ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09536

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 446 del 19/06/2015
Firmatari
Primo firmatario: PRATAVIERA EMANUELE
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 19/06/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 19/06/2015
Stato iter:
27/06/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 27/06/2016
DELRIO GRAZIANO MINISTRO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 27/06/2016

CONCLUSO IL 27/06/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09536
presentato da
PRATAVIERA Emanuele
testo di
Venerdì 19 giugno 2015, seduta n. 446

   PRATAVIERA. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   l'ennesima vile e brutale aggressione, questa volta a colpi di machete, al personale viaggiante delle Ferrovie dello Stato avvenuta su un treno alla stazione di Villapizzone, a Milano, ha suscitato grande preoccupazione tra l'opinione pubblica, il personale delle imprese del trasporto pubblico e i viaggiatori;
   l'episodio, dopo un vertice tra FS e sindacati, ha prodotto il rischio concreto di sospensione di 15 tratte ferroviarie in 7 regioni se, il gruppo Ferrovie dello Stato, entro il 26 giugno non garantirà un'adeguata sicurezza sui treni maggiormente a rischio;
   è stata, tra l'altro, avanzata la richiesta di istituire un tavolo di lavoro presso il Ministero dell'interno, con la partecipazione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, delle imprese ferroviarie (FS e NTV) e dei sindacati per effettuare un costante monitoraggio sulle tratte più pericolose al fine di garantire la sicurezza del personale viaggiante e dei viaggiatori;
   tra la lunga lista di treni da sopprimere già da questo mese, se a bordo non verrà garantita la presenza di forze dell'ordine, sono menzionati anche due tratte che interessano, tra l'altro, la regione Veneto e cioè le tratte Bologna-Venezia SL Rovigo-Venezia SL (2248) e Venezia-SL Trieste Mestre-Latisana (2203);
   la Venezia-Bologna è una tratta dove da tempo capita di tutto e se una volta salta la presenza della polizia ferroviaria le carrozze si trasformano in un mercatino con gente che chiede denaro, cerca di vendere improbabile mercanzia anche di dubbia provenienza o ruba «tout court» approfittando della scarsissima presenza di personale FS, magari impegnato a redigere un verbale di contravvenzione per i molti senza biglietto;
   molto frequentata anche la linea Venezia-Trieste con la stazione di Mestre che oramai è diventata un vero e proprio hub della «criminalità su rotaia»;
   nel terminal della terraferma veneziana si concentra un numero incredibile di malviventi di ogni genere, suddivisi in gruppi organizzati sempre in agguato specialmente ai binari, dove si fermano i «Freccia» delle FS e «Italo» di NTV;
   tutto ciò è noto purtroppo da anni, ma la decisione di sospendere le tratte ritenute pericolose per il personale viaggiante perché non adeguatamente controllate dalle forze dell'ordine rappresenta la sconfitta dello Stato di fronte alla criminalità;
   sarebbe un pericoloso precedente, un evidente abbandono di campo in un settore strategico come quello dei trasporti di fronte alla criminalità, sempre più aggressiva, quando la risposta deve essere di tutt'altro tenore, impiegando risorse e personale qualificato che certamente non manca –:
   quali misure urgenti i Ministri interrogati intendano adottare, ognuno per proprie competenze, al fine di garantire sia la sicurezza del personale viaggiante che degli utenti dei treni, in maniera particolare sulle tratte più pericolose, e se non ritengano di dover attivare un tavolo tecnico anche con i rappresentanti delle regioni, degli enti locali e degli utenti interessati ai tagli al fine di trovare le soluzioni più adeguate, scongiurando nel contempo il suddetto ridimensionamento di esercizio. (4-09536)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 27 giugno 2016
nell'allegato B della seduta n. 642
4-09536
presentata da
PRATAVIERA Emanuele

