ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09193

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 427 del 14/05/2015
Firmatari
Primo firmatario: PRATAVIERA EMANUELE
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 14/05/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BRAGANTINI MATTEO MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 14/05/2015
CAON ROBERTO MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 14/05/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELL'INTERNO 14/05/2015
MINISTERO DELL'INTERNO 14/05/2015
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 27/07/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09193
presentato da
PRATAVIERA Emanuele
testo di
Giovedì 14 maggio 2015, seduta n. 427

   PRATAVIERA, MATTEO BRAGANTINI e CAON. — Al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
   gli agenti delle forze dell'ordine aggrediti in servizio e finiti in ospedale, nel 2014, sono parecchie centinaia: un dato allarmante ed inquietante che riguarda tutti coloro che, ogni giorno, sono impegnati sul territorio;
   l'ennesimo episodio, nei giorni scorsi, ha visto impegnati alcuni agenti della Polizia di Stato, a Mogliano Veneto, in provincia di Treviso, i quali hanno salvato la vita ad un tunisino che camminava lungo il ciglio dell'autostrada A 27;
   il giovane che si trovava sulla corsia di sorpasso mettendo a repentaglio la propria vita ma anche quella degli automobilisti che viaggiavano in quel momento è stato rincorso e tratto in salvo da alcuni agenti che, anziché venire ringraziati venivano aggrediti, feriti e minacciati dallo stesso;
   «L'Isis taglierà la testa anche a voi» queste sono state le forti parole pronunciate da questo tunisino di 30 anni nei confronti di chi gli ha salvato la vita. Il giovane arrestato per violenza e resistenza a pubblico ufficiale è stato processato per direttissima e rimesso in libertà. L'unica misura restrittiva cui è stato sottoposto è l'obbligo giornaliero di firma;
   fatti come questi succedono nel nostro Paese quotidianamente: la persona che commette reato viene arrestata, processata e invece di scontare la propria pena in carcere viene rilasciata con la possibilità di delinquere nuovamente;
   tutto questo genera paura e preoccupazione tra i cittadini che non si sentono tutelati ed al sicuro nelle loro case, per le strade, nella comunità ed un forte un appello da parte delle forze dell'ordine, il cui spirito di abnegazione e di sacrificio unito ad un forte senso del dovere e all'elevata professionalità contraddistingue quotidianamente la loro azione, le quali chiedono da un lato la certezza della pena, forte deterrente per la commissione di altri reati, e adeguati strumenti di difesa passiva;
   è evidente che in Italia c’è un serio problema di certezza della pena e certamente, come sostengono anche i sindacati della polizia, sottolineando i rischi che ogni giorno corrono e la situazione di assoluta incertezza in cui svolgono il proprio lavoro, non è attraverso un decreto svuota carceri che si aiutano gli agenti a fare il proprio lavoro e i cittadini a vivere in un territorio sicuro;
   la questione dell'effettività e della certezza della pena è sicuramente centrale ma altrettanto trascurata nell'ambito dei frequenti dibattiti sulla legalità e sulla giustizia al punto che sembra, nel nostro Paese, che per tanti reati «non esista sanzione» o meglio, che la sanzione esista sulla carta ma che poi esistano molte, troppe opportunità, spesso consentite dalla legge, per eluderne l'applicazione concreta –:
   quali iniziative i Ministri interrogati, ognuno per le proprie competenze, intendano adottare affinché, attraverso l'adozione di idonee iniziative normative si pervenga ad una effettiva certezza della pena che, da un lato agevoli il lavoro delle forze dell'ordine e dall'altro dia più sicurezza ai cittadini;
   se i Ministri non ritengano opportuno dare un riconoscimento agli agenti coinvolti in questa vicenda ed in altre simili a questa, anche a titolo simbolico, per dimostrare la vicinanza dello Stato a tutti coloro che ogni giorno rischiano la propria vita per il bene della collettività. (4-09193)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sicurezza pubblica

reato