ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09336

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 434 del 03/06/2015
Firmatari
Primo firmatario: QUARTAPELLE PROCOPIO LIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 03/06/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
AMENDOLA VINCENZO PARTITO DEMOCRATICO 03/06/2015
TIDEI MARIETTA PARTITO DEMOCRATICO 03/06/2015
SCUVERA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 03/06/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 03/06/2015
Stato iter:
07/10/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 07/10/2015
GIRO MARIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 07/10/2015

CONCLUSO IL 07/10/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09336
presentato da
QUARTAPELLE PROCOPIO Lia
testo di
Mercoledì 3 giugno 2015, seduta n. 434

   QUARTAPELLE PROCOPIO, AMENDOLA, TIDEI e SCUVERA. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale . — Per sapere – premesso che:
   secondo il diritto internazionale umanitario consuetudinario e come prescritto dall'articolo 79 del primo protocollo Aggiuntivo alle Convenzioni di Ginevra del 1949, i giornalisti civili impegnati nei conflitti armati devono essere rispettati e protetti da ogni forma di attacco intenzionale e devono godere dello stesso livello di protezione che è concesso ai civili, fintantoché non prendano parte diretta alle ostilità;
   la possibilità di fornire una informazione oggettiva e veritiera, anche in aree di crisi e durante un conflitto armato, è un diritto che ogni democrazia deve garantire;
   secondo Reporters without Borders, nel solo 2014, 69 giornalisti sono morti per garantire il diritto all'informazione nelle zone di conflitto;
   tra questi, il 24 maggio 2014, il fotoreporter italiano Andrea Rocchelli e il giornalista russo Andrei Mironov hanno perso la vita sotto i colpi di un mortaio in un villaggio vicino a Sloviansk, nell'Ucraina dell'Est, dove erano in corso combattimenti tra i miliziani filorussi e i soldati governativi;
   come riconoscimento per essersi distinti nel campo dei diritti umani e della libertà d'espressione, è stato assegnato a Mosca il prestigioso premio Anna Politkovskaja ad Andrei Mironov e ad Andrea Rocchelli, primo straniero ad averlo ricevuto;
   la versione fornita dal Governo ucraino attribuisce la responsabilità delle uccisioni alla fazione filorussa ma il giornalista francese William Roguelon, che al momento dell'attacco viaggiava nella stessa macchina con Rocchelli e Mironov, ipotizza che a sparare fosse stata la fazione filogovernativa; anche Igor Strelkov, leader della milizia popolare di Sloviansk intervistato dalla Komsomolskaya Pravda, afferma: «Rocchelli e Mironov erano andati a fare un reportage al confine della città, in territorio neutro, nel villaggio di Andreevka. Dato che ora lì i militari ucraini sparano a tutto ciò che si muove, i reporter sono stati notati e colpiti dal fuoco dell'artiglieria»;
   a un anno di distanza, nonostante l'impegno e le sollecitazioni della Farnesina per un accertamento rigoroso e l'apertura di un fascicolo per omicidio da parte della procura della Repubblica di Pavia, la famiglia di Rocchelli attende ancora dalle autorità ucraine delle risposte esaustive su chi abbia ucciso Andrea –:
   se il Governo sia a conoscenza di aggiornamenti sulla dinamica e sulle responsabilità del duplice omicidio;
   quali ulteriori iniziative intenda avviare il Governo per rafforzare l'interlocuzione con le autorità ucraine perché si giunga quanto prima ad un chiarimento circa le dinamiche dell'assassinio e l'individuazione dei responsabili, esortando l'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, nonché i Governi degli altri Stati membri a fare altrettanto. (4-09336)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 7 ottobre 2015
nell'allegato B della seduta n. 497
4-09336
presentata da
QUARTAPELLE PROCOPIO Lia

  Risposta. — Il 24 maggio 2014, il foto-reporter italiano Andrea Rocchelli ed il suo interprete russo Andreij Mironov sono stati uccisi nei pressi della cittadina ucraina di Sloviansk, in quei giorni teatro di violenti ed intensi scontri fra forze governative e milizie indipendentiste. Dai primi accertamenti è emerso che Rocchelli e Mironov si trovarono esposti al fuoco incrociato delle opposte fazioni, circostanza che, secondo le autorità ucraine, rende arduo ricondurre l'omicidio ad un preciso e univoco responsabile. Già nelle ore successive all'incidente sono stati attivati i canali diplomatici affinché si facesse piena luce sulla dinamica degli eventi e l'accertamento delle responsabilità.
  Fin dal giorno dell'uccisione di Andrea Rocchelli, il Governo italiano, anche per il tramite dell'ambasciatore Romano a Kiev, ha colto ogni occasione di contatto con le autorità ucraine per sollecitare risposte chiare convincenti. Analoga azione è stata svolta in ambito multilaterale sollevando la questione in seno all'UE, all'OSCE e all'ONU, nella convinzione che la libertà di espressione e la sicurezza degli operatori dell'informazione costituiscono le basi civili della democrazia.
  Da ultimo, lo stesso Ministro Gentiloni, durante la visita compiuta a Kiev il 5 e 6 maggio 2015, è tornato a sollevare con il suo omologo Klimkin il caso, ribadendo l'esigenza di concludere le indagini in tempi ragionevoli e in maniera imparziale. In quell'occasione, il Ministro Klimkin ha fornito assicurazioni sulla piena volontà delle, autorità ucraine di far luce sulla vicenda e sulla consapevolezza dell'attenzione attribuita dal Governo italiano e dalla famiglia del reporter alla vicenda.
  Il nostro ambasciatore a Kiev è costantemente impegnato a far si che l'attenzione sul caso rimanga elevata, sia nel quadro degli incontri con i vertici del Governo ucraino che in occasioni pubbliche, e che siano sempre tenute presenti le nostre aspettative di progressi concreti nelle indagini e nell'accertamento delle responsabilità.
  Si assicura che il Governo continuerà a mantenere alta l'attenzione sul caso fino a quando non verrà fatta piena luce sugli eventi, anche sotto il profilo giudiziario.
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionaleMario Giro.

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