ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09683

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 453 del 02/07/2015
Firmatari
Primo firmatario: RAMPELLI FABIO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 02/07/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 02/07/2015
Stato iter:
07/06/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 07/06/2016
CESARO ANTIMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 13/11/2015

RISPOSTA PUBBLICATA IL 07/06/2016

CONCLUSO IL 07/06/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09683
presentato da
RAMPELLI Fabio
testo di
Giovedì 2 luglio 2015, seduta n. 453

   RAMPELLI. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
   in data 6 ottobre del 2014 il sovrintendente della fondazione Teatro dell'Opera di Roma, Carlo Fuortes, ha consegnato alle organizzazioni sindacali la notifica di avvio della procedura di licenziamento collettivo ex lege 223 del 1991 dell'orchestra e del coro, senza che fosse avvenuto alcun preventivo incontro con i sindacati previsto dall'articolo 38 del contratto collettivo nazionale del settore;
   la decisione era stata presa e trionfalmente trasmessa alla stampa dopo un incontro avvenuto nel settembre 2014 tra il sovrintendente ed i soli soci fondatori (Comune, Ministero e Regione) comunicandola ufficialmente al consiglio di amministrazione della Fondazione come cosa fatta soltanto nella successiva riunione del 2 ottobre;
   il 17 novembre 2014 i lavoratori del teatro, per scongiurare quella che sarebbe stata la rovina di 180 famiglie, ed estenuati da una massiccia campagna di stampa a loro discredito, si sono visti costretti a firmare un accordo che prevedeva significativi tagli ai salari dei lavoratori, mentre la parte datoriale si rifiutava di impegnarsi al contenimento delle spese degli allestimenti, dei cachet degli artisti ospiti e degli emolumenti dei dirigenti;
   nel successivo mese di dicembre, tuttavia, è apparsa sulla stampa una lettera datata 8 aprile 2013, e quindi precedente di ben sei mesi all'avvio della procedura di licenziamento collettivo, nella quale l'Avvocatura dello Stato esprimeva parere negativo circa la possibilità di avviare tale procedura data la natura pubblicistica della Fondazione, da sempre sostenuta dall'Avvocatura stessa;
   da un articolo pubblicato dal quotidiano Il Tempo lo scorso 15 giugno e basato sull'analisi dei dati forniti dalla direzione delle risorse umane del Teatro dell'Opera di Roma, risulta una anomala e sproporzionata concentrazione del personale tecnico amministrativo nei ruoli apicali: circa il 75 per cento di questi, infatti, risulterebbe inquadrato nei primi tre livelli, nei quali si collocherebbero ben 29 funzionari, costituendo, di fatto, una sorta di «esercito di generali», nonostante la significativa riduzione del totale dei dipendenti, passati da oltre settecento a poco più di cinquecento;
   ciò avverrebbe in aperta contraddizione con la delibera del Consiglio di amministrazione dello stesso organismo del 9 giugno 2000, n. 8, che prevedeva che tutti gli inquadramenti di personale successivi a quella data avrebbero dovuto rispettare i livelli di inquadramento previsti dalla contrattazione di settore;
   inoltre, nel corso del 2014, nelle more dell'accordo capestro tra amministrazione e lavoratori siglato il 17 novembre 2014, il sovrintendente Fuortes avrebbe elargito promozioni, assegni ad personam e superminimi individuali di dubbia validità ad ignoti destinatari;
   sempre nel corso del 2014 il sovrintendente Fuortes ha nominato due direttori artistici, caso unico nella storia delle fondazioni lirico sinfoniche italiane ed estere, la somma dei cui compensi corrisponde pressoché al doppio del risparmio ottenuto dalla Fondazione, con la sospensione della cosiddetta «indennità sinfonica» dell'Orchestra e del Coro, per abolire la quale dal dottor Fuortes si è molto impegnato;
   ad oggi, la nomina del doppio direttore artistico, che nelle dichiarazioni del sovrintendente avrebbe trovato giustificazione nella elaborazione di una articolata stagione sinfonica da affiancare a quella ufficiale, ha prodotto, leggendo il programma della stagione 2015/2016 appena presentato, nove concerti in totale, tutti diretti da direttori sicuramente talentuosi ma praticamente sconosciuti al grande pubblico;
   nella prossima stagione non vi è traccia neanche di quelle coproduzioni tra le cosiddette macro-regioni previste dal decreto del 28 febbraio 2006 e rimaste lettera morta, mentre è previsto l'acquisto in blocco di produzioni dall'estero, sostituendo l'Orchestra ed il Coro e nonostante siano già state messe in scena recentemente dal Teatro dell'Opera di Roma;
   nella stagione in corso si assiste ad uno snaturamento del Teatro dell'Opera con una programmazione estiva che comprende eventi economicamente ed organizzativamente onerosi e che, trattandosi di concerti «pop», nulla hanno a che vedere con la funzione istituzionale della fondazione;
   risulta all'interrogante che sulla gestione del Teatro dell'Opera da parte del sovrintendente Fuortes sarebbe stato depositato anche un esposto alla procura, regionale della Corte dei Conti, che denuncia, tra le altre cose, le spese legali che la Fondazione sostiene affidando i propri contenziosi ad avvocati del libero foro pur potendo continuare, invece, ad avvalersi del patrocinio gratuito dell'Avvocatura Stato come previsto dall'articolo 43 del regio decreto 30 ottobre 1933, n. 1161, e dal decreto legislativo 29 giugno 1996, n. 367, istitutivo delle fondazioni lirico sinfoniche e confermato da ampia giurisprudenza in materia di patrocinio legale di realtà di natura o interesse pubblicistici;
   dalla relazione della Corte dei Conti sugli esercizi 2013 delle Fondazioni Lirico Sinfoniche presentata nell'adunanza del 24 aprile 2015 (determinazione n. 44/2015) emerge che tra quelle che versano in condizioni peggiori ci sono proprio le fondazioni in cui il direttore generale dello spettacolo dal vivo Salvatore Nastasi e l'attuale sovrintendente del Teatro dell'Opera di Roma, Carlo Fuortes, sono stati addirittura Commissari di Governo, vale a dire Firenze, Napoli e in ultimo Bari, dove Fuortes è riuscito a lasciare circa due milioni di euro di passivo, erodendo persino il patrimonio della Fondazione –:
   se e quali iniziative siano state assunte in seguito alla pubblicazione del citato parere dell'Avvocatura riguardo la legittimità dei licenziamenti collettivi, ovvero, qualora non ne sia stato assunto alcuno, quali siano le ragioni dell'inerzia dell'amministrazione in materia;
   quali siano ad oggi le risultanze dell'attività di coordinamento tra le Fondazioni ed il Ministero per i beni culturali e le attività culturali, prevista dal decreto del 28 febbraio 2006;
   quale sia il reale impatto economico delle spese relative ai contenziosi della fondazione Teatro dell'Opera di Roma non affidate all'Avvocatura dello Stato, e la regolarità dell'affidamento di tale contenzioso ad avvocato del libero foro.
(4-09683)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 7 giugno 2016
nell'allegato B della seduta n. 633
4-09683
presentata da
RAMPELLI Fabio

