ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09517

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 445 del 18/06/2015
Firmatari
Primo firmatario: VIGNAROLI STEFANO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 18/06/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DELL'ORCO MICHELE MOVIMENTO 5 STELLE 18/06/2015
DE LORENZIS DIEGO MOVIMENTO 5 STELLE 18/06/2015
BIANCHI NICOLA MOVIMENTO 5 STELLE 18/06/2015
CARINELLI PAOLA MOVIMENTO 5 STELLE 18/06/2015
LIUZZI MIRELLA MOVIMENTO 5 STELLE 18/06/2015
ROMANO PAOLO NICOLO' MOVIMENTO 5 STELLE 18/06/2015
SPESSOTTO ARIANNA MOVIMENTO 5 STELLE 18/06/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 18/06/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09517
presentato da
VIGNAROLI Stefano
testo di
Giovedì 18 giugno 2015, seduta n. 445

   VIGNAROLI, DELL'ORCO, DE LORENZIS, NICOLA BIANCHI, CARINELLI, LIUZZI, PAOLO NICOLÒ ROMANO e SPESSOTTO. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   le radiazioni dei veicoli per esportazione sono aumentate negli ultimi anni di circa il 40 per cento (da 491.838 unità nel 2009 a 753.671 nel 2013 secondo dati ACI), costituendo oltre il 40 per cento di tutti i veicoli ritirati dalla circolazione in Italia, e questo per un'applicazione distorta dell'articolo 103 del codice della strada in base alla quale si poteva radiare la vettura dal pubblico registro automobilistico senza però avere evidenza che il veicolo fosse stato effettivamente esportato e reimmatricolato nel Paese di destinazione;
   questa pratica consente di eludere la normativa ambientale sull’export dei rifiuti generando effetti negativi a livello ambientale. Infatti, non sempre i veicoli radiati per esportazione vengono effettivamente esportati; sovente rimangono in territorio italiano; vengono prelevati senza particolari accorgimenti i pezzi di ricambio, e ciò che resta è abbandonato in aree pubbliche con conseguente danno per l'ambiente. Analogamente può verificarsi che i veicoli radiati vengono effettivamente esportati, ma non reimmatricolati, andando ad alimentare mercati illeciti dei ricambi e ad approvvigionare centri di raccolta stranieri;
   ciò comporta, inoltre, effetti negativi nei confronti delle imprese italiane che hanno effettuato investimenti, spesso assai onerosi, al fine di essere in regola con le normative dettate dal legislatore comunitario, effetti negativi consistenti nella sottrazione di grandi quantità di materiale, sia destinato ai centri di demolizione che reimmettono nel mercato ricambi usati, sia di centinaia di migliaia di tonnellate di rottami di ferro che necessitano all'industria siderurgica nazionale e che la stessa è poi obbligata ad importare da altri Stati. In definitiva la vendita di veicoli fuori uso destinati all'esportazione produce, per il sistema Italia, molti più costi e inefficienze rispetto ai possibili benefici;
   l'ACI ha previsto che a partire dal 14 luglio 2014 alle formalità di radiazione per esportazione deve essere sempre allegata la fotocopia della carta di circolazione estera o l'attestazione di avvenuta reimmatricolazione all'estero. Tale previsione, che da sola avrebbe consentito di risolvere appieno la problematica, è stata tuttavia sminuita dalla successiva previsione della possibilità che, in attesa della reimmatricolazione all'estero, la radiazione per esportazione del veicolo possa avvenire dietro presentazione di documentazione comprovante l'avvenuto trasferimento del veicolo (ad esempio, bolla doganale, documento di trasporto, fattura di vendita, e altro). Nonostante ciò, stime dei dati relativi alle radiazioni per esportazione avvenute nel 2014 dimostrano che tale circolare ha comunque ottenuto un effetto positivo, seppur con una riduzione non significativa –:
   quali iniziative il Governo intenda porre in atto per definitivamente chiarire che la radiazione per esportazione deve avere come unica finalità la reimmatricolazione del veicolo all'estero per l'effettiva circolazione dello stesso sul territorio straniero, evitando che la normativa continui ad agevolare «scappatoie» per l'esportazione di veicoli all'estero da destinare alla demolizione, che dovrebbe invece correttamente ricadere nel caso di esportazione di rifiuti, e non di esportazione di beni, garantendo alle imprese la possibilità di un ritorno degli investimenti fatti e permettendo in questo modo al tessuto produttivo italiano di approvvigionarsi delle materie prime di cui ha bisogno senza dover ricorrere all'importazione delle stesse. (4-09517)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

esportazione

documenti di trasporto

impresa transnazionale