ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09251

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 431 del 20/05/2015
Firmatari
Primo firmatario: CATANOSO GENOESE FRANCESCO DETTO BASILIO CATANOSO
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 20/05/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 20/05/2015
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI E LE AUTONOMIE delegato in data 16/12/2015
Stato iter:
16/12/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 16/12/2015
Fasi iter:

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 16/12/2015

RISPOSTA PUBBLICATA IL 16/12/2015

CONCLUSO IL 16/12/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09251
presentato da
CATANOSO Basilio
testo di
Mercoledì 20 maggio 2015, seduta n. 431

   CATANOSO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   il settimanale Panorama, con un articolo a firma di Pietro Romano, riporta le problematiche inerenti le unioni di comuni;
   le unioni di comuni sono state «istituite» con la legge n. 78 del 2010 con lo scopo di aggregare, obbligatoriamente, i Comuni con meno di 5 mila abitanti ed al fine di conseguire un risparmio nelle spese di funzionamento degli enti territoriali interessati dalla normativa;
   nel corso degli anni, però, le aggregazioni dei comuni hanno visto aggravare i costi piuttosto che ridurli, a tal punto che il processo di unioni si è bloccato;
   anche la Corte dei conti ne ha certificato il fallimento definendo, nella relazione sulla gestione finanziaria degli enti territoriali 2013, le unioni di comuni un «poco efficace metodo di razionalizzazione della spesa»;
   a giudizio dell'interrogante, le unioni di comuni sono un ottimo metodo per ottenere risparmi di gestione dagli enti territoriali piccoli tali da poter liberare risorse pubbliche da destinare ad altre finalità. Infatti, fino ad ora sono state soltanto 309 le unioni che hanno interessato 1440 comuni a fronte di 5.639 piccoli enti interessati;
   il dipartimento degli affari regionali ha stanziato 5 milioni di euro, insufficienti a giudizio dell'interrogante, e l'Anci ha rivolto un appello al Ministro dell'economia e delle finanze affinché siano rassicurati gli amministratori locali «sul fronte dell'erogazione delle risorse perché i risparmi dalle fusioni arriveranno nel corso del tempo» –:
   quali iniziative intenda il Governo assumere per risolvere le problematiche esposte in premessa. (4-09251)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 16 dicembre 2015
nell'allegato B della seduta n. 537
4-09251
presentata da
CATANOSO Basilio

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione a risposta scritta in oggetto, si rappresenta quanto segue.
  Le Unioni di comuni sono un istituto il cui rilievo è crescente alla luce delle disposizioni della legge n. 56 del 2014.
  Nondimeno, anche alla luce del vincolo normativo di integrazione sovracomunale che grava sui comuni di minori dimensioni (legge 27 dicembre 2013, n. 147 (articolo 1, comma 730); decreto-legge 6 marzo 2014, n. 16 (articolo 12); legge 7 aprile 2014, n. 56 (articolo 1, comma 130); decreto del Ministero dell'interno dell'11 giugno 2014; legge 23 dicembre 2014, n. 190 (articolo 1, comma 450); decreto del Ministero dell'interno del 21 gennaio 2015), si stanno moltiplicando iniziative di pura
compliance formale, che si risolvono soltanto nella azione degli atti giuridici formali di creazione delle nuove entità sovracomunali, senza che faccia seguito una vera unificazione dei processi amministrativi e di razionalizzazione delle strutture e dell'utilizzo del personale; ciò comporta in vitabilmente che da processi di questa sorta non derivino risparmi di spesa, come la Corte dei conti ha effettivamente osservato.
  Non a caso, la stessa legge n. 56 del 2014, al comma 149, prevede che il dipartimento per gli affari regionali, le autonomie e lo sport predisponga «appositi programmi di attività contenenti modalità operative e altre indicazioni finalizzate ad assicurare [...] il rispetto dei termini previsti per gli adempimenti di cui alla presente legge e la verifica dei risultati ottenuti», con ciò immaginando un ruolo attivo ai fini dell'effettività di una maturazione organizzativa che la gran parte dei comuni italiani, per la loro ridotta dimensione e per la estrema debolezza delle competenze del personale in servizio, non è da sola in grado di assicurare.
  In questo senso, l'ufficio I del dipartimento per gli affari regionali, le autonomie e lo sport si sta già adoperando da alcuni mesi, sostenendo, mediante attività finanziate con la limitata riprogrammazione di poche ultime risorse del Fondo sociale Europeo della programmazione 2007-2013, alcuni processi di aggregazione, in contesti territoriali differenti, con risultati non omogenei ma con importanti apprendimenti da riportare a beneficio di altre realtà. Sono state altresì finalizzate a queste attività anche alcune recenti economie del Programma Elisa, finanziato con risorse nazionali della Finanziaria 2007, e dedicato allo sviluppo dell'informatizzazione dei processi negli enti locali. Ciò in quanto il programma ha prodotto utili sistemi di
workflow management che facilitano una effettiva unificazione dei processi, con risparmi di spesa e innalzamento della qualità dei prodotti amministrativi.
  Stanno lavorando a processi di unione col supporto del dipartimento per gli affari regionali, le autonomie e lo sport, su base volontaria e sperimentale e con diversi stati di avanzamento, gruppi di comuni calabresi (nella Valle del Torbido come sul Monte Contessa), della Puglia (nella grecia salentina), del Molise (nell'area del Santacrocese), della Lombardia (nella cosiddetta isola bergamasca). Queste attività sperimentali potranno essere rese pervasive e generalizzate qualora trovassero finanziamento nel Programma operativo nazionale
per la capacitazione istituzionale del 2014-2020. A questi fini, l'ufficio I del dipartimento per gli affari regionali, le autonomie e lo sport ha formalizzato, sin dal giugno 2014, una precisa ed analitica proposta operativa, a tutt'oggi ancora all'esame delle autorità di gestione della programmazione, anche con esplicito riferimento al comma 149 della legge n. 56 del 2014.
  Solo in presenza di un convinto accompagnamento del centro è infatti possibile che si inneschino reali processi di cambiamento organizzativo che facciano seguire in pratica alle indispensabili innovazioni istituzionali effetti concreti in termini di efficacia ed efficienza dell'azione amministrativa degli enti locali.

Il Sottosegretario di Stato per gli affari regionali e le autonomieGianclaudio Bressa.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

spese di funzionamento

risparmio