ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09258

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 431 del 20/05/2015
Firmatari
Primo firmatario: CATANOSO GENOESE FRANCESCO DETTO BASILIO CATANOSO
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 20/05/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 20/05/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09258
presentato da
CATANOSO Basilio
testo di
Mercoledì 20 maggio 2015, seduta n. 431

   CATANOSO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   come riporta il settimanale Panorama, in un articolo a firma di Mikol Belluzzi, fare conceria in Italia è diventato un vero lusso;
   un lusso, innanzitutto, perché sul mercato sono rimasti solo i grandi operatori, quelli che possono investire in ricerca, innovazione e sostenibilità e, poi, perché chi è «sopravvissuto» crea ed esporta pelli per le grandi aziende del lusso internazionale;
   una così dura analisi del settore è stata fatta dal direttore dell'Unic, Unione nazionale industria conciaria, Salvatore Mercogliano, il quale ha aggiunto che, a dispetto dell'importanza del settore, di esso non si cura nessun esponente del Governo nazionale e comunitario;
   a giudizio di Mercogliano e dell'interrogante, il peso politico dell'Italia nei riguardi del settore della lavorazione delle pelli rispetto alle istituzioni europee è quasi pari a zero;
   uno dei primi problemi posti da Mercogliano nella sua intervista è stato quello della materia prima che, a causa di protezioni e divieti, non è esportabile da Asia e Sudamerica, mentre l'Europa non ha posto alcuna limitazione allo scambio internazionale delle pelli, facendone lievitare i prezzi a tutto beneficio di Pakistan, Brasile, India ed Argentina;
   anche sulla nazionalità del prodotto, l'Unione europea è poco sensibile ai richiami del settore, quando, invece, rappresenta un valore aggiunto nel mercato mondiale;
   l'industria conciaria italiana pratica vera sostenibilità ambientale, decisione che comporta un costo pari al 10 per cento di tutto il fatturato del comparto. L'industria conciaria italiana, per esempio, compra pellami provenienti da allevamenti civili e rispettosi delle leggi nazionali e comunitarie;
   si può affermare in tutta serenità che, quello italiano, è il primo settore conciario al mondo ed anche solo per questo motivo dovrebbe essere tutelato dall'Unione europea;
   il settore conciario nazionale continuerà ad esistere fintanto che esisterà il lusso ed un'attrazione per la pelle da parte dei consumatori, ma ciò non significa che le istituzioni non debbano impegnarsi ad una maggiore tutela in ambito comunitario ed internazionale –:
   quali iniziative intendano adottare i Ministri interrogati affinché il settore dell'industria conciaria nazionale sia tutelato in sede comunitaria secondo le indicazioni dell'Unic. (4-09258)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

istituzione dell'Unione europea

commercio internazionale

congiuntura economica