ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09742

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 457 del 08/07/2015
Firmatari
Primo firmatario: SCOTTO ARTURO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 08/07/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELL'INTERNO 08/07/2015
MINISTERO DELL'INTERNO 08/07/2015
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 05/08/2015
Stato iter:
22/12/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/12/2015
DELRIO GRAZIANO MINISTRO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 22/12/2015

CONCLUSO IL 22/12/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09742
presentato da
SCOTTO Arturo
testo di
Mercoledì 8 luglio 2015, seduta n. 457

   SCOTTO. – Al Ministro dell'interno, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. – Per sapere – premesso che:
   l'osservatorio sugli sfratti ha pubblicato i dati sull'andamento degli sfratti relativi al 2014;
   i dati offerti dal Ministero dell'interno confermano pienamente le preoccupazioni delle organizzazioni sindacali degli inquilini;
   l'andamento dell'emissione e più propriamente delle richieste di esecuzione dell'anno scorso confermano che a Napoli e provincia vi è un sostanziale aumento complessivo degli sfratti;
   gli sfratti per morosità rappresentano l'86,27 per cento degli sfratti emessi nel corso del 2014;
   rispetto a tutto il 2013 gli sfratti per morosità sono aumentati del 6 per cento circa, dato che in quell'anno la percentuale d'incidenza degli sfratti emessi per morosità su tutti gli sfratti decisi dal tribunale di Napoli era dell'80,84 per cento;
   altro dato preoccupante è quello relativo agli sfratti eseguiti rispetto alle richieste di esecuzione;
   gli sfratti eseguiti con l'intervento dell'ufficiale giudiziario nei primi sei mesi del 2014 avevano già superato la percentuale relativa all'intera annualità 2013;
   gli sfratti eseguiti nella prima metà del 2014, infatti, sono stati il 30 per cento delle richieste di esecuzione, mentre nel 2013 si sono eseguiti il 28,50 per cento delle richieste avanzate agli ufficiali giudiziari;
   il numero totale degli sfratti nel 2014 è stato di 3.583, di cui 1.767 nella città di Napoli, a fronte di 3.320 sfratti emessi nel 2013 (di cui 1.505 nel territorio comunale di Napoli);
   le richieste di esecuzione presentate agli ufficiali giudiziari sono state 6.590 nel 2014, mentre nel 2013 esse si erano fermate a 5.849;
   parliamo di variazioni che non possiamo in alcun modo considerare fisiologiche e, quindi, sottovalutare;
   questo incredibile aumento è avvenuto nonostante risultasse ancora in vigore, per il 2014, la sospensione degli sfratti per finita locazione per le categorie deboli (anziani, portatori di handicap, famiglie con figli a carico e così via);
   ciò implica che le cifre del 2015, di questo passo, rischino di assumere le proporzioni del dramma e di essere scoperte solo tra un paio d'anni, quando verranno raccolti i dati nella loro interezza;
   il tutto avviene nell'indifferenza delle istituzioni;
   in molte aree del Paese regioni e comuni, sebbene con ritardi ed insufficienze, hanno provveduto a dotarsi di strumenti di sostengo economico e risposte alloggiative, mentre invece la regione Campania ha sinora bloccato le già scarse risorse assegnate dal Governo, ed il comune di Napoli non è in grado, da solo, di far fronte a tale situazione;
   per fare qualche esempio, basti notare come il sostegno all'affitto, previsto dalla legge n. 431 del 1998 e riavviato da un anno dopo un blocco di risorse statali, viaggi con enormi ritardi, oppure come la regione non abbia ancora accreditato le risorse al comune di Napoli per il fondo affitto (per cui sono state pubblicate le graduatorie solo fino al 2010);
   in Campania le procedure previste dalla legge n. 11 del 2015 e le norme attuative indicate nel decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti emanato il 29 gennaio 2015 in merito al «Fondo nazionale di sostegno per l'accesso alle abitazioni in locazione» non risultano ancora essere state attivate;
   vi sono, tuttavia, casi estremamente gravi che attendono una soluzione: parliamo non solo di famiglie sottoposte a sfratto e in condizioni soggettive di estrema difficoltà, ma soprattutto di famiglie che non hanno alcuna soluzione abitativa alternativa;
   in questi mesi alla CIGL Casa di Napoli, che più volte ha avanzato proposte e richieste di delucidazioni, non è mai stata data risposta, né dal Governo centrale né dagli enti locali –:
   se non ritengano opportuno e doveroso, per quanto di competenza, un intervento per porre un freno all'esponenziale crescita di sfratti eseguiti e garantire efficaci aiuti alle famiglie socialmente più deboli;
   se non ritengano di dover agire per accelerare le procedure al fine di distribuire le poche risorse stanziate;
   se non ritengano opportuna e doverosa un'iniziativa diretta alla sospensione della esecuzione degli sfratti e all'avvio di azioni amministrative per permettere, alle famiglie coinvolte, il passaggio da casa a casa. (4-09742)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 22 dicembre 2015
nell'allegato B della seduta n. 542
4-09742
presentata da
SCOTTO Arturo

