ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09381

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 437 del 08/06/2015
Firmatari
Primo firmatario: BASILIO TATIANA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 08/06/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 08/06/2015
Stato iter:
03/11/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 03/11/2015
PINOTTI ROBERTA MINISTRO - (DIFESA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 03/11/2015

CONCLUSO IL 03/11/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09381
presentato da
BASILIO Tatiana
testo di
Lunedì 8 giugno 2015, seduta n. 437

   BASILIO. — Al Ministro della difesa, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
   organi di stampa nazionali riportano in questi giorni la notizia di un accordo-memorandum, firmato a Bruxelles da Italia, Francia e Germania in occasione dell'ultima seduta del Consiglio Europeo Esteri-Difesa del 15 maggio scorso, avente ad oggetto la realizzazione di nuovi velivoli a pilotaggio remoto, già definiti «euro-droni» per un futuro impiego in attività di ricognizione, riconoscimento e sorveglianza di carattere europeo;
   in particolare, il predetto progetto, che prende il nome di RPAS (remotely piloted aircraft system), rientrerebbe tra quelli affidati alla European defence agency e dovrebbe coinvolgere i principali gruppi dell'industria della difesa europea, come Dassault (Francia), Airbus Defence e Space (Francia/Germania) e Finmeccanica-Alenia Aermacchi (Italia);
   tale progetto è stato presentato come una importante evoluzione nel campo dell'industria della difesa europea e nell'utilizzo della tecnologia in ambito militare, tanto che l'AD di Finmeccanica Mauro Moretti lo ha ritenuto «un passo decisivo per l'agenda della difesa e della sicurezza europea»;
   si ritiene, infatti, che la realizzazione dei nuovi velivoli da parte dei gruppi industriali europei consentirà agli stessi di superare il colosso dell'industria statunitense della difesa e di assumere piena autonomia nel settore;
   l'accordo stipulato il 15 maggio 2015 riguarderebbe la fase iniziale di definizione dei requisiti tecnici e militari, oltre che la fattibilità complessiva del progetto, a cui seguirebbe una seconda fase che dovrebbe portare alla realizzazione di un prototipo entro il 2020 e, successivamente, all'operatività dei primi esemplari nel 2025;
   dal punto di vista tecnologico, i nuovi velivoli dovrebbero essere dotati di due turbogetti ed essere certificati per operare senza restrizioni nello spazio aereo europeo; dalle informazioni sinora pubblicate non è chiaro se sia stata definita la possibilità di armare i velivoli;
   nonostante gli effetti certamente positivi sul piano industriale e per lo sviluppo tecnologico applicato al comparto difesa-sicurezza, sussistono dubbi e perplessità circa l'eventualità che i nuovi «droni europei» possano essere armati ed essere utilizzati, quindi, anche in funzione offensiva;
   è di poche settimane fa la notizia che a causare la morte nel gennaio scorso del cooperante italiano Giovanni Lo Porto, in servizio in Pakistan per la ONG «Welt Hunger Hilfe» e preposto alla costruzione di alloggi di emergenza, fu un drone americano armato, utilizzato per bombardamenti durante un raid statunitense contro Al Qaida;
   sussistono, al contempo, dubbi e perplessità circa la possibilità che la conduzione di tali velivoli avvenga, da remoto, da parte di piloti privi di concreta esperienza di volo e, quindi, potenzialmente privi della capacità di comprendere la reale capacità offensiva di un drone armato –:
   se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se gli stessi corrispondano al vero;
   se non ritengano opportuno, anche alla luce delle notizie diffuse dai mass-media, specificare dettagliatamente le caratteristiche tecnico-operative dei nuovi velivoli a pilotaggio remoto, con particolare riferimento alla possibilità che gli stessi possano essere armati;
   se non ritengano opportuno effettuare una stima dell'incidenza costi/benefici che tale progetto potrà arrecare all'industria della difesa italiana. (4-09381)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 3 novembre 2015
nell'allegato B della seduta n. 514
4-09381
presentata da
BASILIO Tatiana

