ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09304

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 433 del 22/05/2015
Firmatari
Primo firmatario: DE ROSA MASSIMO FELICE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 22/05/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BARONI MASSIMO ENRICO MOVIMENTO 5 STELLE 22/05/2015
DI VITA GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 22/05/2015
GIORDANO SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 22/05/2015
GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 22/05/2015
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 22/05/2015
MANTERO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 22/05/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 22/05/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09304
presentato da
DE ROSA Massimo Felice
testo di
Venerdì 22 maggio 2015, seduta n. 433

   DE ROSA, BARONI, DI VITA, SILVIA GIORDANO, GRILLO, LOREFICE e MANTERO. — Al Ministro della salute, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   con decreto n. 178 del 2012 è stato avviato il processo di riorganizzazione della Croce rossa italiana;
   il decreto-legge n. 178 del 2012 contiene alcuni punti irrisolti che, da un lato, impediscono un corretto svolgimento del tavolo sulla mobilità aperto presso il dipartimento della funzione pubblica e, dall'altro, evidenziano alcune lacune e contraddizioni anche sulla corretta attribuzione di funzioni alla CRI;
   la riforma prevede, infatti, la privatizzazione integrale della CRI pregiudicando i servizi garantiti alla collettività nell'assistenza sanitaria e mettendo a rischio 1.500 posti di lavoro, tra cui amministrativi, tecnici, sanitari ed autisti di ambulanze;
   con il «decreto Milleproroghe» è stata rimandata di un anno l'entrata in vigore della privatizzazione integrale della CRI, mentre nell'ultima legge di stabilità è passato un emendamento che lega la mobilità dei lavoratori della Croce rossa alla situazione dei lavoratori delle province;
   la CRI è un ente che svolge, sul territorio nazionale, un delicato e strategico servizio pubblico tra i quali:
    servizio di assistenza socio sanitaria in favore di popolazioni nazionali e straniere in caso di calamità e nelle situazioni di emergenza in collaborazione con le Forze armate e la protezione civile;
    assistenza in favore degli indigenti, immigrati e ai cittadini portatori di handicap;
    organizza il servizio di pronto soccorso e trasporto infermi;
    promozione e diffusione tra i giovanissimi, in collaborazione con le autorità scolastiche, dei principi fondamentali umanitari;
    è presente inoltre con il proprio personale, effettivo civile, militare e volontario, su tutti teatri operativi, nazionali ed esteri, adempiendo ai compiti attribuiti con leggi, regolamenti e norme internazionali;
   la soppressione dell'attuale CRI e l'istituzione di una associazione privata che comunque sarà finanziata con fondi pubblici e sottratta agli attuali controlli ministeriali, rappresenterebbe un enorme danno, sociale, sanitario ed erariale;
    l'importanza del lavoro che svolge la Croce rossa italiana è testimoniato dall'appello inviato dalla Federazione internazionale della Croce rossa e della Mezzaluna rossa (FICR) a tutte le società di Croce rossa nel mondo, per raccogliere 2,7 milioni di franchi svizzeri (pari a 2,6 milioni di euro) al fine di sostenere la Croce rossa italiana nelle attività di assistenza a favore di 85.000 migranti;
   la Croce rossa italiana ha già risposto, infatti, al recente aumento di arrivo di migranti attivando centinaia di volontari e organizzando le proprie strutture di accoglienza per ospitare, curare e proteggerli in modo dignitoso: solo la scorsa settimana, volontari CRI di Sicilia e Calabria hanno consegnato aiuti umanitari, tra cui la distribuzione di cibo, acqua, kit igienici e altri beni di prima necessità, a più di 4.000 persone salvate dalla Guardia costiera italiana al largo delle coste libiche;
   il decreto-legge n. 178 del 2012 produrrà, inoltre, il totale smantellamento del personale del Corpo militare della Croce rossa, fiore all'occhiello nel mondo, dopo 150 anni di onorato servizio;
   dei mille militari in servizio continuativo, circa trecento unità gestiscono gli arruolamenti e la logistica di 11 centri di mobilitazione (suddivisi sul territorio nazionale) che hanno permesso di arruolare e formare, in questi anni, un esercito di oltre 20.000 ufficiali e sottufficiali volontari (medici, farmacisti, commissari, infermieri e personale di assistenza) sempre pronti ad intervenire, nei vari teatri operativi nazionali ed esteri, a costo zero per le casse dello Stato. La restante parte del personale militare, circa settecento, sono dislocati nei vari comitati regionali e provinciali in supporto alle attività svolte dal Corpo delle infermiere volontarie e dal personale civile dell'ente, coordinando un servizio di volontariato efficiente, capillare, necessario al sistema sanitario nazionale ed anche a saldare, in chi lo svolge, lo spirito di solidarietà e comunità;
   con la privatizzazione dell'ente e lo smantellamento del personale effettivo, che ha sempre garantito un supporto tecnico/logistico ai volontari, si creerebbe un inevitabile disorientamento degli stessi che si ritroveranno catapultati nella nascente «associazione privata» orfani dell'ausilio di quel personale assunto per garantire l'efficienza di tutto l'apparato di emergenza;
   la Croce rossa italiana possiede un ingente patrimonio immobiliare, pubblico, pertanto demanio dello Stato e quindi patrimonio di tutti gli italiani, che, a seguito di privatizzazione, andrebbe perso irrimediabilmente, a favore di speculatori privati –:
   se il Governo non ritenga necessario ed urgente assumere iniziative per modificare il decreto-legge n. 178 del 2012 al fine di salvaguardare il ruolo fondamentale della Croce rossa italiana, per il servizio sanitario nazionale e per le operazioni umanitarie internazionali;
   se il Governo non ritenga necessario ed urgente salvaguardare le competenze specifiche ed il lavoro qualificato dei dipendenti della Croce rossa italiana, anche nella veste di formatori e coordinatori di un movimento di volontariato, essenziale per il sostegno al soccorso sanitario precedente all'ingresso nelle strutture ospedaliere e fondamentale per la promozione della coesione sociale;
   se il  Governo non ritenga fondamentale salvaguardare il patrimonio immobiliare pubblico della Croce rossa italiana, affidatole dai donatori con il preciso scopo di devolvere i propri beni ad un servizio pubblico, per il bene comune.
(4-09304)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

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