  Risposta. — Con riferimento all'atto di sindacato ispettivo in esame, cui si risponde per delega della Presidenza del Consiglio dei ministri del 5 agosto 2015, si forniscono i seguenti elementi di risposta.
  La legge 8 febbraio 2007, n. 9, al fine di contenere il disagio abitativo presente soprattutto nei comuni metropolitani, ha sospeso le procedure esecutive di sfratto per finita locazione nei confronti di determinate categorie. Si tratta di nuclei familiari in possesso dei seguenti requisiti: reddito annuo lordo complessivo familiare inferiore a 27.000 euro; che siano o abbiano nel proprio nucleo familiare persone ultrasessantacinquenni, malati terminali o portatori di
handicap con invalidità superiore al 66 per cento purché non in possesso di altra abitazione adeguata al nucleo familiare nella regione di residenza. La sospensione si applica, alle stesse condizioni, anche ai conduttori che abbiano, nel proprio nucleo familiare, figli fiscalmente a carico.
  Successivamente, ulteriori provvedimenti legislativi, hanno prorogato la sospensione delle procedure di sfratto per tali categorie; l'ultima proroga ha avuto efficacia fino al 31 dicembre 2014. La sospensione ha interessato circa 2000 nuclei familiari. Il dato è stato desunto dall'Agenzia delle entrate sulla base delle dichiarazioni dei redditi presentate dai proprietari che possono, a fronte del mancato rilascio dell'immobile, non dichiarare ai fini Irpef il reddito derivante dalla locazione dell'immobile interessato dalla sospensione. Per maggiore informazione va segnalato che il fenomeno sfratti riguarda anche la categoria morosità (circa 65.000 a livello aggregato) unitamente a quella della finita locazione (circa 5.000) che investe categorie più ampie di quelle considerate dalla legge n. 9 del 2007; residuale risulta essere lo sfratto per necessità del locatore (circa il 3 per cento).
  Tra le diverse recenti misure di contrasto al disagio abitativo adottate dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (Mit) si ricorda il Programma di recupero e razionalizzazione degli immobili ed alloggi di edilizia residenziale pubblica (Erp) adottato ai sensi
ex articolo 4 decreto-legge n. 47 del 2014, il quale, con una dotazione di 467,9 milioni di euro, prevede espressamente che parte degli alloggi recuperati siano prioritariamente assegnati ai soggetti sottoposti a procedure esecutive di rilascio in possesso delle caratteristiche economico-sociali individuati dal citato articolo 1, comma 1, della legge 8 febbraio 2007, n. 9.
  Per quanto concerne il Fondo nazionale per l'accesso alle abitazioni in locazione di cui all'articolo 11 della legge 9 dicembre 1998, n. 431 (definanziato dal 2012) è stata ripartita ed erogata alle regioni la disponibilità 2014-2015 di complessivi 200 milioni nel biennio.
  Si evidenzia che tale strumento può essere ora utilizzato, oltre che per la concessione ai conduttori aventi determinati requisiti di contributi integrativi per il pagamento dei canoni di locazione, anche per sostenere iniziative intraprese dai comuni e dalle regioni volte a favorire la mobilità nel settore della locazione, attraverso il reperimento di alloggi da concedere in locazione a canoni concordati di cui può beneficiare l'intera platea dei soggetti sottoposti a procedura di rilascio dell'immobile purché in possesso di determinati requisiti, secondo quanto stabilito dall'articolo 2 del decreto-legge 28 marzo 2014, n. 47, convertito dalla legge 13 maggio 2014, n. 80.
  Con il decreto 29 gennaio 2015, concernente il riparto della disponibilità assegnata al Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione per l'anno 2015 (100 milioni di euro) si è ritenuto di avviare, in aggiunta alle finalità generali del Fondo che consente di erogare contributi per il pagamento dei canoni di locazione per soggetti in possesso di determinati requisiti, anche concrete azioni di contrasto al disagio abitativo dei conduttori di immobili appartenenti alle categorie sociali di cui all'articolo 1, comma 1, della legge 8 febbraio 2009, n. 9, sottoposti a procedure esecutive di rilascio per finita locazione.
  Per le sopracitate finalità il decreto intende promuovere, prioritariamente, la sottoscrizione di nuovi contratti a canone concordato.
  Il decreto ministeriale 29 gennaio 2015 ha previsto che i comuni interessati, entro trenta giorni dalla data di pubblicazione del decreto stesso, comunicassero alla regione il numero dei provvedimenti esecutivi di rilascio emessi nei confronti delle categorie sociali di cui al citato articolo 1, comma 1, della legge n. 9 del 2007 e che le regioni, nei successivi trenta giorni, provvedessero al riparto delle disponibilità e all'erogazione delle risorse statali trasferite; si è trattato, pertanto, di una procedura che si è svolta esclusivamente a livello territoriale (comunale e regionale).
