ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09348

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 435 del 04/06/2015
Firmatari
Primo firmatario: GRIMOLDI PAOLO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Data firma: 04/06/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 04/06/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09348
presentato da
GRIMOLDI Paolo
testo di
Giovedì 4 giugno 2015, seduta n. 435

   GRIMOLDI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   secondo i dati acquisiti dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e trasmessi alla Commissione europea (in adempimento degli obblighi derivanti dall'attuazione della Direttiva 86/278/CEE), la situazione nazionale relativa allo spandimento dei fanghi di depurazione in agricoltura vede alcune regioni, come la Lombardia, il Veneto e la Toscana ai primi posti come produzione di fanghi;
   secondo la DGR del 29 luglio 2009 n. 8/9953, dai dati in possesso dell'Osservatorio regionale rifiuti emerge che la maggior parte dei fanghi attualmente prodotti dagli impianti di trattamento delle acque reflue urbane è destinato al recupero in agricoltura;
   tuttavia, alcune regioni utilizzano in agricoltura anche fanghi provenienti da altre regioni; come per il caso della Lombardia, ove oltre il 50 per cento dei fanghi ritirati da impianti autorizzati al trattamento conto terzi finalizzato al riutilizzo in agricoltura proviene da altre regioni italiane e tale quantità è prevalentemente costituita da fanghi provenienti dal trattamento di acque reflue;
   in particolare la provincia di Pavia recupera in agricoltura la maggior parte dei fanghi di depurazione (quasi 70.000 tSS nel 2008) con una superficie disponibile utilizzata per lo spandimento di fanghi di depurazione pari a più del 60 per cento della superficie utilizzata in tutta la regione, con un contributo dei rifiuti extraprovinciali pari al 91 per cento circa;
   per quanto riguarda i quantitativi massimi utilizzabili in agricoltura, il decreto legislativo n. 99 del 1992 stabilisce che i fanghi possono essere applicati su e/o nei terreni in dosi non superiori a 15 t/Ha di sostanza secca nel triennio, purché i suoli presentino le seguenti caratteristiche:
    capacità di scambio cationico (c.s.c.) superiore a 15 meq/100 gr;
    pH compreso tra 6,0 e 7,5;
   in caso di utilizzazione di fanghi su terreni il cui pH sia inferiore a 6 e la cui c.s.c. sia inferiore a 15, per tenere conto dell'aumentata mobilità dei metalli pesanti e del loro maggiore assorbimento da parte delle colture sono diminuiti i quantitativi di fango utilizzato del 50 per cento. Nel caso in cui il pH del terreno sia superiore a 7,5 si possono aumentare i quantitativi di fango utilizzato del 50 per cento;
   i fanghi provenienti dall'industria agroalimentare possono essere impiegati in quantità massima fino a tre volte le quantità indicate nella norma. In tal caso, i limiti di metalli pesanti non possono superare valori pari ad un quinto di quelli di cui all'allegato 1B;
   nonostante il considerevole contributo della regione Lombardia ed in particolare della provincia di Pavia allo smaltimento di rifiuti da fanghi di depurazione, si ha notizia dai media che è stata presentata una richiesta da parte della ditta Ecotrass srl per la realizzazione, in territorio della provincia di Pavia, nel comune di Mortara, di un ulteriore impianto per il trattamento dei fanghi, ove potranno essere realizzate 60 mila tonnellate annue di fanghi per l'agricoltura;
   date le dimensioni dell'impianto, sussiste il rischio di creare il presupposto per una proliferazione di impianti di piccola taglia che renderebbero difficilmente controllabile la situazione, vanificando qualsiasi sforzo di pianificazione in termini di sviluppo urbano e, soprattutto, in termini di impatto sulla salute e sull'ambiente circostante –:
   se il Ministro intenda adottare tutte le idonee iniziative di competenza in materia, incaricando l'ISPRA di effettuare uno studio sulla distribuzione degli impianti per il trattamento dei fanghi sul territorio nazionale e sul controllo analitico dei terreni su cui sono stati sparsi i fanghi, per addivenire al censimento degli impianti esistenti e controllare la sostenibilità ambientale per la localizzazione di nuovi impianti, anche pervenendo ad una moratoria per l'insediamento di ulteriori impianti in territori, come quello della provincia di Pavia, che già concorrono con un notevole contributo al trattamento e smaltimento dei fanghi di depurazione provenienti dalle acque reflue del territorio nazionale. (4-09348)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

fanghi di depurazione

inquinamento d'origine agricola

rifiuti industriali