  Risposta. — Con riferimento all'atto di sindacato ispettivo in esame, si forniscono i seguenti elementi di risposta.
  Si premette che la sicurezza a bordo treno è una problematica di ordine pubblico e, come tale, rientra tra i compiti istituzionali della Polizia ferroviaria. Al riguardo, si informa che, per quanto riferisce il Ministero degli interni, la Polizia ferroviaria, anche in coordinamento con le altre Forze di polizia territorialmente presenti e in continua sinergia con il gruppo Ferrovie dello Stato italiane (FS), effettua servizi giornalieri in stazione, a bordo treno e lungo linea, per garantire la sicurezza sia dei viaggiatori che del personale ferroviario. Tale attività è anche orientata verso la sicurezza della circolazione e dell'infrastruttura ferroviaria, in considerazione della natura strategica del settore mobilità per il Paese.
  Sono, infatti, più di 3 milioni e mezzo le persone che quotidianamente transitano nelle oltre 2.500 stazioni italiane e oltre 8 mila i convogli giornalmente circolanti sulle linee ferroviarie nazionali.
  La maggior parte degli episodi di aggressione è costituita da ingiurie e minacce nei confronti degli operatori FS durante le operazioni di controllo dei titoli di viaggio a bordo dei treni; talvolta tali situazioni degenerano in percosse che possono causare lesioni di gravità variabile.
  Nei casi più eclatanti, l'aggressività si riversa anche sul personale di polizia che interviene per prestare tempestiva assistenza al personale FS aggredito. Nella quasi totalità degli episodi in parola, i responsabili vengono tratti in arresto e deferiti all'Autorità giudiziaria sia dagli operatori della specialità ferroviaria che da quelli di altre forze di polizia.
  Poiché la problematica in esame risulta in aumento a livello nazionale, ne è conseguito un potenziamento dei servizi, soprattutto su quei convogli e in quelle tratte ove si sono rilevate maggiori criticità.
  Inoltre, con cadenza mensile o all'insorgere di improvvise recrudescenze del fenomeno, vengono individuati, congiuntamente alle componenti di Ferrovie dello Stato, i convogli ritenuti critici sulla base della frequenza degli episodi criminosi accertati. Detta analisi, ovviamente, viene effettuata allo scopo di programmare servizi mirati volti a contrastare il fenomeno laddove esso risulti più frequente.
  In relazione agli elementi di conoscenza così acquisiti, la polizia ferroviaria provvede ad effettuare scorte mirate sui convogli segnalati, nonché servizi negli scali ferroviari interessati dal loro transito, realizzando, in tal modo, un efficace dispositivo di filtraggio già all'atto della partenza.
  Nel contesto delineato risultano essenziali sia le sinergie informative e operative con le imprese ferroviarie, così come le tecnologie a disposizione tanto come fattore deterrente quanto per l'individuazione di eventuali responsabili di atti illeciti.
  Al riguardo, si segnala che è attivo il numero telefonico di emergenza 1600 che mette in contatto diretto il personale ferroviario con la sala operativa della Polizia ferroviaria più vicina per garantire un intervento più immediato delle pattuglie e che taluni treni e molte stazioni ferroviarie sono dotate di impianti di video sorveglianza.
  Ciò premesso, si evidenzia che, nel corso del 2015, la polizia ferroviaria, con i suoi 4.412 operatori, ha effettuato a livello nazionale 200.209 servizi di vigilanza in stazione, ha scortato 107.141 treni, ha espletato 15.824 servizi antiborseggio in abiti civili; ha inoltre effettuato 30.164 pattugliamenti lungo linea e 1.179 servizi straordinari di controllo del territorio; ha complessivamente tratto in arresto 1.468 persone, indagate 14.133 in stato di libertà e 828.006 sottoposte a controllo.
  Grazie al dispositivo di sicurezza approntato e all'attività complessivamente espletata dalla specialità in ambito ferroviario, nel 2015 si è registrata una riduzione degli episodi di criminalità predatoria, con un calo dei furti totali del 15 per cento.
  Gli altri dati della delittuosità, relativi al medesimo periodo, lasciano emergere una diminuzione di alcuni fenomeni (furti rame –31 per cento, danneggiamenti –7 per cento, lancio oggetti contro i treni –13 per cento, frodi ai danni delle imprese ferroviarie –18 per cento) con un aumento delle aggressioni al personale ferroviario (mentre si riducono le aggressioni ai danni dei viaggiatori –14 per cento).
  Tra le specifiche misure disposte dal gruppo FS, a mero titolo esemplificativo, si segnala:
   formazione del personale di bordo con corsi antiaggressione;
   presenza di agenti Polfer in uniforme sui treni regionali e notturni ritenuti critici per la sicurezza di passeggeri e ferrovieri;
   creazione di squadre antievasione che effettuano il controllo dei biglietti prima dell'accesso ai treni;
   realizzazione di varchi nelle principali stazioni per filtrare l'accesso ai treni e consentendolo esclusivamente ai possessori di biglietto;
   azioni di contrasto dell'abusivismo in stazione, un ambito nel quale si consumano molte delle aggressioni registrate.

  Infine, giova precisare che più recentemente sui treni a rischio segnalati da FS, scortati con continuità dalla polizia ferroviaria, non si sono rilevate criticità o episodi delittuosi.
Il Ministro delle infrastrutture e dei trasportiGraziano Delrio.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

trasporto ferroviario

veicolo su rotaie

utente dei trasporti