ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09317

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 434 del 03/06/2015
Firmatari
Primo firmatario: CATANOSO GENOESE FRANCESCO DETTO BASILIO CATANOSO
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 26/05/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 26/05/2015
Stato iter:
08/06/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 08/06/2017
BOCCI GIANPIERO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 08/06/2017

CONCLUSO IL 08/06/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09317
presentato da
CATANOSO Basilio
testo di
Mercoledì 3 giugno 2015, seduta n. 434

   CATANOSO. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   gli organi di stampa hanno diffuso la notizia che, domenica 24 maggio, il sindaco di Bolzano ha stabilito di far issare negli uffici pubblici la bandiera italiana a mezz'asta;
   la decisione del sindaco Luigi Spagnolli viene subito dopo «aver preso atto della circolare del Presidente del Consiglio e della successiva indicazione del Presidente della Regione»;
   anche il presidente della provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, aveva duramente criticato il contenuto della circolare della Presidenza del Consiglio dei ministri affermando che «esporre la bandiera tricolore, per l'Alto Adige è un'imposizione da Roma e che ricordare così l'inizio della guerra è una scelta sbagliata e irragionevole»;
   sempre il sindaco di Bolzano Spagnolli ha dichiarato che «l'inizio di quella guerra, come pure di tutte le guerre, costituisce già di per sé una sconfitta per l'umanità e per chi crede come noi nell'ideale della convivenza pacifica»;
   in occasione del centenario dell'ingresso in guerra dell'Italia, la Presidenza del Consiglio dei ministri ha diramato una nota nella quale si invitano gli enti pubblici, e quindi anche i comuni, a esporre sia la bandiera italiana che quella europea. In Alto Adige l'ordine di esporre il tricolore ha però destato indignazione, in primo luogo da parte degli Schützen, che hanno diramato una dura nota, nella quale si spiega che «l'Italia festeggia così non solo la conquista del Tirolo ma pure la morte di mezzo milione di soldati italiani»;
   «Questo invito è incomprensibile, soprattutto per la popolazione di lingua tedesca e ladina», così ha dichiarato il presidente della provincia autonoma di Bolzano Arno Kompatscher;
   a questo coro di dichiarazioni vergognose ed inaccettabili si è aggiunto anche il presidente della provincia autonoma di Trento ed attuale presidente della regione Ugo Rossi, il quale dichiara che «Le bandiere dell'Italia e dell'Europa le esporremo, ma a mezz'asta, perché l'inizio di quella guerra, come pure di tutte le guerre, è già di per sé una sconfitta per l'umanità»;
   questo atteggiamento nasconde, a giudizio dell'interrogante, invece un atteggiamento di odio e di intolleranza nei riguardi di tutto quanto rappresenti l'Italia e l'italianità nelle terre irredente, per la liberazione delle quali sono morti centinaia di migliaia di nostri connazionali e che devono essere ricordati ed omaggiati come dovrebbe fare una qualunque nazione meriti di definirsi tale;
   risulta ancor più intollerabile questo spirito anti-italiano da parte degli abitanti dell'Alto-Adige dopo che gli stessi godono di benefici che ad altri italiani sono sconosciuti grazie allo statuto dell'autonomia di cui godono dalla fine della seconda guerra mondiale –:
   di quali elementi disponga il Ministro interrogato in relazione alle modalità secondo le quali si sono svolte le celebrazioni del 24 maggio alla luce delle dichiarazioni ricordate in premessa. (4-09317)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 8 giugno 2017
nell'allegato B della seduta n. 811
4-09317
presentata da
CATANOSO Basilio

  Risposta. — In occasione del centesimo anniversario dell'ingresso dell'Italia nella Grande Guerra celebrato il 24 maggio 2015, la Presidenza del Consiglio dei ministri ha disposto l'esposizione delle bandiere italiana ed europea sugli edifici pubblici. Come di consueto, la disposizione è stata ripresa dal commissariato del Governo per la provincia di Bolzano e rivolta, tra gli altri, anche ai vertici degli enti locali.
  L'iniziativa ha suscitato le immediate reazioni di partiti e movimenti politici appartenenti all'estrema destra di lingua tedesca secessionista (in particolare il «Südtiroler Freiheit»), nonché della Lega Schuetzen (corpo paramilitare di fucilieri connotato da elementi di elevata matrice nazionalista di stampo pantirolese).
  A sua volta il presidente della provincia autonoma di Bolzano ha comunicato di non ritenere il 24 maggio «un giorno di festa, ma un giorno di commemorazione», anticipando l'intenzione di far svolgere un approfondimento in ordine alla fonte giuridica posta alla base della richiamata disposizione della Presidenza del Consiglio dei ministri e di inviare, all'esito dell'approfondimento medesimo, l'invio di una «comunicazione» chiarificatrice ai sindaci altoatesini con precise indicazioni in merito.
  A ruota, il segretario politico della Sudtiroler Volkspartei, Philipp Achammer, nell'ambito di dichiarazioni rese al quotidiano di lingua tedesca «Dolomiten», ha ribadito il proprio consiglio a «non dare seguito all'invito di esporre le bandiere». Lo stesso presidente della provincia autonoma ha annunciato con un comunicato stampa che nessun edificio provinciale avrebbe esposto le bandiere.
  In tale contesto, atteso che la data di esposizione delle bandiere – 24 maggio – ha coinciso con la domenica in cui ha avuto luogo un delicato turno di ballottaggio per l'elezione dei Sindaci nei principali centri urbani della provincia (Bolzano, Merano e Laives), si sono registrate analoghe posizioni anche da parte dei tre Sindaci uscenti, verosimilmente riconducibili al periodo pre-elettorale.
  Il 24 maggio si è, dunque, registrata in provincia la quasi totale adesione dei sindaci all'iniziativa che la stampa – anche nazionale – ha definito lo «sciopero del Tricolore», fatti salvi i vessilli regolarmente esposti all'esterno degli Uffici elettorali di sezione dei comuni interessati dal turno di ballottaggio (con qualche isolata eccezione nel comune di Laives).
  Hanno aderito alle disposizioni impartite dalla Presidenza del Consiglio dei ministri i sindaci di Vipiteno, Campo di Trens, Santa Cristina di Val Gardena, Lagundo, Campo Tures, Brunico, La Valle e Corvara in Badia. Le amministrazioni comunali di Bolzano e Laives – rappresentate dai sindaci uscenti di lingua italiana – hanno esposto le bandiere a mezz'asta, mentre le altre amministrazioni comunali non hanno esposto alcuna bandiera.
  Per completezza di informazione, si rappresenta che lo stesso 24 maggio 2015 si sono svolte ad Innsbruck, capoluogo della confinante regione austriaca del Tirolo, solenni cerimonie celebrative del centenario della Prima Guerra mondiale – accompagnate da scariche a salve da parte delle compagnie Schutzen schierate –, cui hanno preso parte, tra gli altri, i tre cosiddetti «governatori» dell'Euregio (Tirolo-Alto Adige-Trentino).
Il Sottosegretario di Stato per l'internoGianpiero Bocci.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

ente pubblico

regione alpina

guerra