ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09382

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 437 del 08/06/2015
Firmatari
Primo firmatario: PARENTELA PAOLO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 08/06/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 08/06/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09382
presentato da
PARENTELA Paolo
testo di
Lunedì 8 giugno 2015, seduta n. 437

   PARENTELA. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   in data 27 maggio 2015, nel corso di una registrazione televisiva su un'emittente locale calabrese, il candidato sindaco del movimento cinque stelle Giuseppe D'Ippolito ha denunciato l'esistenza di una terra dei fuochi anche a Lamezia Terme. D'Ippolito, con il supporto di fotografie, ha fatto vedere come, lungo il rettifilo che conduce a S. Eufemia, accanto al letto del fiume del fiume Bagni, esista ancora la vecchia discarica comunale non bonificata, dove sono sotterrati, in una estensione di vari ettari, diverse tonnellate di rifiuti che col tempo sono via via riemersi;
   il candidato sindaco di Lamezia Terme ha testimoniato – riportando le immagini sulla sua pagina facebook – come in questo sito siano state ammassate, tra le altre cose, tonnellate di vetro che potevano essere destinate al riciclo;
   con piogge anche di modesta entità il fiume Bagni esce dai propri argini sversando acqua inquinata nei terreni antistanti – coltivati ad oliveto – e nel mare, che dista solo poche centinaia di metri;
   il rapporto di caratterizzazione della discarica «Bagni» – come descritto nella valutazione ambientale strategica nel piano strutturale comunale della città di Lamezia Terme, di cui si riporta un estratto conferma quanto già emerso dai precedenti esami svolti sull'area di riferimento, ovvero che le potenziali fonti di contaminazione sono localizzate, in prevalenza, dove è ubicato l'ammasso di rifiuti solidi urbani;
   dal punto di vista degli inquinanti presenti nel suolo, le risultanze analitiche evidenziano una contaminazione da molteplici parametri, con superamenti dei valori di soglia prefissati dalla normativa vigente (Decreto legislativo n. 152/2006 e successive modificazioni ed integrazioni) soprattutto nello strato intermedio e profondo;
   i principali inquinanti presenti in quantità rilevanti sono: arsenico, stagno e idrocarburi C>12, per i quali le analisi hanno rilevato superamenti in molti di punti dell'area esaminata;
   in rapporto agli elevati valori riscontrati il rapporto ipotizza, per quanto concerne l'arsenico, «che una presenza così significativa [...] oltre a fenomeni di contaminazione chiaramente legati all'esistenza dell'ammasso di rifiuti all'interno del sito, possa avere anche un'origine di tipo naturale, essendo il sito di Lamezia un deposito alluvionale ed essendo vicino ad una zona termale, posta immediatamente a monte del sito.»;
   invece, con riferimento alle quantità rilevanti di idrocarburi pesanti, è stato ipotizzato «che, oltre all'abbandono, all'interno del sito, di contenitori di oli e gasolio, di origine abusiva, possano essere intervenuti fattori legati a fenomeni di combustione accaduti nel sito, probabilmente anteriori all'apertura della discarica di RSU.»;
   la presenza di tali fattori inquinanti in quantità rilevanti hanno evidenziato, in sede di analisi di rischio, la non accettabilità dello stesso e la conseguente necessità di avviare la bonifica del sito;
   le acque di falda, nell'area in esame, presentano superamenti nei valori di ferro e manganese, probabilmente riconducibili alle caratteristiche idrogeochimiche del territorio, peraltro proprie di ampie zone del territorio calabrese. Dal rapporto emerge in ogni caso anche la significativa presenza di piombo e solfati;
   infine, la massa di RSU presente in discarica è risultata essere ancora «biologicamente attiva, con una discreta quantità di biogas ancora residente all'interno del sito». Con ogni probabilità, i rifiuti «sono ancora in fase degradativa e non mostrano un significativo grado di mineralizzazione»;
   ciò che lascia più stupiti è la dichiarazione che l'arsenico potrebbe essere contenuto nelle fonti termali dove centinaia di cittadini si recano di continuo per sottoporsi a bagni sulfurei e cure sanitarie –:
   se intenda promuovere una verifica da parte del comando carabinieri per la tutela dell'ambiente nell'ottica di scongiurare il pericolo di inquinamento ambientale derivante dallo sversamento in mare e nei terreni coltivati del percolato prodotto dalla discarica comunale di Lamezia Terme a ridosso del fiume Bagni.
(4-09382)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

deposito dei rifiuti

protezione dell'ambiente

sostanza tossica