  Risposta. — Nell'interrogazione parlamentare in esame, con riguardo alla notifica di avvio della procedura di licenziamento collettivo ex lege 223 del 1991 dell'orchestra e del coro del Teatro dell'Opera, senza che fosse avvenuto alcun preventivo incontro con i sindacati, previsto dall'articolo 38 del contratto collettivo nazionale del settore, l'interrogante chiedeva se il Ministero avesse assunto iniziative riguardo la legittimità di tale licenziamento, nonché quale fosse il reale impatto economico delle spese relative ai contenziosi della fondazione Teatro dell'Opera di Roma non affidate all'Avvocatura dello Stato.
  A tal proposito si rappresenta quanto segue, anche sulla scorta di dati richiesti dalla direzione generale spettacolo alla fondazione di Roma capitale e trasmessi dal sovrintendente del teatro.
  Per quanto attiene al quesito circa la legittimità dei licenziamenti collettivi in rapporto al parere dell'Avvocatura riportato nella premessa dell'atto parlamentare, l'iter che ha portato il consiglio di amministrazione della fondazione Teatro dell'Opera di Roma a deliberare il provvedimento di esternalizzazione dell'orchestra e del coro mediante una procedura ai sensi della legge n. 223 del 1991 è stato riportato ampiamente e correttamente dagli organi di stampa, così come la positiva conclusione della vicenda, che ha visto il ritiro della procedura relativa ai licenziamenti a seguito dell'accordo del 18 novembre 2015 sottoscritto tra la fondazione e tutte le sigle sindacali.
  La stampa ha riportato anche la smentita circa la presunta lettera di parere dell'Avvocatura dello Stato che conteneva – per errore della stessa Avvocatura dello Stato — un riferimento di protocollo precedente relativo ad un ricorso per decreto ingiuntivo (protocollo 2523 dell'8 aprile 2015).
  La fondazione, a causa delle infondate informazioni circolate per il tramite de «Il Tempo», ha proceduto a querela.
  Nel corso del 2014 la fondazione ha attuato una profonda ristrutturazione dei costi del personale, poiché nel 2013 gli stessi erano giunti a livelli insostenibili, contribuendo al dissesto economico-finanziario della Fondazione.
  Tale attività di ristrutturazione che, nel 2014, ha portato i costi del personale ad un livello di 33,6 milioni di euro, in diminuzione di 6 milioni circa (pari al 15 per cento) rispetto al dato del 2013, è stata ottenuta attraverso:
   il pensionamento di n. 37 dipendenti a tempo indeterminato;
   la realizzazione di considerevoli economie sui contratti di natura professionale e sull'utilizzo di personale aggiunto.

