ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09548

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 447 del 22/06/2015
Firmatari
Primo firmatario: NESCI DALILA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 22/06/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 22/06/2015
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 22/06/2015
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 20/07/2015
Stato iter:
22/06/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/06/2017
LORENZIN BEATRICE MINISTRO - (SALUTE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 22/06/2017

CONCLUSO IL 22/06/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09548
presentato da
NESCI Dalila
testo di
Lunedì 22 giugno 2015, seduta n. 447

   NESCI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute, al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   secondo quanto si legge sui giornali calabresi, nei giorni scorsi si sarebbe verificato un nuovo presunto caso di malasanità nella regione;
   un uomo i 61 anni, Giuseppe Delfino, è deceduto – secondo quanto riportato in un esposto degli avvocati Aurelio Chizzoniti e Francesco La Salvia – mercoledì 3 giugno 2015, al «Sant'Anna Hospital» di Catanzaro;
   nel suddetto atto vengono ricostruite le ultime ore di vita del signor Delfino a cui, il 27 maggio scorso, dopo essere stato sottoposto a esame coronografico al «Sant'Anna Hospital» di Catanzaro, è stato consigliato un intervento urgente a causa di un'occlusione circolatoria. L'operazione è avvenuta due giorni dopo. «Il decorso operatorio – è scritto nell'esposto – era scandito dall'assoluta normalità dei valori di riferimento, al punto che il paziente, collocato in terapia intensiva, riusciva addirittura ad alimentarsi»;
   secondo quanto si legge sul portale della testata «Il Corriere della Calabria», «domenica scorsa, però, la moglie di Delfino nota un «mostruoso» gonfiore lungo tutto il corpo del marito. Il medico, subito contattato, dice che la situazione è sotto controllo. Ma la notte successiva qualcosa va male: i familiari vengono a sapere dalla clinica che il paziente deve essere sottoposto al più presto a un nuovo intervento, «sulla cui ratio venivano fornite notizie vaghe e ambigue». Dopo l'operazione, Delfino «in buona sostanza era mantenuto in vita meccanicamente»;
   a parere dell'interrogante, sono legittimi i pesanti dubbi espressi dai familiari della vittima (e che hanno portato gli stessi a presentare l'esposto succitato) circa l'operato dei medici della clinica Sant'Anna, anche per quanto verificatosi nelle ore successive al decesso;
   secondo quanto denunciato nell'esposto, infatti, l'avvocato Chizzoniti ha chiesto copia della cartella clinica, ma il medico «insisteva furbescamente perché il paziente, oramai in procinto di essere sottratto al meccanismo cuore-polmone, quindi praticamente deceduto, venisse sottoposto a esame autoptico presso la stessa clinica Sant'Anna, che però “concedeva” ai familiari la possibilità di farsi assistere da un medico di fiducia»;
   secondo quanto si legge su «Il Quotidiano del Sud» del 4 giugno 2015, a tale summenzionata «controfferta» della clinica, «la famiglia non ci sta e formalizza il diniego direttamente alla direzione amministrativa, che viene contestualmente informata dell'orientamento della famiglia di denunciare i fatti alla Procura di Catanzaro chiedendo altresì il sequestro della cartella clinica e l'autopsia sul cadavere del congiunto»;
   stando a quanto risulta all'interrogante, nonostante la volontà dei familiari di far eseguire l'autopsia ad un consulente tecnico di parte esterno all'azienda sanitaria provinciale di Catanzaro (richiesta presentata formalmente alla Procura), la clinica si sarebbe opposta, informando i familiari «che sarebbe stata comunque effettuata l'autopsia, indipendentemente dalle azioni dei familiari del deceduto, mascherandola come urgenti accertamenti medico-legali». Da qui la richiesta del legale al procuratore di un «urgentissimo sequestro probatorio della cartella clinica afferente l'attività sanitaria espletata», «disponendo altresì l'esame autoptico sulla salma al fine di accertare le reali cause del decesso»;
   a parere dell'interrogante la strenua opposizione della clinica Sant'Anna alle richieste — legittime e lecite — dei familiari della vittima, non troverebbero apparenti e validi motivi;
   urge, anche in virtù di quanto accaduto nelle ore successive al decesso (pur rimanendo all'autorità giudiziaria il potere e dovere di disporre le perizie del caso) fare chiarezza sui trattamenti sanitari ricevuti dal paziente, poi deceduto;
   per quanto precisato, allora, appare fondamentale verificare che vi sia stato un rispetto delle procedure mediche previste, nel caso di specie, in relazione ai problemi di salute del paziente in argomento –:
   se siano a conoscenza dei fatti esposti;
   quali iniziative, per quanto di competenza, il Ministro interrogato intenda assumere al fine di acquisire elementi in merito alla vicenda descritta in premessa. (4-09548)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 22 giugno 2017
nell'allegato B della seduta n. 819
4-09548
presentata da
NESCI Dalila