  Risposta. — In occasione del Consiglio affari esteri e difesa dell'Unione europea, tenutosi a Bruxelles il 18 maggio 2015, i Ministri della difesa di Italia, Francia e Germania hanno sottoscritto una Declaration of Intent per lo sviluppo congiunto, entro il 2025, di un sistema europeo a pilotaggio remoto (Remotely Piloted Aircraft System – RPAS) a media altitudine e lungo raggio, denominato «MALE 2025» (Medium Altitude Long Endurance) per operazioni di ricognizione, sorveglianza e riconoscimento a lunga distanza con una grande varietà di carico utile.
  Tale documento, pur formalizzando la volontà delle nazioni interessate di avviare il programma, non risulta vincolante per i Paesi costruttori.
  Infatti, dopo un preliminare studio di definizione, i cui principali parametri saranno la navigabilità e la certificazione del sistema, sulla base delle evidenze che emergeranno, i tre Paesi decideranno l'opportunità o meno di proseguire con la successiva fase di sviluppo e di produzione. Ad oggi, non è stato stipulato alcun accordo relativo ad una seconda fase per la realizzazione, entro il 2020, di un prototipo.
  Nello specifico, il programma prevede l'avvio, entro la fine del 2015, dello «studio di fattibilità», con la stipula di un contratto tra le nazioni partecipanti e l'industria per il tramite dell’Organisation Conjointe de Coopération en matière d'Armement (OCCAR), sulla base della proposta presentata dalle Società Finmeccanica, Dassault e Airbus Defence & Space nel corso del 2014.
   Questa fase di studio sarà condotta in coordinamento con altri pertinenti progetti dell'EDA (European Defence Agency) che, tuttavia, non parteciperà alla gestione diretta del programma in quanto «MALE 2025» non si identifica con quelli già gestiti in prima persona dall'EDA.
  L'obiettivo dello studio di fattibilità, che dovrebbe durare circa due anni, è quello di stabilire e di validare parametri e criteri tecnico-operativi relativi a un sistema a pilotaggio remoto di nuova generazione, in stretto coordinamento tra i tre Paesi e le relative industrie nazionali. Pertanto le specifiche caratteristiche del progetto potranno essere rese note solo al termine di tale fase.
  Il settore degli RPAS rappresenta una tra le più importanti sfide e opportunità tecnologiche ed industriali, da cui dipenderà il mantenimento delle capacità europee nel settore aerospaziale e dell'elettronica.
  Il programma MALE, che può avvalersi di «expertise» e «know how» di cui eccellono le industrie del nostro Paese, mira allo sviluppo di un sistema europeo di nuova generazione, contraddistinto da una spiccata innovazione sia in ambito tecnologico sia nei materiali che saranno utilizzati, oltre a favorire il rilancio del settore aeronautico e assicurarne, in tale prospettiva, l'evoluzione nel campo industriale nazionale.
  Attraverso questo programma, in linea con le aspettative del Consiglio europeo, l'Italia, la Francia e la Germania potranno rafforzare la cooperazione europea nel settore della difesa e promuovere una industria della difesa più competitiva, sviluppando e mantenendo le capacità di maggiore rilievo e fondamentali dell'industria europea.
  Un'accurata stima economica del progetto e delle ricadute nazionali in termini di work-share verrà effettuata solo quando, eventualmente, verranno autorizzate le fasi di sviluppo e di produzione che, come precisato, non sono oggetto della fase preliminare.
  Per quanto riguarda invece la possibilità di armare il velivolo MALE, non sono presenti nel documento di riferimento espliciti richiami.
  Sarà, semmai, il successivo studio di fattibilità a valutare eventuali implementazioni di sottosistemi di armamento, a bordo del MALE 2025.
  Quanto, infine, alla paventata possibilità che tali velivoli possano essere condotti da «piloti privi di concreta esperienza di volo», si precisa che, in ottemperanza alla vigente normativa nazionale, comunitaria e internazionale di riferimento, l'Aeronautica militare italiana impiega esclusivamente personale qualificato, dotato di brevetto di pilota militare per la conduzione di RPAS di classe MALE, conseguito dopo aver frequentato specifici corsi e, pertanto, in possesso della imprescindibile esperienza di volo.
La Ministra della difesaRoberta Pinotti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica della casa

impresa estera

politica industriale