ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09623

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 451 del 30/06/2015
Firmatari
Primo firmatario: NESCI DALILA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 30/06/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 30/06/2015
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 30/06/2015
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 07/07/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09623
presentato da
NESCI Dalila
testo di
Martedì 30 giugno 2015, seduta n. 451

   NESCI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute, al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   il 17 agosto 2014 nasceva, dopo un parto cesareo, Matteo Currò all'ospedale «Jazzolino» di Vibo Valentia da genitori calabresi, ma residenti a Cologno Monzese, (Milano), che si trovavano in Calabria per trascorrere le vacanze estive;
   secondo quanto risulta all'interrogante, appena dopo il parto, tutti i medici si congratulavano con i signori Currò per l'avvenuta nascita;
   dopo circa dieci minuti, tuttavia, gli stessi medici hanno comunicato ai genitori di Matteo il sopraggiungere, a loro detta inaspettato, di complicazioni che rendevano l'intubamento del neonato a causa di una crisi respiratoria;
   secondo quanto rappresentato dagli stessi familiari, i medici dello «Jazzolino» hanno disposto, pertanto, il trasferimento d'urgenza all'ospedale «Pugliese-Ciaccio» di Catanzaro, avendo solo quella struttura le apparecchiature adeguate per soccorrere il neonato;
   il bambino, però, è deceduto in autoambulanza lungo il tragitto di circa 70 chilometri che separa le due strutture ospedaliere;
   secondo quanto risulta dall'autorizzazione di seppellimento, firmata dall'ufficiale dello stato civile il 23 agosto 2015, Matteo Currò sarebbe morto per «emorragia subaracnoidea – arresto cardiocircolatorio»;
   sul tragico evento, tuttavia, non è mai stata fatta la dovuta chiarezza;
   nessuno dei medici presenti quella notte – dal chirurgo che aveva operato il taglio cesareo alla pediatra della struttura ospedaliera – sarebbe riuscito a spiegarsi cosa sia accaduto che ha portato alle complicanze di cui sopra;
   secondo quanto, ancora, riferito dai familiari, non è stato concesso loro di parlare con l'ostetrica presente al parto;
   i familiari hanno, allora, disposto per l'autopsia;
   a parere dell'interrogante, stante il racconto di cui sopra, la vicenda va ancora chiarita;
   non è la prima volta che un neonato muore per complicanze, durante il trasferimento in autoambulanza dallo «Jazzolino» verso l'ospedale «Pugliese-Ciaccio» di Catanzaro;
   come riassunto dall'odierna scrivente nell'interrogazione a risposta in commissione n. 5-05490 del 30 aprile 2015, una neonata di Arena (Vibo Valentia), venuta alla luce all'ospedale di Vibo Valentia con parto cesareo, è morta durante il trasferimento in autoambulanza verso l'ospedale di Catanzaro;
   secondo quanto scrive Gianluca Prestia su «Il Quotidiano del Sud» del 29 aprile 2015, l'operazione «per come riferito dal direttore sanitario dell'ospedale, Michelangelo Micheli, è perfettamente riuscita tanto che, pare, la piccola nei primi minuti non avesse accusato alcun problema. La situazione, però, è drammaticamente precipitata poco dopo quando sono sorte le prime complicazioni respiratorie che hanno indotto il personale medico ad attivarsi tempestivamente per rianimare la creatura»;
   la suddetta storia appare molto simile a quella di Matteo Currò;
   sul decesso della neonata la procura di Vibo Valentia ha aperto un'inchiesta; a parere dell'odierna scrivente urge fare chiarezza quanto prima sul suddetto episodio di Matteo Currò, stante soprattutto il fatto che sono svariati i casi di decessi di neonati o delle madri partorienti nelle strutture ospedaliere calabresi;
   nell'interrogazione n. 4-08940 presentata dall'interrogante il 24 aprile 2015, si raccontava di una donna di 37 anni (C.C. le sue iniziali), fisioterapista di Taverna che viveva a Squillace (due piccoli comuni in provincia di Catanzaro), morta domenica 19 aprile all'ospedale «Pugliese» di Catanzaro, poche ore dopo la nascita della figlia;
   a parere dell'interrogante tali vicende non possono prescindere da un'analisi della grave carenza di personale medico e sanitario che si registra pure in Calabria;
   nella fattispecie desta forte preoccupazione la situazione della terapia intensiva neonatale, critica a Cosenza, come a Catanzaro e a Reggio Calabria, per cui – secondo quanto detto all'interrogante dallo stesso personale medico durante una recente ispezione a Cosenza – andrebbero ricavati subito nuovi posti dedicati, per evitare di mandare mamme e famiglie fuori regione, il che è un rischio più che concreto;
   a riprova di quanto detto, preme sottolineare, come già fatto in precedenti interrogazioni, che il 25 febbraio 2015, sul quotidiano «La Repubblica» e come ricordato nell'interrogazione a risposta scritta n. 4-08250, si leggeva un intervento dei dottori Domenico Corea e Pasquale Novellino, rispettivamente direttore dell'unità operativa di ostetricia e ginecologia di Lamezia Terme (Catanzaro) e direttore di patologia neonatale di Catanzaro;
   nel summenzionato intervento si legge che «in Calabria la situazione è drammatica. Per un'area (Catanzaro, Crotone e Vibo) dove avvengono circa 6.000 parti l'anno a fronte dei 12 posti letto previsti in terapia neonatale intensiva, sono attivi, dopo la soppressione di 4 posti letto a Crotone e 4 a Lamezia Terme, solo 4 posti letto a Catanzaro. E non infrequente è il caso di trasferimenti di donne gravide e neonati fuori regione (...) chiediamo un intervento rapido del ministro perché non vorremmo essere facili profeti»;
   tale carenza di personale sanitario, ovviamente, è causa di pesanti sofferenze dell'utenza –:
   se siano a conoscenza dei fatti esposti;
   se il Ministro della salute non ritenga opportuno acquisire tutti gli elementi necessari in ordine al decesso del piccolo Matteo Currò, al fine di fare piena luce sulla vicenda. (4-09623)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

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