  Gli obiettivi di risparmio del costo del personale sono stati conseguiti senza ricorrere a licenziamenti, né all'apertura di procedure di mobilità verso Ales, pur previste dalla legge n. 112 del 2013 (cosiddetta legge Bray) alla quale la fondazione ha aderito nel dicembre 2013.
  I criteri con i quali sono stati realizzati i pensionamenti sono unicamente legati al raggiungimento dei requisiti previsti dalla normativa vigente.
  Secondo i dati contenuti nel bilancio 2014 della fondazione, il peso della componente amministrativa rispetto al totale del costo del personale è pari all'11 per cento, contro il 47 per cento delle masse artistiche (orchestra, coro e ballo) ed il 33 per cento dei tecnici.
  Gli attuali 29 funzionari dell'area tecnico-amministrativa (che non sono dirigenti ma responsabili di funzione) rappresentano il 14 per cento di tutto il personale del comparto. Nel corso del 2015, grazie al pensionamento di 3 funzionari, tale percentuale è scesa ulteriormente di circa 1 punto.
  Si tratta di dati del tutto coerenti con le necessità connesse alla gestione amministrativa di una istituzione che conta complessivamente 590 unità di personale full time equivalent.
  Le attribuzioni categoriali e gli adeguamenti contrattuali che sono stati deliberati nel corso del 2014 sono collegate unicamente a scelte legate all'organizzazione aziendale e all'efficientamento dei processi produttivi. In ogni caso essi hanno tenuto conto dei vincoli di budget definiti dal piano di risanamento ex lege n. 112 del 2013 che sono stati, fino ad ora, pienamente rispettati.
  Per quanto riguarda le nomine e gli emolumenti dei dirigenti, figure apicali di ordine «artistico», sostiene la fondazione che d'intesa con il presidente della fondazione, sindaco di Roma Capitale, nell'ottica di una maggiore offerta al pubblico non solo di tradizionale programmazione basata sul grande repertorio operistico e ballettistico, ma anche di interesse verso i nuovi linguaggi e l'opera contemporanea, è stato pensato di ampliare la direzione artistica, costituendo una équipe di grandi professionisti del settore lasciando al Maestro Alessio Vlad il coordinamento della programmazione operistica mentre al Maestro Giorgio Battistelli è stato affidato il coordinamento dei programmi di musica sinfonica e di opera contemporanea. All’étoile Eleonora Abbagliato, danzatrice di fama internazionale, è stata affidata la direzione del corpo di ballo del Teatro dell'Opera in segno di crescita per l'offerta artistica e la qualità degli spettacoli programmati al Teatro Costanzi e alle Terme di Caracalla.
  Al momento la fondazione Teatro dell'Opera di Roma ha, dunque, 3 dirigenti in carica:
   il sovrintendente;
   il direttore della risorse umane e organizzazione;
   il direttore della funzione affari legali e servizi generali.