  Si segnala, inoltre, che il Mit ha comunque avviato un monitoraggio per misurare l'efficacia delle misure di sostegno poste in essere relativamente alle annualità 2014 e 2015.
  Fattore di forte criticità, segnalato dalle regioni, all'interno della procedura di assegnazione e utilizzo delle risorse relativamente all'utilizzo dell'accantonamento del 25 per cento del riparto 2015 del Fondo di cui alla legge n. 431 del 1998, è l'estrema difficoltà dei comuni di accedere ai dati relativi al numero dei provvedimenti esecutivi di rilascio emessi nei confronti delle categorie sociali di cui al citato articolo 1, comma 1, della legge n. 9 del 2007.
  In merito al Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni, dai dati acquisiti al 30 aprile 2015, sulla disponibilità complessiva per il biennio 2014-2015 pari ad oltre 324 milioni di euro (di cui 200 milioni statali) le risorse assegnate dalle regioni ai comuni ammontano a 93,7 milioni di euro e quelle effettivamente trasferite sono circa 75 milioni. Mentre, sull'utilizzo della riserva del 25 per cento, sul riparto 2015 di 100 milioni, il monitoraggio restituisce un dato di pressoché inutilizzo: 1,4 milioni su 25. Anche alla data del 30 giugno 2015 si evidenzia un utilizzo che, seppure incrementato rispetto al precedente valore riscontrato, risulta comunque ridotto euro 3.540.854,23. In tale contesto le regioni che hanno utilizzato seppure parzialmente la riserva del 25 per cento sono: Toscana euro 994.000,00 – Lazio euro 900.000,00 – Abruzzo euro 14.460,00 – Molise euro 205.148,141 – Puglia euro 1.344.000,00 – Sardegna euro 133.245,82 euro.
  Peraltro, dette regioni che hanno parzialmente utilizzato tale riserva e hanno fornito esclusivamente il dato aggregato economico utilizzato e non il numero dei contributi assegnati. Soltanto le regioni Puglia e Sardegna hanno elencato i comuni cui hanno trasferito le risorse.
  Per quanto concerne, poi, il Fondo inquilini morosi incolpevoli, il monitoraggio restituisce un quadro procedurale regionale molto articolato. Su un totale di 83,39 milioni di euro disponibili (di cui 68,46 statali) le risorse assegnate dalle regioni si attestano a 23,49 milioni mentre quelle effettivamente trasferite sono pari a poco più di 12 milioni. I contratti rinnovati ammontano a 204; i nuovi contratti sottoscritti a canone concordato sono 78; quelli rinegoziati con un canone inferiore risultano 38; i differimenti di esecuzione dei provvedimenti di rilascio sono 501; le assegnazioni di alloggi di edilizia residenziale pubblica sono 31.
  A fronte del quadro sopra descritto, che restituisce un utilizzo non soddisfacente delle risorse impiegate da parte degli enti beneficiari, è intenzione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti precisare, mediante apposita circolare, le iniziative da assumere per un coinvolgimento più incisivo degli enti locali al fine di ridurre l'impatto degli sfratti innalzando l'efficacia della misure di sostegno poste in essere.
  In particolare, si è sensibilizzato il Ministero dell'interno affinché i prefetti diano comunicazione ai sindaci della data di impiego della forza pubblica per l'esecuzione dei provvedimenti di sfratto al fine di consentire agli stessi di adottare tutte le misure che favoriscono il passaggio di casa in casa dei soggetti interessati dalle procedure esecutive di rilascio per finita locazione, e di attivarsi inoltre, per l'utilizzo delle risorse di cui al punto 2 del citato decreto 29 gennaio 2015 di riparto della disponibilità 2015 assegnata al Fondo nazionale di sostegno per l'accesso alle abitazioni in locazione promuovendo, prioritariamente, la sottoscrizione di nuovi contratti a canone concordato; ancora l'assegnazione in via prioritaria, qualora i soggetti interessati siano in possesso dei requisiti previsti per l'accesso all'edilizia residenziale pubblica, degli alloggi di risulta da recuperare con interventi di non rilevante entità, vale a dire massimo 15 mila euro ad alloggio, del predetto Programma di recupero Erp; infine, qualunque ulteriore e utile iniziativa, anche per il tramite di agenzie o istituti per la locazione.
  Si ricorda, da ultimo, che sul tema della proroga sfratti sono in corso, presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, diversi incontri con il sindacato inquilini e altre associazioni di categoria per individuare azioni che non siano una «proroga della proroga», ma che portino a realizzare la politica del passaggio da casa a casa dei soggetti interessati.

Il Ministro delle infrastrutture e dei trasportiGraziano Delrio.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sfratto