ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09612

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 451 del 30/06/2015
Firmatari
Primo firmatario: GALLO RICCARDO
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 30/06/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 30/06/2015
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 30/06/2015
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 07/07/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09612
presentato da
GALLO Riccardo
testo di
Martedì 30 giugno 2015, seduta n. 451

   RICCARDO GALLO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
   la decisione del presidente della Federazione russa Putin di prorogare di un anno l'embargo sui prodotti alimentari dell'Unione europea in risposta all'estensione delle sanzioni nei confronti della Russia, secondo quanto emerge da uno studio predisposto dalla Coldiretti, rischia di dimezzare le esportazioni dei prodotti agroalimentari italiani;
   il divieto di importazione dei prodotti made in Italy, iniziato il 4 agosto 2014 e che sarebbe dovuto cessare in questo periodo, riguardante la carne di manzo, la carne suina e avicola, la frutta e verdura, nonché il latte e i formaggi dei Paesi dell'Unione europea, ma anche di altri Stati quali Australia, Canada e Norvegia, a giudizio dell'interrogante, genera evidenti pericoli, per l'economia non solo del settore agricolo, ma più in generale dell'intero Paese, con inevitabili ripercussioni sui livelli produttivi e occupazionali dell'intera filiera agroalimentare;
   il danno maggiore, che rischia di permanere per diversi anni, prosegue la Coldiretti, è determinato dall'aumento nella produzione locale russa di prodotti agroalimentari che, pur non essendo tecnicamente contraffatti richiamano in qualche modo, nei colori o nei nomi, l'italianità degli ingredienti, della lavorazione o del prodotto stesso, senza però che le materie prime e la relativa lavorazione siano effettivamente italiane;
   il suddetto e subdolo fenomeno imitativo denominato italian sounding, a causa del blocco delle importazioni decise dalla Russia, ha infatti provocato un aumento in termini eccezionali all'interno del vastissimo territorio dell'ex Unione sovietica, di prodotti marchiati con il nome del titolare italiano o con altri nomi commerciali italiani ed accompagnati da immagini o slogan che rievocavano l'Italia: dai salumi ai formaggi, con la produzione casearia russa di formaggio che nei primi quattro mesi del 2015 ha registrato un sorprendente aumento del 30 per cento e riguarda anche imitazioni di mozzarella, robiola o parmesan;
   la conferma di quanto in precedenza esposto proviene dal Padiglione russo dell'Expo di Milano, in cui verso il termine del percorso, nella sala dedicata al Tatarstan, ci sono formaggi molti dei quali richiamano l'Italia ad esempio, con il marchio Prego «Italian Style» con una scritta «Original Italian Recipe» e gagliardetto tricolore e le vaschette con la scritta «Solo Formaggio» con bandierina italiana;
   ai danni dovuti al blocco di alcuni prodotti si aggiungono, inoltre, evidenzia la Coldiretti, anche quelli relativi ad altri prodotti non colpiti dall'embargo, anche fuori dal settore alimentare, prodotti che hanno risentito comunque delle tensioni politiche con un calo degli scambi commerciali; ciò accresce i sentimenti di preoccupazione e di difficoltà delle imprese agricole italiane derivanti dalle tensioni internazionali connesse alla situazione geopolitica europea;
   il suesposto scenario, a giudizio dell'interrogante, conferma come l'azione del Governo italiano, a seguito delle decisioni adottate dalla Federazione russa di vietare l'importazione di prodotti agroalimentari dell'Unione europea (settore in cui l'Italia storicamente ha il primato assoluto in termini di qualità e quantità di domanda proveniente proprio dai Paesi dell'est), continui ad essere estremamente debole e insufficiente nel porre in essere interventi in ambito europeo, anche di mediazione, al fine di rivedere in modo risolutivo i meccanismi sanzionatori messi in atto dalla comunità internazionale nei confronti della Russia;
   i rilievi critici e condivisibili evidenziati dalla Coldiretti, denotano a parere dell'interrogante, una situazione di estrema gravità per il sistema delle esportazioni di prodotti agroalimentari italiani in Russia, a seguito delle recenti decisioni adottate dal presidente Putin e per le quali necessitano urgenti iniziative volte a sostenere il comparto agroalimentare italiano, non adeguatamente tutelato e valorizzato, a giudizio dell'interrogante dal Ministro interrogato e, più in generale, dall'azione del Governo in carica –:
   quali orientamenti intendano esprimere nell'ambito delle competenze proprie, con riferimento a quanto esposto in premessa;
   se siano a conoscenza che, all'interno della lista dei prodotti per i quali è stato posto il divieto d'importazione da parte della Federazione russa, siano inclusi anche altri prodotti come conserve di pesce, prodotti caseari derivati da grassi vegetali, fiori e dolciumi;
   quali iniziative di competenza intendano intraprendere al fine di sostenere il comparto agricolo italiano, le cui esportazioni nel primo trimestre del 2015 sono state praticamente dimezzate (-51,1 per cento) e addirittura del tutto azzerate per l'ortofrutta, i formaggi, la carne e i derivati. (4-09612)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

importazione comunitaria

prodotto alimentare

restrizione all'importazione