ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09203

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 428 del 15/05/2015
Firmatari
Primo firmatario: NESCI DALILA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 15/05/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 15/05/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 15/05/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09203
presentato da
NESCI Dalila
testo di
Venerdì 15 maggio 2015, seduta n. 428

   NESCI e PARENTELA. — Al Ministro della salute, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   con DPGR n. 32 del 28 Marzo 2012 la regione Calabria – allora e sino a oggi sottoposta a piano di rientro dal debito sanitario – stipulava un «Patto d'Intesa con l'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù» di Roma, con l'intento di «procedere alla costituzione di un centro pediatrico da inserire nell'ospedale “Pugliese” di Catanzaro»;
   nel verbale della riunione del 7 novembre 2012 del cosiddetto «Tavolo Massicci», 7 novembre 2012, si ribadiva che «nel corso della precedente riunione Tavolo e Comitato (per la verifica dei Lea, nda) avevano evidenziato la necessità che la regione fornisse ulteriori elementi di valutazione in merito alla coerenza del progetto con l'attuale situazione della rete pediatrica e alle finalità specifiche che si intendono perseguire con il patto d'intesa con il Bambin Gesù;
   nello stesso verbale si aggiungeva che alla regione Calabria erano state chieste «ulteriori informazioni di dettaglio rispetto al personale, all'impatto economico, alla compatibilità con il piano di rientro e alle caratteristiche organizzative della convenzione» e che la regione aveva trasmesso una nota di chiarimenti – prot. 458_12 del 10 ottobre 2012 – in risposta alle osservazioni, di cui alla riunione del 23 luglio 2012 del prefato organismo, relative al patto d'intesa con l'ospedale pediatrico Bambin Gesù;
   le delucidazioni fornite dalla regione Calabria non apparivano convincenti in sede di «Tavolo Massicci», tanto che, nella riunione dell'otto aprile 2013, i suddetti tavolo e comitato ritenevano che i DPGR 20/2012 e 32/2012 non potessero essere valutati positivamente senza i necessari chiarimenti da parte dell'intera struttura commissariale;
   in merito all'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, in relazione al quale opera la legge n. 187 del 1995, i riferiti Tavolo e Comitato valutarono negativamente il patto d'intesa, rilevando una duplicazione dei costi relativi alla pediatria ospedaliera nella città di Catanzaro e rimarcando problemi evidenti in ordine alla convenienza della citata intesa, specie per la carenza di documentazione sul versante dei costi;
   nella riunione del 4 dicembre 2013, i riferiti Tavolo e Comitato segnalarono che nel programma operativo collegato all'avanzamento del piano di rientro dal debito non vi è alcun riferimento alle criticità precedentemente rilevate, cosa ribadita dalla giornalista Betty Calabretta in un articolo apparso su Gazzetta del Sud del 31 dicembre 2013;
   appare utile rammentare che nel verbale del tavolo ex Massicci del 23 luglio del 2012, si evidenziava – in merito alla convenzione tra l'Azienda Pugliese Ciaccio e l'Ospedale Bambino Gesù – la necessità che la regione Calabria fornisse ulteriori elementi di valutazione in merito alla coerenza del progetto con l'attuale situazione della rete pediatrica e alle finalità specifiche;
   nel predetto verbale si chiedevano anche ulteriori informazioni di dettaglio, cioè se vi fosse la previsione d'impiego del solo personale dell'ospedale pediatrico Bambin Gesù o anche dell'azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio, l'impatto economico col dettaglio di costi e risparmi, l'individuazione dell'organizzazione e dei livelli di responsabilità, nonché la compatibilità con quanto previsto nel piano di rientro;
   alle riferite questioni non è stata data mai risposta;
   dopo anni, curiosamente in prossimità con la data di scadenza della convenzione, nel dicembre 2014 la struttura commissariale ha inviato una corposa relazione al tavolo ex Massicci, al cui paragrafo 2.4.5.1, relativa proprio alla convenzione tra l'azienda ospedaliera pugliese Ciaccio e l'ospedale Bambino Gesù di Roma, con la quale, a giudizio degli interroganti, non si risolvono le problematiche prima elencate;
   di là dai semplici dati relativi all'abbattimento di ricoveri per mobilità passiva – peraltro fisiologica – verso l'Ospedale Bambin Gesù, non suffragati da riscontri economici, le finalità specifiche che si dovevano perseguire con la convenzione e il problema della commistione tra il personale del Bambino Gesù che opera nell'azienda pugliese e quello della stessa azienda sono tutt'altro che risolti;
