ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09685

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 453 del 02/07/2015
Firmatari
Primo firmatario: RONDINI MARCO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Data firma: 02/07/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GRIMOLDI PAOLO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 02/07/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 02/07/2015
Stato iter:
23/11/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 23/11/2016
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 23/11/2016

CONCLUSO IL 23/11/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09685
presentato da
RONDINI Marco
testo di
Giovedì 2 luglio 2015, seduta n. 453

   RONDINI e GRIMOLDI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   sia notizie di stampa che lo stesso sindaco indicano che nei prossimi otto mesi circa 20 mila tonnellate di rifiuti provenienti dalla Campania verranno smaltiti nell'inceneritore di Trezzo sull'Adda. Nessuna comunicazione è stata fatta a regione Lombardia che ora ha ordinato controlli a tappeto per verificare il rispetto delle norme;
   il sospetto sottolineato dalle istituzioni lombarde è che i rifiuti provenienti dalla regione del Sud non siano speciali ma bensì urbani. Se così fosse, sarebbe palese che non si stia rispettando l'obbligo di intesa tra le due regioni, non trascurando la mancata comunicazione del conferimento della regione Campania verso regione Lombardia;
   tale provvedimento risulta essere altamente ingiusto perché, mentre al Nord si aumenta la percentuale di raccolta differenziata, altre città del sud come Roma o Napoli si continua ad evitare di prendere provvedimenti seri, al fine di arrivare a percentuali dignitose di raccolta differenziata ed a costruire nuovi inceneritori che possano provvedere ai bisogni dei territori;
   presso l'impianto si è assistito all'inserimento di rifiuti provenienti da altre regioni, nello specifico Lazio e Abruzzo a cui si assiste all'odierno allargamento alla Campania, per un conferimento quantitativamente rilevante e anomalo non giustificato da emergenze, ma solo da incapacità delle altre regione nella gestione dei rifiuti;
   come precisato dall'assessore Terzi «sia anche giusto anche rimarcare che la rete nazionale degli inceneritori contenuta nello “Sblocca Italia” non è ancora in vigore»;
   così facendo si punta a stravolgere il potere programmatorio di regioni come la Lombardia che hanno raggiunto negli anni, grazie agli sforzi dei suoi cittadini, la piena autosufficienza –:
   se il Ministro, essendo a conoscenza della situazione, non intenda domandare al Comando dei Carabinieri per la tutela dell'ambiente una verifica, anche a campione sui rifiuti che vengono smaltiti fuori dalla regione Campania. (4-09685)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 23 novembre 2016
nell'allegato B della seduta n. 708
4-09685
presentata da
RONDINI Marco

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, relativa alle problematiche riguardanti i rifiuti provenienti dalla regione Campania e indirizzati all'impianto di termo valorizzazione di Trezzo sull'Adda, sulla base degli elementi acquisiti dalla competente direzione generale, si rappresenta quanto segue.
  In via preliminare, occorre precisare quando e a quali condizioni un rifiuto urbano, dopo essere stato sottoposto a trattamento, può essere correttamente classificato rifiuto speciale e come tale essere assoggettato al relativo regime giuridico. Sia la disciplina comunitaria che quella nazionale non forniscono tali indicazioni, tuttavia l'articolo 183, comma 1, lettera f) del decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 definisce il nuovo produttore di rifiuti come il soggetto la cui attività produce rifiuti e il soggetto al quale sia giuridicamente riferibile detta produzione o chiunque effettui operazioni di pretrattamento, di miscelazione o altre operazioni che modificano la natura o la composizione di detti rifiuti. Pertanto, un'operazione di trattamento potrà produrre un rifiuto nuovo solo se la natura o la composizione che il rifiuto aveva prima del trattamento sono diverse da quelle che il rifiuto acquisisce dopo aver subito tale processo.
  Tanto premesso, è opportuno evidenziare che le operazioni di trattamento dei rifiuti urbani, svolte presso gli impianti STIR della Campania, sono state in passato oggetto di specifici accertamenti ed analisi sulla composizione merceologica e sulle caratteristiche dei flussi di rifiuti in entrata ed in uscita da tali impianti. Nello specifico risulta che i rifiuti urbani in ingresso sono sottoposti a trattamento meccanico di triturazione e vagliatura con deferrizzazione magnetica. Si ottengono in uscita due flussi: la frazione secca tritovagliata e la frazione umida tritovagliata, entrambe identificate con il codice CER 19 12 12. Tali frazioni in uscita dall'impianto presentano caratteristiche diverse rispetto ai rifiuti in ingresso e, sebbene conservino ciascuna una certa disomogeneità, acquisiscono il codice 19 che è specifico dei rifiuti speciali.
  I rifiuti provenienti dagli impianti STIR sono, pertanto, classificabili come rifiuti speciali. Essi tuttavia non sono esclusi dal principio di autosufficienza e prossimità stabilito dell'articolo 182-bis, comma 1, lettera a) del citato decreto legislativo n. 152 del 2006, che impone l'autosufficienza regionale per lo smaltimento non solo dei rifiuti urbani non pericolosi, ma anche dei rifiuti provenienti dal loro trattamento. I rifiuti provenienti dagli STIR ai quali è attribuito il codice CER 19 continuano pertanto ad essere assoggettati al regime dei rifiuti urbani, ma solo ai fini dello smaltimento. Tale vincolo non opera qualora i rifiuti siano conferiti ad operazioni di recupero.
  Con riferimento al caso di specie, sulla base delle informazioni fornite dalla regione Campania, si segnala altresì che i rifiuti inviati presso l'impianto di Trezzo sull'Adda sono costituiti esclusivamente dalla frazione secca tritovagliata, proveniente dagli impianti STIR di Tufino e Giugliano, identificata con il codice CER 19 12 12. Tali rifiuti sono inviati presso l'impianto Prima s.r.l. di Trezzo sull'Adda, in forza di un contratto sottoscritto tra Sap.NA, soggetto responsabile del ciclo dei rifiuti in Campania, e l'ATI Defiam-Ecobuilding che agisce in qualità di intermediario con l'impianto di Trezzo sull'Adda. Tale contratto è stato stipulato dopo avere esperito una gara di aggiudicazione pubblica che aveva ad oggetto il servizio di recupero della frazione secca tritovagliata CER 19 12 12 per un quantitativo pari a 15.000 tonnellate. La regione ha peraltro precisato che dal mese di giugno 2016 il quantitativo di rifiuto inviato a recupero è stato pari a 900 tonnellate.
  Sulla base di quanto sopra indicato, poiché si tratta di rifiuti speciali destinati ad operazioni di recupero e non a smaltimento, non risulta applicabile ad essi l'obbligo dell'autosufficienza regionale e quindi il divieto di smaltimento dei rifiuti urbani in regioni diverse da quelle in cui gli stessi sono prodotti, compreso l'eventuale obbligo di accordo regionale ai fini della eventuale deroga.
  Ad ogni modo, per quanto di competenza, il ministero continuerà a svolgere attività di monitoraggio, anche al fine di un eventuale coinvolgimento di altri soggetti istituzionali.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

gestione dei rifiuti

protezione dell'ambiente

rifiuti