ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09515

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 445 del 18/06/2015
Firmatari
Primo firmatario: RIZZO GIANLUCA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 18/06/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DELL'ORCO MICHELE MOVIMENTO 5 STELLE 18/06/2015
CORDA EMANUELA MOVIMENTO 5 STELLE 18/06/2015
BASILIO TATIANA MOVIMENTO 5 STELLE 18/06/2015
FRUSONE LUCA MOVIMENTO 5 STELLE 18/06/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 18/06/2015
Stato iter:
29/04/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 29/04/2016
DELRIO GRAZIANO MINISTRO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 11/09/2015

SOLLECITO IL 03/02/2016

SOLLECITO IL 05/04/2016

RISPOSTA PUBBLICATA IL 29/04/2016

CONCLUSO IL 29/04/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09515
presentato da
RIZZO Gianluca
testo di
Giovedì 18 giugno 2015, seduta n. 445

   RIZZO, DELL'ORCO, CORDA, BASILIO e FRUSONE. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
   da quanto si apprende da organi di stampa, la Guardia costiera avrebbe a disposizione sette navi della classe CP900 e una cinquantina di motovedette della classe CP300, tutte costruite utilizzando fondi dell'agenzia europea Frontex, da impegnare nel recupero dei migranti nel Mediterraneo;
   per quanto di conoscenza degli interroganti, nel porto di Lampedusa, a turno, operano solo 3 o 4 motovedette della suddetta classe CP300 capaci di caricare fino a 150 naufraghi e dotate di bordi in gomma per evitare il ribaltamento dei barconi e le lungaggini nelle operazioni di trasbordo come avviene per le navi di stazza maggiore;
   le navi e le motovedette della Guardia costiera sono in grado di accogliere diverse centinaia di naufraghi e risultano essere più veloci e più economiche in termini di costo di navigazione rispetto alle navi impiegate nelle stesse operazioni dalla Marina militare; considerando anche il diverso impiego di equipaggi che, nel caso delle motovedette è di soli 25/40 membri, mentre sulle fregate della Marina è di 200 marinai che godono, comunque, di indennizzi di missione per le operazioni in mare;
   oltre le operazioni di ricerca e soccorso, la Guardia costiera si è sempre adoperata anche per le attività di sabotaggio delle imbarcazioni, successivamente al trasbordo dei naufraghi. Non a caso, riferendo a notizie della stampa, una loro motovedetta, lo scorso febbraio venne minacciata con armi da fuoco da parte di scafisti affinché i «Guardia Coste», dopo le operazioni di soccorso, non mettessero fuori uso il barcone;
   le navi della Guardia costiera di lunghezza pari a circa 100 metri, secondo quanto noto agli interroganti, dovrebbero avere un costo di circa 70 milioni di euro, mentre quelle di 60 metri di 15 milioni di euro. Le motovedette classe 300 «soltanto» 2 milioni. Mezzi decisamente più economici rispetto alle nuove navi «dual use» che la Marina militare ha recentemente commissionato e in consegna nel prossimo decennio e che nella migliore delle ipotesi al netto dei sistemi d'arma verrebbero a costare almeno 200 milioni di euro;
   in merito all'attività di ricerca e salvataggio nel canale di Sicilia il Consiglio di Rappresentanza a livello nazionale della Guardia costiera, in conseguenza dell'enorme sforzo in termini di uomini impiegato, con la delibera n. 124/XI del 15 aprile 2015, ha chiesto al Comando generale della Guardia costiera di «valutare l'opportunità di un aumento del personale e degli organi tabellari» al fine di razionalizzare gli incarichi del ruoli più alti;
   lo stesso Consiglio di rappresentanza con la delibera n. 125/XI del 15 aprile 2015 ha chiesto altresì di aumentare l'attività addestrativa nell'uso delle armi portati e nei corsi MGA, oltre che ottenere adeguate dotazioni di bordo (giubbotti antiproiettile, fondine cosciale e strumenti di coazione fisica) al fine di poter meglio garantire la sicurezza a bordo;
   se il Ministro intenda aumentare il dispositivo impegnato nelle operazioni di ricerca e salvataggio nel mar Mediterraneo almeno di una nave della Guardia costiera e raddoppiare la presenza delle motovedette sull'isola di Lampedusa, auspicando i giusti riconoscimenti economici (straordinari ed accessori) e morali al personale impegnato in queste attività;
   se intenda accogliere la delibera del Consiglio di rappresentanza a livello nazionale della Guardia costiera aumentando l'organico disponibile per le attività di pattugliamento nella misura di duecento militari di truppa il cui costo graverebbe, per i bilanci del Ministero, per circa 4 milioni di euro come desumibile dalla prima stesura della legge di stabilità 2015 poi emendata;
   quali programmi di addestramento all'uso delle armi portatili svolga il personale della Guardia costiera con particolare riferimento a coloro che risultano impegnati in servizio nel canale di Sicilia e con quale tipologia di armi;
   se, unitamente ai medici e ai soccorritori imbarcati sulle unità della Guardia costiera, si intenda predisporre la presenza di due «Guardia Coste» equipaggiati alla tutela del personale di bordo con idonei dispositivi di difesa;
   se il Ministero intenda stilare un programma di massima al fine di rinforzare la flotta navale per rispondere sempre più adeguatamente alle esigenze connesse con l'immigrazione del canale di Sicilia sotto l'aspetto di economicità e di operatività, ciò al fine di evitare sovrapposizioni di compiti fra chi deve esercitarsi e prepararsi per attività belliche e di difesa nazionale di propria competenza e chi deve essere pronto istituzionalmente a procedere a soccorsi e alla polizia marittima. (4-09515)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 29 aprile 2016
nell'allegato B della seduta n. 616
4-09515
presentata da
RIZZO Gianluca

