fratello di un boss dice: «A quel giornalista gli devo spaccare il cranio e dopo mi faccio arrestare»;
   su «L'Espresso» si legge che il dialogo, intercettato dalle cimici, «avrebbe dovuto attivare rapidamente la procedura che di solito si innesca in questi casi: la procura invia la nota degli investigatori alla procura generale, che a sua volta invia la documentazione in Prefettura. A questo punto il prefetto dovrebbe convocare il comitato per l'ordine e la sicurezza, l'organo, cioè, che decide eventuali misure da adottare per la tutela della persona "esposta a rischio"»;
   a distanza di trenta giorni, tuttavia, nulla è successo;
   secondo quanto risulta ancora a «L'Espresso», «la procura, a distanza di qualche giorno, ha inviato in procura generale il fascicolo. Da qui in poi se ne sono perse le tracce. Dalla Prefettura rispondono che ciò di cui si discute nei comitati dell'ordine e la sicurezza è materia riservata. Quindi non confermano né smentiscono l'arrivo dei documenti. Ma in ogni caso nessuna misura a protezione del giornalista è stata ancora presa. E neppure è stato informato ufficialmente che i due intercettati tramavano alle sue spalle, arrivando persino a pianificare una spedizione punitiva»;
   a parere dell'interrogante, il giornalista è evidentemente esposto ad un concreto pericolo anche perché l'informativa riporta, per quel che è emerso dai giornali, anche colloqui in cui i due fratelli sostengono infatti di avere individuato il luogo di lavoro di Trocchia e che quindi potrebbero agire senza problemi. Per questo motivo i militari dell'Arma definiscono le frasi captate dai microfoni come «esplicite minacce rivolte al giornalista del Fatto Quotidiano» –:
   quali urgenti iniziative di competenza intenda assumere per tutelare la sicurezza personale del giornalista Nello Trocchia. (4-09799)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 4 agosto 2016
nell'allegato B della seduta n. 667
4-09799
presentata da
NESCI Dalila

  Risposta. — Con l'interrogazione in esame, l'interrogante richiama l'attenzione sulla situazione di pericolo del cronista campano Nello Trocchia, destinatario di minacce da parte di un boss condannato per delitti di camorra, proferite nel corso di una conversazione telefonica tenuta con il fratello e intercettata in data 10 giugno 2015. Chiede, al riguardo, quali iniziative si intendano intraprendere per garantirne l'incolumità fisica.
  In proposito, si informa che il nominativo del giornalista è citato nella corrispondenza allegata alla documentazione fatta pervenire alla prefettura di Napoli il 4 luglio 2015 dalla procura generale della Repubblica presso la corte di appello di Napoli, ai fini della valutazione del profilo di rischio di un magistrato-sostituto procuratore della Repubblica.
  L'esame complessivo degli atti ha messo in rilievo anche le minacce nei confronti del giornalista, collaboratore di talune testate giornalistiche.
  Quindi, già il successivo 10 luglio, il questore di Napoli, previa intesa con il prefetto, ha attivato la misura di vigilanza generica radiocollegata presso l'abitazione del signor Trocchia, sita in un comune della provincia partenopea.
  Il dispositivo in argomento è stato poi ratificato di lì a pochi giorni, nella successiva riunione tecnica di coordinamento del 14 luglio.
  Successivamente, i prefetti di Roma e Milano hanno attivato la stessa misura presso il domicilio romano del giornalista e la sede de «
Il Fatto Quotidiano» in cui il medesimo lavora.
  Si soggiunge, infine, che l'esposizione al rischio del signor Trocchia è costantemente monitorata dalle competenti prefetture per ogni eventuale ulteriore provvedimento che dovesse ritenersi necessario.

Il Viceministro dell'internoFilippo Bubbico.

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