   il 90 per cento dell'attività chirurgica effettuata nel centro catanzarese è riconducibile alla chirurgia pediatrica, già, presente in loco e non ricompresa nella convenzione, mentre solo il rimanente 10 per cento dell'attività chirurgica è da ricondurre agli specialisti del Bambino Gesù (ortopedia, urologia, oculistica, plastica e altro);
   si evidenzia, pertanto, una vera e propria duplicazione di attività, anche in considerazione dell'esiguo numero di interventi chirurgici specialistici ascrivibili al Bambin Gesù, a fronte dell'enorme esborso di denaro, il tutto – sembrerebbe agli, interroganti – con l'assenso degli organi aziendali;
   il servizio giornalistico «I manager del presidente», autore il giornalista Antonino Monteleone, trasmesso nel programma Rai «Report» del 28 aprile 2013, ha confermato la duplicazione di cui sopra e una gestione concreta dell'intesa ben contraria alle ragioni della sua prospettazione;
   confrontando i dati di produzione 2012-2013 del centro delle chirurgie pediatriche dell'azienda ospedaliera, si registra già nel 2013 un disavanzo di ben 280.000 euro rispetto al 2012, con, un peggioramento dell'indice operatorio, che passa dal 61 per cento del 2012 al 54 per cento del 2013, nonché dell'indice di complessità chirurgica;
   i riassunti dati negativi sono stati riconfermati anche nel 2014;
   l'effetto della convenzione in argomento è stato esclusivamente quello di mantenere in loco la bassa complessità, per trasferire a Roma la media e l'alta complessità;
   la predetta sintesi interpretativa è confermata dai dati di mobilità passiva verso l'Ospedale Bambin Gesù, riportati dalla regione Calabria;
   a tale ultimo riguardo, nel 2012 i cittadini calabresi hanno pagato di mobilità passiva circa 8.200.000 euro per 3.044 ricoveri, mentre nel 2013 la mobilità passiva pagata dalla regione al Bambin Gesù è di euro 8.090.000, a fronte di 2.918 ricoveri;
   parte della considerata mobilità è da ascrivere a patologie mediche, non già chirurgiche, per cui non si può dedurre corrispondente beneficio per la regione Calabria;
   l'attività operatoria svolta dai professionisti del Bambin Gesù ricomprende quella che già veniva effettuata nel presidio ospedaliero del capoluogo;
   la novità, per il dibattito che ne è sorto sulla stampa, è stata di far passare codesta attività chirurgica come mai effettuata in loco e quindi completamente ascrivibile ai professionisti esterni;
   tale situazione, secondo gli interroganti grottesca, è stata caldeggiata dall'ex direttore generale, avvocato Elga Rizzo, e dall'ex direttore amministrativo, avvocato Vittorio Prejanò, nominato dallo stesso direttore generale come Referente unico aziendale del progetto Bambin Gesù – situazione, questa già portata alla pubblica attenzione dalla citata trasmissione «Report»;
   a parere degli interroganti, lo stesso Preianò, direttore amministrativo dell'azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio, non poteva ricoprire altro incarico e tanto meno quello di referente del «Progetto Bambino Gesù», trovandosi in quello che agli stessi interroganti appare un conflitto di interessi;
   peraltro, in ordine alla gestione concreta del personale e di responsabilità del progetto venivano adottati provvedimenti anomali a opera dell'azienda ospedaliera di Catanzaro, come denunciato da parte sindacale e – come si legge in un articolo pubblicato sul quotidiano La Gazzetta del Sud – censurato anche dal competente tribunale, che riconosceva una condotta antisindacale del predetto soggetto pubblico;
   per quanto qui riassunto, gli interroganti auspicano che gli organi di competenza approfondiscano la situazione, specie in relazione all'effettiva utilità dell'intesa di cui si tratta –:
   se siano a conoscenza dei fatti esposti;
   quali iniziative intendano assumere – anche per il tramite del commissario per l'attuazione del piano di rientro dal debito sanitario, e considerato che questi per legge non coincide più con il governatore regionale – per verificare, proprio alla luce del rientro dal debito sanitario in corso in Calabria, l'effettiva utilità dell'intesa in premessa, sia sul fronte economico che, soprattutto, sul fronte della tutela del diritto alla salute, prevista in Costituzione. (4-09203)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

amministrazione del personale

conseguenza economica

pediatria