  Risposta. — Con riferimento all'atto di sindacato ispettivo in esame, si forniscono i seguenti elementi di risposta.
  In merito all'addestramento all'uso delle armi portatili del personale militare del Corpo delle capitanerie di porto – Guardia costiera, in ottemperanza alle indicazioni impartite dalla direttiva «ARMI 002» del 26 luglio 2012 del comando generale del Corpo delle capitanerie di porto, ogni titolare di comando (sia di unità navale sia di ufficio marittimo) dispone, previo coordinamento della superiore direzione marittima, sessioni di indottrinamento teorico sul maneggio e sull'uso delle armi, sui mezzi di coazione fisica e sugli strumenti di protezione a favore di tutto il personale militare dipendente.
  L'indottrinamento in parola e il relativo aggiornamento è curato da sottufficiali del Corpo specificamente formati per tale addestramento ed in possesso della qualifica di «istruttore di tiro».
  In particolare, la citata direttiva prevede:
   la familiarizzazione all'impiego a caldo delle armi portatili, sia nel contesto statico sia dinamico delle tecniche di tiro operativo e/o difesa, mediante approfondimenti teorico-pratici;
   lo svolgimento di almeno quattro esercitazioni a fuoco per anno solare (cosiddette Arporex), da effettuarsi con cadenza trimestrale presso poligoni e/o in mare a bordo delle unità navali del Corpo;
   l'organizzazione di seminari in materia di polizia giudiziaria aventi lo scopo di analizzare, a livello teorico, le fattispecie tratte dall'esperienza operativa ed i casi giurisprudenziali più significativi in tema di responsabilità personale per uso improprio delle armi.

  È altresì prevista, a favore di una aliquota di personale individuata in ragione delle funzioni connesse all'impiego, la frequenza ai corsi:
   di addestramento all'uso delle armi portatili presso il comando subacqueo incursori (Comsubin) di La Spezia, per il personale del ruolo marescialli, sergenti e graduati in servizio permanente, tanto destinato a terra quanto imbarcato.
  di indottrinamento all'uso della mitragliera MG 42/59 presso il centro di addestramento aeronavale della marina militare (Maricentadd) di Taranto, per il solo personale del ruolo marescialli, sergenti e graduati in servizio permanente imbarcato.