  Risposta. — Si risponde all'interrogazione parlamentare in esame, a seguito di delega della Presidenza del Consiglio dei ministri, sulla base dei dati acquisiti a cura della prefettura – ufficio territoriale del Governo di Catanzaro.
  In data 28 luglio 2013, il paziente della casa di cura «Clinica S. Anna» di Catanzaro, venne sottoposto ad intervento chirurgico per «by-pass coronarico», presso il reparto di cardiochirurgia.
  Il 3 giugno 2015, il paziente decedeva e, nella stessa giornata, il figlio presentava una denuncia-querela per «omicidio colposo», presso la caserma dei Carabinieri di Catanzaro «Bellamena», per non avere ricevuto dai medici indicazioni univoche sulle cause del decesso del proprio genitore.
  Immediatamente informata, la competente procura della Repubblica disponeva la messa a disposizione dell'autorità giudiziaria della salma.
  Nella tarda serata dello stesso giorno, i congiunti del defunto si recavano presso la stessa caserma dei carabinieri per depositare un'altra querela, con la quale si chiedeva alla procura della Repubblica di Catanzaro l'urgentissimo sequestro probatorio ex articolo 253 del codice di procedura penale della cartella clinica e l'esecuzione dell'esame autoptico del paziente.
  La cartella clinica veniva quindi acquisita agli atti da personale della sezione di Polizia giudiziaria del nucleo investigativo salute e ambiente.
  In data 4 giugno 2015, la stazione Carabinieri di Catanzaro «Bellamena» ha trasmesso gli atti alla procura della Repubblica presso il tribunale di Catanzaro.
  Il dirigente generale del dipartimento tutela della salute della regione Calabria ha fatto sapere di avere richiesto all'azienda sanitaria provinciale (ASP) di Catanzaro, competente per territorio, lo svolgimento di un «audit clinico», avvenuto in data 24 giugno 2015, alla presenza dei sanitari coinvolti nell'evento, nel quale è stata esaminata tutta la relativa documentazione.
  Il citato dipartimento ha, inoltre, riferito che dall'esame della predetta documentazione e dall'acquisizione di ulteriori elementi emersi nel corso dell’«audit clinico», è stata esclusa la presenza di criticità nel percorso diagnostico-terapeutico del paziente durante il ricovero presso la «Clinica S. Anna», pur non riuscendo ad individuare le cause del decesso; così come nelle conclusioni della relazione del referente per l’«audit clinico», risulta dimostrata la assiduità delle cure prestate al paziente, oltre alla acquisizione di tutti i consensi informati da parte dello stesso.
  Lo stesso dirigente generale del dipartimento ha sottolineato come anche la casa di cura «Clinica S. Anna», in occasione della improvvisa morte del paziente, avesse richiesto all'ASP di Catanzaro il riscontro autoptico, ai sensi dell'articolo n. 37 del decreto del Presidente della Repubblica n. 285 del 1990, al fine di accertarne le cause.
  In merito all'esame autoptico eseguito, in data 14 ottobre 2016 la procura della Repubblica presso il tribunale di Catanzaro, nell'ambito di un procedimento penale nei confronti di «ignoti», ha avanzato al giudice per le indagini preliminari la «richiesta di archiviazione» per infondatezza della notizia di reato.
  Dalla voluminosa relazione sull'esame autoptico, in sintesi, si rileva che la morte del paziente «è riconducibile a shock cardiogeno con sindrome da bassa gittata a seguito di esteso infarto miocardico acuto durante degenza postoperatoria dopo rivascolarizzazione miocardica chirurgica (...) in conclusione non è possibile correlare causalmente il decesso alla condotta dei sanitari che eseguirono il secondo intervento alle ore 1,25 del 1o giugno 2015, pur confermando le censure avanzate dalla consulenza e ciò perché non è possibile documentare scientificamente (...) che una diversa scelta chirurgica avrebbe con criterio di quasi certezza evitato il decesso».
La Ministra della saluteBeatrice Lorenzin.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sequestro di beni

dati medici

medicina legale