  Il costo stimato di questi dirigenti per il 2015 ammonta a poco meno di 580 mila euro, mentre quello per le consulenze continuative (che comprendono, tra l'altro i direttori artistici, il direttore del corpo di ballo ed il direttore del coro) ammonta a circa 645 mila euro. Il costo totale per la fondazione delle figure apicali ammonta a 1,224 milioni di euro.
  I dati analitici relativi ai compensi di ogni singolo dirigente e professionista sono pubblicati sul sito della fondazione, nella sezione amministrazione trasparente, ai sensi dell'articolo 15, comma 2, del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33.
  La seguente tabella presenta l'andamento dei costi per dirigenti e per consulenze continuative nel corso degli ultimi tre anni.
Dirigenti:
  2013: euro 735.324,63;
  2014: »  346.736,43;
  2015: »  579.746,67.
Consulenze continuative:
  2013: euro 779.748,94;
  2014: »  709.897,44;
  2015: »  644.520,00.
Totale:
  2013: euro 1.515.073,57;
  2014: »  1.048.633,90;
  2015: »  1.224.266,67.

  Rispetto al 2013 il costo aziendale della retribuzione dei dirigenti nel 2015 è diminuito di 156 mila euro (-21,2 per cento), mentre quello per le consulenze continuative di 135 mila euro (-17.3 per cento). Complessivamente il costo per le figure apicali è diminuito, rispetto al 2013, di 290 mila euro (-19,2 per cento).
  I risparmi sul costo del personale delle figure apicali della fondazione sono del tutto in linea con i risparmi conseguiti sul costo del personale totale: infatti il costo complessivo del personale nel bilancio previsionale 2015 ammonta a poco più di 32 milioni di euro, dato che determina una diminuzione del costo del personale rispetto a quello consuntivato nel 2013 pari al 19,2 per cento, percentuale sostanzialmente analoga a quella delle figure apicali.
  L'incremento che si è verificato tra il 2014 ed il 2015 (+ 176 mila euro) è determinato essenzialmente dal fatto che nel 2014 il sovrintendente percepiva un compenso simbolico di appena 14.400 euro lordi annui. Il costo delle consulenze continuative ha continuato il suo trend discendente senza interruzioni.
  Circa l'offerta relativa alla programmazione artistica, su 10 titoli d'opera, 5 di essi sono – secondo l'ente – il risultato di importanti trattative internazionali, nel segno della grande richiesta di collaborazione per il ruolo che il Teatro dell'Opera di Roma riveste sempre di più a livello internazionale; non risponde al vero che per i titoli in coproduzione verranno sostituiti i complessi artistici. Le coproduzioni, infatti, riguardano esclusivamente gli allestimenti scenici.
  Con la stagione 2015/2016 l'Opera di Roma viene incontro alle esigenze, alle richieste, ai desideri culturali attuali. I concerti pop rappresentano una fonte di finanziamento per la fondazione e le manifestazioni, che hanno visto artisti quali Bob Dylan ed Elton John, hanno registrato ricavi comunque superiori ai costi sostenuti per gli ingaggi. L'utile viene appunto utilizzato per finanziare l'attività istituzionale.
  Infine, in relazione alla gestione del contenzioso, nella seduta del consiglio di indirizzo del 26 giugno 2015, in considerazione della situazione relativa al contenzioso del lavoro, è stato presentato un protocollo d'intesa tra la fondazione Teatro dell'Opera di Roma e l'Avvocatura generale dello Stato.
  Il consiglio di indirizzo, preso atto del protocollo d'intesa, ha confermato che la difesa del Teatro dell'Opera di Roma continua a poter essere affidata ad avvocati del libero foro nelle controversie in materia di lavoro, previdenza e assistenza, promosse o da promuovere nei tre gradi di giudizio, tranne quelle di eccezionale rilevanza generale ed aventi considerevoli riflessi sostanziali sugli assetti organizzativi e finanziari della fondazione, per le quali si ritiene di potersi far ricorso al patrocinio dell'Avvocatura dello Stato.
Il Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali e il turismoAntimo Cesaro.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

licenziamento collettivo

contratto collettivo

categoria socioprofessionale