  Al riguardo, si precisa che le armi utilizzate sono fornite dal ciclo logistico della Forza armata ed atte sia alla difesa delle installazioni, sia all'espletamento dei servizi d'istituto, inclusa l'attività di polizia giudiziaria.
  Dette armi costituiscono dotazioni di reparto, il cui effettivo impiego è rimesso alla facoltà del titolare del comando, in relazione alla effettiva opportunità di armare il proprio personale in caso di operazioni ritenute potenzialmente a rischio.
  Sono altresì organizzati ogni anno presso le direzioni marittime, ancora una volta a cura di istruttori qualificati, almeno due corsi di addestramento MGA (metodo globale di autodifesa) tesi all'istruzione delle procedure e tecniche operative e di difesa personale.
  In linea con i predetti adempimenti, per implementare ulteriormente la sicurezza di tutti i mezzi navali appartenenti alle classi di unità impiegate nello scenario dello Stretto di Sicilia, è in corso l'acquisizione di una adeguata quantità di dotazioni di protezione individuale, quali giubbotti antiproiettile galleggianti, elmetti balistici, metal detector portatili, rilevatori di esplosivi e altro, da destinare a bordo di ciascuna unità navale della Guardia costiera esposta al rischio connesso al fenomeno del flusso migratorio verso le coste italiane.
  Riguardo poi al possibile aumento del dispositivo impiegato nello operazioni di ricerca e soccorso nel canale di Sicilia, si fa presente che presso l'isola di Lampedusa è istituito dal 2003 il comando della VII squadriglia Guardia costiera, a cui sono assegnate permanentemente quattro motovedette specializzate nell'attività di ricerca e soccorso (Sar) classe 300 ed 1/2 motovedette classe 200.
  A ciò si aggiunga il pattugliamento costante nello Stretto di Sicilia di due unità delle classi maggiori del Corpo (per un totale di cinque unità, di cui due classe Diciotti e tre classe Fiorillo), al fine di intervenire tempestivamente nelle quotidiane attività di soccorso a migranti provenienti dalle coste libiche.
  Tale dispositivo per essere ulteriormente implementato necessita di nuove navi alturiere, dal momento che la rotazione nell'impiego in detto teatro operativo è indispensabile ad assicurare le manutenzioni periodiche e gli imprescindibili approvvigionamenti logistici.
  È, all'attualità, in fase di studio un programma di ampliamento del naviglio militare del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia costiera, con mirato riguardo ad unità specializzate nella predetta attività Sar maggiormente performanti e con maggiore capacità di carico, peraltro ad un costo assai ridotto rispetto a tipologie di navi costruite prioritariamente per assolvere ad altri servizi d'istituto.
  L'eventuale realizzazione di ulteriori unità maggiori dovrà poi tener conto del correlato incremento di organico, atteso che ciascuna unità classe Diciotti e classe Fiorillo prevede, rispettivamente, quarantuno e trenta membri di equipaggio.
  Alla luce delle predette considerazioni, l'attività addestrativa all'uso delle armi portatili risulta in linea con l'obiettivo di garantire al personale del Corpo delle capitanerie di porto – Guardia costiera, compreso quello impiegato in servizio nello Stretto di Sicilia, un adeguato livello di istruzione sull'uso delle armi.
  In proposito, si richiama l'attenzione sul fatto che le unità navali della Guardia costiera risultano armate in funzione dell'impiego operativo di volta in volta disposto.
  Le unità classe 300, pertanto, prevalentemente impiegate per i soccorsi connessi al fenomeno migratorio, sono equipaggiate con un armamento di difesa personale «leggero» (armi portatili), mentre le navi alturiere con dotazioni più complesse (quali mitragliatrici del tipo Browning per la classe Fiorillo e mitragliatrici MG 42/59 per la Diciotti), nonché con personale appositamente addestrato per il relativo uso.
  Da ultimo si precisa che l'auspicato reclutamento di ulteriori duecento unità di volontari di truppa, già suggerito dal consiglio di rappresentanza con la delibera 124/XI del 15 aprile 2015, a monte di ogni iniziativa che si vorrà intraprendere a riguardo, dovrà comunque considerare una modifica dell'articolo 815 del decreto legislativo n. 66 in data 15 marzo 2010, codice dell'ordinamento militare, il quale individua le dotazioni organiche dei volontari del Corpo i cui oneri finanziari sono puntualizzati dal correlato articolo 585 del medesimo codice.
Il Ministro delle infrastrutture e dei trasportiGraziano Delrio.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

prevenzione dell'inquinamento

sorveglianza marittima

personale di bordo